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ATTENZIONE ⚠️⚠️⚠️ Presenza di un linguaggio leggermente volgare rispetto a quello del resto della storia, potrebbe urtare la sensibilità di qualcuno perciò se infastiditi non leggete.

CHARLES' POV
Sto salendo le scale per raggiungere il mio appartamento, sono stanco dopo tutte quelle ore di volo e ora dovrò anche affrontare Alexandra. Continuo a salire molto lentamente, voglio rimandare la cosa il più possibile, detto sinceramente non so nemmeno cosa fare o cosa dirle; mi ha spezzato il cuore, mi ha fatto sentire una merda, ma ho una sensazione strana, come se non mi toccasse più di tanto.

Infilo la chiave nella toppa e la giro, a quel punto mi vengono in mente le parole di Sofia:

Io : Secondo te, cosa dovrei fare adesso con lei?
S : Questa è una tua scelta Charles. Vuoi lasciarla? Fallo, chiudi questa storia una volta per tutte e volta pagina, vai avanti, troverai sicuramente qualcun'altra. Vuoi perdonarla? Fallo, perdonala e prova a risolvere i problemi che affliggono la relazione. Ricorda solamente di fare ciò che ti dice il cuore.

Me le ha dette in aereo, mentre tornavamo a casa ha cercato di farmi distrarre e ci è riuscita benissimo, mi sentivo rilassato, sereno, felice.
Mi faccio coraggio e apro la porta di casa ed entro trascinando le valigie con me, Alexandra non perde tempo a corrermi incontro ed abbracciarmi come se niente fosse.

A : Ciao amore, finalmente sei tornato, mi sei mancato tanto.
Io : Staccati immediatamente. Non osare avvicinarti a me.

Uso il tono più duro che ho nonostante potrei crollare da un momento all'altro, raccolgo tutto il mio autocontrollo e il coraggio che mi serve per affrontare la situazione.
A : Ma che ti prende? Cos'hai adesso?

Io : Che cosa mi prende, eh?! Cosa mi prende?! Ma mi stai prendendo in giro?! So che ieri sera mi hai tradito Alex, so che hai portato qui un uomo e te lo sei scopato e tu ti comporti come se niente fosse! Mi credi forse stupido?!
A : Scusami. Sei arrabbiato?

Io : Mi stai chiedendo se sono arrabbiato?! No, non sono arrabbiato, sono incazzato! Hai portato qui, in casa mia, un uomo e ci hai fatto sesso nel mio letto tradendomi dopo avermi usato a tuo piacimento cambiando la mia personalità ed influenzando la mia vita e le mie relazioni! E dopo ciò che hai fatto riesci solo a dire "scusami"?!
A : Primo, è casa nostra e il nostro letto. Secondo, io non ti ho mai usato, io ti amo Charlie, io amo te, così come sei, la tua persona, il tuo carattere, amo tutto di te.

Io : Smettila di chiamarmi "Charlie", mi da fastidio! Intanto questa non è più casa tua e quando ami qualcuno così tanto non lo tradisci con il primo che capita! Quindi mi spieghi perché l'hai fatto?!
A : Per ripicca. L'ho fatto per ripicca, dato che ti sei portato ad Abu Dhabi quella troietta della contadina ed immagino che ti sarai divertito a scopartela per bene tradendo me, la tua ragazza. È almeno brava a letto o non sa fare nemmeno quello?

Io : Mi fai veramente schifo Alexandra, pensavo fossi una persona migliore di così, ma evidentemente mi sbagliavo. E non permetterti mai più di parlare così dell'unica persona che a differenza tua e di tanti altri mi è rimasta accanto e non è diventata mia amica per la mia fama o per i miei soldi, della persona più gentile, dolce e speciale del mondo!

Ho il respiro affannato e la gola secca per quanto ho gridato, non mi interessa se tutto il palazzo ci ha sentito; lei sembra stranamente calma ed inizia ad avvicinarsi lentamente mentre io indietreggio fino a quando non mi ritrovo bloccato tra lei e il muro, lei sorride e mentre poggia una mano sul mio petto e la fa scorrere verso il basso mi sussurra all'orecchio:

A : Andiamo Charlie, lasciamoci tutto alle spalle e rilassiamoci un po'.

Le blocco la mano e la stacco dal mio corpo, mi allontano e ripenso alle parole di Sofia e prendo una decisione:

Io : Basta Alexandra, sono stufo di tutto questo, la nostra relazione ormai si basa solo sul sesso e non è questo che voglio, è diventanta più un'abitudine stare insieme e da parte mia ho capito che non ci sono più i sentimenti che c'erano prima, mi dispiace ma io non ti amo più, quindi ora basta.
A : Che cosa stai insinuando?
Io : Che è ora di mettere fine a questa relazione, è stato bello finché è durato, ma ora è giunto il momento di dividere le nostre strade, per il bene di entrambi.
A : Non puoi farlo, ti prego. Io ti amo. Noi ci amiamo.
Io : La mia decisione è stata presa, hai una settimana di tempo per portare via le tue cose, ora vattene e lascia le chiavi sul tavolo in cucina.

Stizzita prende la borsa e il cappotto, lascia le chiavi ed esce dall'appartamento sbattendo la porta e gridando:

A : Divertiti pure con la tua troietta, ma sappi che quando tornerai da me strisciando perché ti ha usato per i tuoi soldi, non ti accoglierò a braccia aperte!

Sono rimasto da solo, il silenzio mi avvolge e finalmente crollo: sento la rabbia crescermi dentro, inizio a piangere, mi volto verso lo scaffale del salotto e vedo una nostra foto, in pochi passi ci sono davanti, la afferro e sbatto la cornice per terra, il vetro si rompe e il legno si scheggia, prendo la foto e la distruggo e così faccio anche con tutte le altre che ho in casa, non voglio più vedere il suo volto.

Corro in camera mia, noto che il letto è ancora disfatto, reduce dalla notte precedente e solo a guardarlo mi viene da vomitare. In questo momento mi sento usato, umiliato, deluso e arrabbiato.

Vado verso l'armadio e lo apro, ben nascosta da una pila di coperte c'è una scatola con su scritto "NON TOCCARE", la prendo e la apro, dentro c'è il mio peluche preferito: un orsacchiotto marrone con scritto "TI VOGLIO BENE CHARLIE" sul pancino, sulla zampa c'è un bottoncino che cliccato riproduce la voce di Jules che recita le parole scritte, è stato il primo regalo di Natale che ricordo di Jules. È un po' consumato e sgualcito, spesso devo cambiare le batterie per risentire la voce del mio padrino, ma mi rassicura sempre. Lo tengo per le emergenze: quando ho un momento no o una crisi emotiva lo abbraccio forte e riascolto quelle poche parole che mi fanno stare sempre meglio, spesso ci dormo insieme dopo questi avvenimenti. Nessuno a parte la mia famiglia sa della sua esistenza e voglio che rimanga tale.

Mentre piango come un bambino e coccolo l'orsacchiotto, estraggo dalla tasca il telefono e chiamo Arthur dato che non mi sto calmando per niente e gli chiedo di raggiungermi. Una volta arrivato corre ad abbracciarmi e io gli spiego cosa è successo tra singhiozzi e lacrime, lui prova a calmarmi, ma niente sembra funzionare fino a quando non mi viene in mente l'unica persona con cui vorrei essere in questo momento:

Io : Arthur?
Ar : Dimmi fratellone, hai bisogno di qualcosa?
Io : Sì, ho bisogno che mi porti da lei, in Toscana.
Ar : Da lei chi?
Io : Dall'unica persona che potrebbe capire, ho bisogno di lei, ho bisogno di Sofia.

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I'm back guys! Ecco un nuovo capitolo per voi su cui ho lavorato una settimana intera e devo dire che è uscito particolarmente bene.

Finalmente Charles affronta Alexandra e la lascia dopo una litigata non da poco, subito dopo ha un piccolo crollo emotivo e si rende conto di aver bisogno della nostra amata Sofia e chiede al fratello di portarlo da lei.

Domani inizio scuola (purtroppo 😢😔) e volevo avvisarvi che gli aggiornamenti potrebbero diventare più rari rispetto a prima dato che gli impegni saranno maggiori e spero che per voi non sia un grosso problema e continuiate a seguire la storia.

Detto questo se vi è piaciuto il capitolo lasciate una stellina ⭐ o un commento e ci vediamo alla prossima 😘

HORSE POWER  ||  Charles Leclerc Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora