XIII [Christine]

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Feci appena in tempo a chiudere la valigia, che il suono sgarbatamente acuto del campanello mi fece sobbalzare. Il tempo era passato troppo velocemente e il fine settimana era arrivato prima che potessi rendermene conto; ero agitata, molto agitata, sarei rimasta da sola, con Chris e avevo paura per quello che sarebbe potuto succedere, avevo paura per quello che avrebbe potuto dirmi e avevo ancora più paura dei suoi sentimenti nei miei confronti, lo vedevo da come mi trattava, da come mi parlava, che lui provava qualcosa per me, qualcosa che andava ben oltre la sola attrazione fisica, quel qualcosa che io avevo provato una sola volta e con una sola persona...
Scrollai la testa, non era quello il momento pen riflettere. Il suono del campanelló riempì di nuovo tutto l'appartamento, presi la valigia e dopo aver messo in borsa il telefono e le chiavi, scesi le scale.

"Ciao Chris" dissi appena aprii la porta.
"Ciao piccola" sorrise raggiante "Pronta per partire?"
Annuii e mi sforzai di sorridergli.
"Posso aiutarti con i bagagli?"
Mi spostai per far entrare Chris.
Prese il mio piccolo trolley con una mano e mi porse l'altra. L'afferrai, mentre, le parole di Selena tornarono a rimbombami dentro alla testa.
"Tutto bene?" Chiese Chris premuroso.
"Sì" sospirai.
"Promettimi una cosa..." lasció in sospeso.
Lo guardai e rimasi in silenzio.
"Promettimi che ti lascerai andare" i suoi profondi occhi azzurri fissi nei miei.
Forse, quel fine settimana dovevo provare davvero a divertirmi ed evitare ai ricordi spiacevoli di tornare a tormentarmi.
"Te lo prometto" dissi piano.
"Grazie piccola" si piegó e mi diede un bacio sulla fronte "allora, andiamo?" Chiese.
"Certo" risposi.

...

"Christine?"
Sbattei gli occhi un paio di volte prima di riuscire a girarmi verso Chris.
"Piccola, cosa c'é?"
"Niente"
Distolse lo sguardo dalla strada per voltarsi verso di me e squadrarmi tutta.
"Tutto bene?"
Sospiró abbattutto.
"É solo, che stavo pensando a Carlos"
Tornó a guardare la strada.
"É partito?" Chiese.
"No"
"Allora cosa c'é che non va?"
"Non l'ho salutato"
"Dov'é Carlos?"
"Da Selena"
"Davvero?"
"Sì"
"Wow" si colpì la fronte col palmo della mano "era normale quindi, che quella sera quando eravamo tutti fuori a cena, non facevano altro che lanciarsi occhiatine.." si strinse nelle spalle "stomachevoli" sbuffó "occhiatine stomachevoli" ripeté inorridito.
"Sì, era normale" mi misi a ridere.
"Chiama Carlos"
"Dovrei?"
"Certo" disse sicuro.
"E se lo disturbassi?"
Mi guardó storta.
"Lasciati andare piccola" disse con un tono che non accettava repliche.

Presi il telefono e feci il numero di Carlos, al secondo squillo rispose.
"Carlos"
"Christine?"
Selena?
"Selena?"
"Non sei proprio contenta di sentirmi" sospiró.
Alzai gli occhi al cielo.
"Sono contenta di sentirti, ma volevo parlare con Carlos"
"É andato a farsi una doccia"
"Oh"
"Vuoi che gli dica qualcosa?"
"Solo che gli voglio bene"
"Va bene tesoro"
"Allora, vi state divertendo?"
Sbuffó.
"Lo prendo come un no"
"Sì invece, ci stiamo divertendo... cioé non ci stiamo divertendo"
"No?"
"Sì, ma no"
"Eh?"
"É frustrante, okay?" Sbottó irritata.
"Cosa succede?"
"Ecco, Carlos é..." lasció in sospeso "Carlos" disse ovvia "Insomma l'hai visto, a letto, poi é fantastico solo che.."
Sospiró.
"Solo che?" Le feci eco.
"Si ferma sempre troppo presto, ecco"
"Presto?"
"Sì" mugoló frustrata "prima di fermarsi, non fa altro che ripetere : 12"
Credetti di non aver sentito bene.
"12?"
"Sì"
Scoppiai a ridere.
Carlos, era rimasto davvero traumatizzato dopo essere stato nello studio della dottoressa Alexander.
"Christine?" Era Carlos, smisi subito di ridere.
"Carlos, che succede?"
"Selena ti ha detto tutto, vero?"
"Sì"
"No, no, no"
"Emh, sì"
"É tutta colpa tua"
Colpa?
Mia?
Cosa?
"Cosa?"
"Sei tu che mi hai costretto a venire dalla dottoressa Alexander"
Cosa?
Io?
Per forza?
Cosa?
"Cosa?"
"Hai capito bene"
"Carlos, sei stato tu che mi hai chiesto di venire" dissi esasperata.
"Oh"
"Già"
"É vero, te l'ho chiesto io"
Sospirai.
"Volevo vedere la sua p..." lo interruppi.
"Professionalità"
"Certo" si schiarì la voce "la sua professionalità"
"Carlos, devi solo stare attento..." lasciai in sospeso.
"A cosa?"
"A quello che fai" mi strinsi nelle spalle "divertiti, ma stai attento"
"Posso divertirmi?"
"Certo"
"Ma devo stare attento?"
"Sì"
"Quindi posso divertirmi?"
"Certo"
"Umh, aspetta, stai andando a San Francisco?"
"Sì"
"Con Chris?"
"Sì"
"Christine?"
"Dimmi Selena"
"Come sta andando?"
"Bene"
"Siete già arrivati?"
"No" guardai Chris e lui guardó me incuriosito.
"Divertiti e non pensare a niente"
"Ci proveró"
"Ti voglio bene"
"Anch'io"
"Se hai bisogno di qualsiasi cosa chiamami"
"Grazie"
"Figurati, cosa hai detto a Carlos?"
"Di arrivare in fondo" sghignazzai.
"Davvero?"
"Davvero"
"Emh, c'é altro?" Chiese impaziente di concludere la telefonata.
"No Selena, divertitevi"
"Ti adoro"
"Lo so" dissi con finta non curanza.
"Christine?"
"Carlos"
"Divertiti tesoro"
"Ci proveró"
"Ti voglio bene"
"Anch'io Carlos"
Riattaccai.

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