capitolo 3

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Il cartello che recitava "Benvenuti a Hemcity" era stato deturpato da una bomboletta spray. La scritta originale era stata coperta da "Benvenuti nella città della morte", un messaggio inquietante che catturava perfettamente l'atmosfera pesante della giornata. Lo sceriffo Leonardo, con il volto segnato dalla preoccupazione, era intento a ripulire il cartello con uno straccio bagnato quando una pattuglia accostò accanto a lui. Ne scese il vicesceriffo Paxton, il cui volto era teso e grave.

"Va in giro senza di me, sceriffo?" chiese Paxton, scrutando il cartello con uno sguardo scettico.

"Tranquillo, non è nulla di grave. Solo l'ennesimo ragazzino che rovina l'immagine della città." rispose Leonardo, la sua voce portava il peso della stanchezza e della frustrazione.

"Beh, era prevedibile. Questa è la settimana dell'anniversario della morte di quella donna, signora Johnson, dopo tutto."

"Già... che riposi in pace. Eravamo molto amici." aggiunse Leonardo, il tono nostalgico rifletteva una tristezza profonda.

Il walkie-talkie dello sceriffo iniziò a suonare, spezzando il momento di riflessione. "Sceriffo, risponda."

Leonardo afferrò il dispositivo con mano ferma. "Sono lo sceriffo Leo. Che succede?"

"C'è stato un omicidio al 12 di Perruoly Boch. È meglio che venga a vedere." rispose la voce urgente dell'operatore.

Paxton e Leonardo si scambiarono uno sguardo allarmato e corsero verso le loro pattuglie. Avviarono i veicoli, azionarono le sirene e sfrecciarono verso la scena del delitto.

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Leonardo e Paxton arrivarono sul posto, dove l'area era già stata circoscritta con nastri gialli e la luce delle torce dei tecnici brillava tra le ombre. L'odore di sangue e di morte aleggiava nell'aria, e l'atmosfera era carica di una tensione palpabile. Leonardo e Paxton scesero dalle pattuglie, le loro espressioni erano perplesse e concentrate.
Leonardo si avvicinò al corpo di Michele, disteso in una pozza di sangue. La sua schiena era trafitta da numerosi colpi di coltello, e il sangue aveva formato una macchia nera e densa sul pavimento. Il corpo di Lorenzo giaceva un po' più lontano da lui, con un taglio netto e profondo alla gola.

Leonardo e Paxton si chinavano per esaminare i corpi, cercando di mantenere la calma di fronte alla scena macabra.

"Guarda qui, Paxton." disse Leonardo, indicando la scritta sul muro accanto ai corpi. "Il killer ha lasciato un messaggio: 'Il Mietitore'. Questo potrebbe essere il suo marchio di riconoscimento."

Paxton studiò la scritta con attenzione. "Se si firma in questo modo, potrebbe essere collegato ad altri crimini simili."

Leonardo si alzò e si diresse verso un frammento di telefono distrutto, mentre Paxton esaminava attentamente una foto trovata sulla scena. La foto ritraeva una ragazza, con il volto sereno e giovanile, ma il messaggio scritto sul retro era chiaro: "Natasha pagherà per gli errori commessi dalla madre."

Leonardo si avvicinò a Paxton e lesse il messaggio. "Questa è Natasha Johnson. È la figlia della donna morta un anno fa.
La foto e il messaggio indicano chiaramente che il killer ha intenzione di colpirla. Questo collega direttamente l'omicidio di Michele e Lorenzo al passato di Natasha."

Paxton alzò lo sguardo, visibilmente preoccupato. "Se il killer ha un legame con Paola Johnson, allora c'è una vendetta personale in gioco. Michele e Lorenzo potrebbero essere stati uccisi perché erano vicini a Natasha, o forse erano semplicemente nel posto sbagliato al momento sbagliato."

"È un caso complesso." disse Leonardo, sollevando un altro pezzo di prova e mettendolo in un sacchetto.

Paxton guardò la scena con una determinazione rinnovata. "Dobbiamo agire in fretta. Natasha è in pericolo e dobbiamo proteggerla. Nel frattempo, indagheremo su qualsiasi legame tra il killer e Paola Johnson. Ogni dettaglio può essere cruciale."

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