0.8 Gigli Rosso Sangue (Parte II)

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Quando sulla via ti troveròDel tuo dolore io mi sazierò

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Quando sulla via ti troverò
Del tuo dolore io mi sazierò

New Orleans - 1932

«Allora vado.»

Victor sollevò lo sguardo dagli appunti che Lillian gli aveva appena riportato, con una serie di ipotesi e congetture, alcune fantasiose, altre interessanti, sui nomi e i vari collegamenti che aveva trovato nelle due liste di clienti del locale e del motel. Lei stava rindossando il suo trench.

Victor girò lo sguardo verso la finestra: la notte era buia, le nuvole ancora coprivano il cielo, anche se aveva smesso di piovere da un'oretta. «Hai con te un ombrello?»

«No, ma non credo pioverà di nuovo» rispose lei, guardando a sua volta oltre il vetro macchiato di tante goccioline. «Poi, non abito molto lontana da qui, ci metterò pochissimo a rientrare.»

«Mh. Purtroppo ho un solo ombrello... vuoi che ti accompagni?» domandò, anche se dal tono era chiaro lo avesse chiesto solo per educazione e non perché ne avesse davvero voglia.

Lillian scosse il capo. «Ma no, non preoccuparti: so che sei nel bel mezzo del lavoro e quanto sia importante, per te. Non mi sognerei mai di scomodarti solo per un pezzettino di strada sotto una pioggia che nemmeno è detto torni a cadere. Sta' tranquillo.»

Victor annuì e tornò con lo sguardo sugli appunti sparsi sulla scrivania.

«Allora a domani» si congedò lei, aprendo la porta.

Lui la salutò con un semplice cenno del capo.

Di nuovo, solo quando Lillian non fu più all'interno della stanza, allora Victor sollevò lo sguardo e si poggiò contro lo schienale della sedia. Si sentiva esausto, irrequieto, ansioso. C'era una strana sensazione di disagio che gli premeva nel petto, come se presagisse, nell'odore di pioggia, una catastrofe in arrivo.

Scosse la testa, si tolse gli occhiali e si passò le dita sugli occhi e poi tra i capelli.

Doveva essere solo stanco, ecco tutto. Era da quando si era svegliato, quella mattina, che non aveva staccato lo sguardo dagli appunti, dagli articoli di giornale, dalle foto dei possibili candidati a essere l'Assassino delle Vergini, eppure ancora non riusciva a venire a capo dell'inghippo. Doveva capire, analizzare meglio, vagliare ogni ipotesi... prima che lui colpisse ancora, prima che ammazzasse un'altra ragazza.

E se decidesse di attaccare questa sera stessa? In fondo, sono passate tre settimane, dalla sua ultima vittima, e se analizziamo il suo modus operandi, allora...

Victor rovistò tra i vari fogli e afferrò quello che gli interessava: le date degli omicidi, prima del presunto arresto. In fondo, come gli aveva detto quel fan in trasmissione, la polizia credeva di aver già preso il suo killer e c'era chi, dalle dichiarazioni fatte sulle varie interviste, credeva che l'ultima vittima fosse solo mano di un emulatore, ma Victor sapeva che non era così, conosceva la sottile arte di uccidere e sapeva che si trattava dello stesso assassino.

𝐒𝐄𝐑𝐄𝐍𝐃𝐈𝐏𝐈𝐓𝐘 | 𝐇𝐀𝐙𝐁𝐈𝐍 𝐇𝐎𝐓𝐄𝐋Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora