𝚗𝚒𝚐𝚑𝚝𝚖𝚊𝚛𝚎//𝙳𝚛𝚊𝚌𝚘 𝙼𝚊𝚕𝚏𝚘𝚢

Capitolo 23

Il bacio che mi diede Draco fu come una medicina, un qualcosa che mi fece bene all'istante. Chiusi gli occhi ovviamente ricambiando il gesto e quando ci staccammo, ci guardammo negli occhi ed io gli sorrisi.

"Comunque posso aiutarti." disse.

"E come? Che fai lo ammazzi? Così vai in galera tu ed io non voglio che ti rovini la vita per colpa mia e sua."

"Non è colpa tua." rispose.

"Ma lo faresti per proteggere me." sottolineai.

"Posso farlo uccidere, solo se tu lo vuoi."

"M-ma come? E poi da chi?" balbettai.

"Da mia zia, o da mio padre, basta che io glielo dico, gli dico ciò che fa e sta sicura che non vivrà per molto tempo ancora." spiegò.

"Rimane mia madre però." feci spallucce.

"Si farà fuori anche lei, è una puttana!" esclamò.

Sospirai e mi alzai passandomi una mano tra i capelli.

"Mi sento una figlia di merda, sto pensando davvero di volerli morti." lo guardai in faccia.

Si alzò anche lui e si mise davanti a me.

"Ma ti senti? Cazzo neanch'io sono così, se tu sei una figlia di merda, loro che genitori sono? Un padre che violenta la figlia e una madre che approva tutto questo." sbottò.

Abbassai lo sguardo e mi morsi il labbro giocherellando con le mie mani.

"Delle volte è stata colpa mia forse." mormorai.

Lui mi guardò dall'alto senza aggiungere altro.

"Disubiddivo e non ascoltavo, mi ribellavo." raccontai.

"Sono comunque dei pezzi di merda, e non è mai colpa tua se vieni violentata, mai, chiaro?" mi mise due dita sotto al mento costringendomi a guardarlo negli occhi.

Annuii con gli occhi lucidi e lui scese con le mani portandole sui miei fianchi.

"Non piangere." sussurrò per poi baciarmi di nuovo.

Restammo a baciarci e a chiacchierare per qualche ora finché io non mi ritirai in biblioteca con Hermione e lui nella sala comune dei Serpeverde.

Draco's POV.

Non appena entrai nella sala comune, venni assalito da Tiger che aveva continuamente un sorriso malizioso in faccia.

"Allora? Te la sei fatta?" domandò allegro.

"No." risposi freddo avvicinandomi al bancone del bar a bere un bicchiere di gin tonic pieno di ghiaccio.

"Vi siete fermati al bacio? Non siete andati oltre?" mi seguì mettendosi seduto su uno sgabello nero in pelle al mio fianco.

"No." continuai scocciato.

"Ma non avevi detto di averle toccato la figa? Potevi rifarlo."

"Quante volte devo dirtelo? Non si fida, non me la darà mai così facilmente e poi...io non la voglio per forza." dissi sottovoce l'ultima frase.

"Non ti piace più?" chiese.

"Non è quello."

"E cos'è?" domandò.

"Mi fa sentire una merda il fatto di volerla solo scopare quando è una ragazza che viene violentata da tutta la vita. Sarò anche uno stronzo con le altre ragazze ma almeno non fino al punto di violentare qualcuna come quel pezzo di merda di suo padre." spiegai con la faccia seria.

"Ok non ti sto dicendo di violentarla o forzarla, falla innamorare di te." propose.

Io lo guardai negli occhi tenendo il bicchiere in mano e mi inumidii le labbra scuotendo leggermente la testa.

"Lei mi interessa, mi piace parlarle." ammisi.

"Ed è per questo motivo che ne parli sempre immagino." disse Tiger.

"Non lo so, però scoparla non è più il mio primo pensiero."

"Ma almeno dimmi, quando ti bacia te lo fa diventare duro?" ridacchiò poggiandomi una mano sulla spalla.

"Mh non sempre, a volte è fottutamente romantico che penso a baciarla anziché a scoparla."

"Non ti riconosco più Draco, insomma mi stai dicendo che ti sei innamorato?" iniziò a ridere sbarrando gli occhi.

Io lo guardai di scatto e posai il bicchiere sul bancone.

"Ma come fai anche solo..a pensarlo? L'amore non può esserci dove ci sono io." ribattei acido e nervoso al tempo stesso.

Io non ero innamorato di lei e non mi sarei mai innamorato di nessuna in tutta la mia vita, non ero quel tipo di ragazzo che voleva una fidanzata, in futuro una moglie o dei figli, non volevo sposarmi, non volevo niente di tutto ciò.

"Ho capito ma lei ti piace." insistette.

"È solo attrazione fisica, stop."

"Va bene, comunque volevo dirti che ho chiesto a Millicent Bulstrode di venire al ballo del ceppo con me, ha detto di sì!" esclamò lui.

"Bene, bene." risposi serio.

"Tu a chi l'hai chiesto?" domandò.

"A nessuna."

"Vuoi chiederlo ad Ivy?"

"Che cazzo ne so Tiger!"

"Ammettilo che è una gran figa." rise dandomi una pacca sulla spalla.

"Lo so, bacia pure bene." dissi io.

"Ma vai da lei coglione, che minchia fai qui? Parlale, più le parli e più si fida." disse velocemente.

"Tiger ti ho detto che il mio desiderio con lei non è più quello di scoparla." ribattei nervosamente.

"Hai detto che ti interessa, possibile che non arrivi ad una conclusione? Se ti interessa ti piace, se ti piace sei innamorato, se sei innamorato la ami-..."

"Sì vabbè, se la amo voglio sposarla e se voglio sposarla voglio farci dei figli e passare la vita con lei!" esclamai interrompendo Tiger, ero ironico ovviamente.

Lui rimase in silenzio a fissarmi.

"Vola basso Tiger, ho detto solo che mi interessa come persona e basta, non sono innamorato." continuai.

Poco dopo liquidai Tiger e me ne andai nel mio dormitorio. Senza che me ne accorgessi nei miei pensieri del cazzo c'era solo lei: Ivy.

Ivy's POV.

La sera stessa dopo aver cenato ed essermi lanciata occhiate con Draco da un tavolo all'altro, Hermione rimase in sala comune con Ron mentre io ero diretta nello studio di mia madre, ogni tanto sapevo che voleva vedermi e parlarmi, anche per dirmi come era messo il mio andamento scolastico.

Non avevo mai avuto problemi con lo studio per fortuna ma ultimamente durante le lezioni ero un po' distratta e facevo fatica a concentrarmi anche quando studiavo con Hermione. Pensavo sempre a Draco.

Lui mi piaceva, volevo conoscerlo più a fondo e volevo vedere soprattutto, fino a che punto si sarebbe spinto per proteggermi, con me era dolce e non avevo mai provato con nessuno ciò che provavo mentre ero con lui e mentre lo baciavo.

Baciarlo mi piaceva, assaporare le sue labbra era strabiliante.

Poco dopo arrivai davanti allo studio di mia madre che si trovava nei sotterranei. Entrai e lei mi invitò a sedermi davanti alla sua scrivania, dietro di essa c'era una grande finestra che dava direttamente sott'acqua, nel lago nero, infatti si vedevano pesci e coralli di tutti i tipi.

Mi accomodai sulla sedia in pelle grigia e accavallai le gambe guardandola negli occhi.