•UN ANNO DOPO•
Scesi dalla macchina e dopo essermi abbottonato la giacca e aver lasciato le chiavi a Tony perché la parcheggiasse, entrai in ascensore. La voce registrata che promuoveva di comprare le nostre azioni, mi accolse, forse avrei dovuto farla togliere. Appena le porte si aprirono, uscii. Prima di entrare nel mio ufficio però, come ogni mattina, fui costretto ad augurare una buona giornata a tutti i miei numerosi dipendenti. Entrai e dopo aver chiuso la porta, mi sedetti. Il mio ufficio era davvero enorme e freddo. Mi aspettava un'altra interminabile giornata di riuonioni, un'altra noiosa giornata fatta di strette di mano sudaticce, stupidi sorrisi compiacenti e inutili discorsi. Il bussare della porta interruppe i miei pensieri deprimenti.
"Avanti"
Un attimo dopo entrò Lucy con un vassoio in mano."Buongiorno signore" disse maliziosa mentre mi porse la mia tazza di caffè.
"Buongiorno piccola"
"Ha dormito bene, signore?" Chiese leccandosi soddisfatta le labbra.
Sentii un fremito sotto la mia cintura firmata.
"Ho dormito benissimo, tu invece?"
"Oh ecco la verità e che non ho dormito molto" disse guardandomi negli occhi.
La rividi sotto di me, la rividi con la testa buttata all'indietro mentre si lasciava andare al vero piacere e rividi me. Ogni sera Lucy tornava a casa con me, ogni sera soddisfaceva le mie voglie e io soddisfacevo le sue. Era molto più che il mio braccio destro e vice capo della società. Era lei che mi rendeva felice e riusciva a farmi scordare di tutto e di tutti. Con lei era tutto semplice, tutto facile. Sapeva quello che faceva e lo faceva anche molto bene, non mi sarei mai aspettato che quella bocca e quelle mani potessero così tanto.
Adoravo quando portava la gonna, mi piaceva che fosse sempre così... accessibile. Avrei potuta prenderla, qui sulla scrivania, non sarebbe stata la prima volta, ma di certo mi avrebbe aiutato ad affrontare le riunioni con un bel sorriso e poi quando ci sarebbe stata una pausa avrei sempre potuto tornare da lei e prenderla, ancora sulla sua scrivania. Feci per alzarmi, ma Lucy mi porse un giornale. Lo presi in mano senza nemmeno guardarlo, perché mi aveva portato un fottuto giornale? La guardai chiaramente irritato.
"Il prossimo mese sarai tu a comparire su quella copertina e l'articolo principale parlerà di te, forse dovresti vedere cosa ti aspetta"
Aveva ragione, come sempre.
'Addio sveltina' pensai sbuffando.
Appoggiai davanti a me il giornale e quello che vidi mi lasció a dir poco incredulo.
Perché c'era Christine sulla copertina?
Lessi velocemente il titolo.
'La donna più importante d'America'
Cosa?
"Dovresti preparare un discorso..." la zittii con un cenno del capo, in quel momento l'unica cosa di cui non avevo bisogno erano i suoi consigli.
"Vattene!" ringhiai fuori di me. Cosa cazzo ci faceva Christine, su un giornale dedicato alle imprese e alla finanza?
Lucy sobbalzò, chiaramente sorpresa dalla mia reazione, ma non disse niente e da brava bambina obbediente qual'era, mosse alla svelta quel suo bel culo, che si ritrovava e uscì dal mio ufficio.
Aprii il giornale, due pagine consecutive erano occupate da una foto di Christine appoggiata su una scrivania. La guardai e senza volerlo sorrisi, non ricordavo che fosse così bella. Portava una gonna grigia e una camicia bianca che le accarezzavano il corpo e mettevano in risalto tutte le sue incredibili curve. I suoi morbidi, capelli dorati, erano raccolti in uno chignon ordinato, fatta eccezione per alcune ciocche di capelli che le incorniciavano così il viso. I suoi occhi azzurri come, il cielo limpido d'estate, guardavano fieri davanti a loro. Non si era truccata molto, aveva lasciato che la sua pelle dello stesso colore dell'alabastro mostrasse il suo candore. Mi accorsi che stavo trattenendo il fiato, girai pagina, mentre cercai di riprendere a respirare normalmente.
'Torna in te Winslow'
Un'altra foto di Christine era stampata sulla pagina. Era seduta, dietro alla scrivania e stava.. sorridendo. Che sorriso magnifico, splendente e vagamente malinconico. Ogni volta che sorrideva i suoi diventavano ancora più brillanti, ogni volta che sorrideva diventava ancora più bella, forse era per questo che adoravo vederla ridere. Scacciai quei pensieri e mi concentrai nella lettura dell'articolo.
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<<SEEDS OF YESTERDAY>>
RomanceIl mio principe era lì, il mio cavaliere oscuro pronto a trascinarmi con lui nel fuoco del desiderio più lussurioso e carnale era davanti a me; il mio cavaliere splendente era lì, pronto a portarmi con lui verso la calma, la tranquillità e la sereni...