'Ho la stella più bella e brillante di tutte, qui, accanto a me'
'Me la sono, solo scopata come tutte le altre'
Mi svegliai di soprassalto, in un bagno di sudore e con un gran mal di testa. A fatica mi tirai a sedere sul letto e dopo essermi appoggiata alla preziosa testiera, per cercare di tornare a respirare normalmente, allungai una mano, per prendere la pasticca di antidolorifico, dal comodino. Afferrai anche il bicchiere d'acqua e come d'abitudine presi la medicina, che avrebbe dovuto farmi passare il mal di testa. Non ricordavo quando era stata l'ultima volta che la sera, prima di andare a dormire, non avevo dovuto portare un analgesico con me. Non ricordavo quando era stata l'ultima volta che ero riuscita a dormire senza essere tormentata dagli incubi. Sospirai abbattuta e scesi dal letto. Aprii le porte della cabina armadio e mi misi una tuta.
Prima di uscire di casa presi le cuffiette e il telefono.
Adoravo correre lungo la spiaggia, la mattina presto; mentre il sole iniziava a fare capolino da dietro l'oceano, con l'aria fresca che mi accarezzava dolcemente il viso e la musica che riusciva a sostituirsi a tutti i miei pensieri.I have been crazy.
But that's just alright, alright.
I have been lonely.
But that's just alright, alright.
My feelings, I don't hide 'em, hide 'em, hide 'em
Inside they keep on burning, burning, burning.
Your feelings, you shouldn't hide 'em, hide 'em, hide 'em from me.
Na na na na no 'right.
Come and get it if you really want it
Come and get it if you really need it
Come and get it if you really want it
Come and get it if you really need it
Come and get it if you really want it
Come and get it if you really need it
Come and get it if you really want it
Come and get it if you really need it
...All'improvviso, qualcuno mi venne addosso e mi fece cadere a terra.
"Dove hai la test.." prima che potessi inveire altro, due occhioni verdi, lucidi incontrarono i miei.
"Anastasia" mormorai incredula.
Nessuna risposta.
"Sono Christine.. l'amica di Kate... sorella di Bart" la mia voce diventò un susurrò mentre, con fatica, dissi quelle ultime parole.
Il suo viso s'illuminò.
"Oh... oh, Christine, scusa non ti avevo riconosciuta" mugolò, tirando poco garbatamente su con il naso.
Mi alzai e porsi una mano ad Anastasia per aiutarla ad alzarsi.
"Non mi aspettavo di vederti qui"
"Sono venuta qui, per stare un po' con il mio patrigno" disse prima di scoppiare a piangere di nuovo.
'No, no, no'
Le misi una mano intorno alle spalle, scordandomi di prendermela con lei perchè mi aveva fatto cadere.
"Ti va di andare a bere qualcosa?" Le chiesi quasi senza accorgermene.
Annuii e mi sorrise debolmente.Portai Anastasia, nel piccolo caffé, dove andavamo sempre con Chris. Appena aprii la porta, il delizioso odore delle brioches appena sformate e il pungente odore del caffé, appena fatto; invasero le mie narici.
"Cosa prendi?" Le chiesi mentre la feci sedere, al tavolino dove ci sedevamo sempre io e Chris.
"Un thé, grazie"
Mi misi in fila alla cassa e quando fu il mio turno venni servita dalla solita cameriera, con gli occhi incredibilmente scuri.
"Cosa desider.." appena mi vide strabuzzò gli occhi, forse sorpresa nel non vedere Chris.
"Il gran bel bocconcino non c'è?" Mi chiese con gli occhi illuminati, dalla malizia.
'Gran bel bocconcino, sì, ha proprio ragione'
Scrollai la testa.
"Oh che peccato" sul suo viso si dipinse una smorfia di puro dispiacere.
"Cosa desideri ordinare?" Mi chiese dopo quella che mi sembrò un'eternità.
'Finalmente'
"Due thé e un muffin" dissi chiaramente scocciata.
...Quando riuscii a prendere i thé e il muffin tornai al tavolo. Anastasia stava fissando un punto indefinito, fuori dalla vetrina, sembrava essere completamente persa nei suoi pensieri. Appoggiai il vassoio sul tavolo.
"Ecco il tuo thé" glielo porsi."Cosa c'è, che non va in me?" Mi chiese all'improvviso.
Cosa? Posai il muffin.
"Niente" sussurrai imbarazzata.
"Perché me la sto prendendo tanto?" Chiese più a se stessa che a me.
"Anastasia, di cosa stai parlando?"
"Non voglio annoiarti" disse, prendendo la tazza di thé tra le mani.
"Vorrei solo sapere, cosa ti sta succedendo"
'Da quand'é che ti interessi così tanto degli altri?'
"Sono venuta a Los Angeles, a casa del mio patrigno, perché è l'unico posto dove posso stare, dopo che mi hanno licenziata"
Cosa?
Rimasi in silenzio.
"Ray non mi giudica e con lui non devo fingere di essere, quella che non sono" la sua voce era piena d'affetto e i suoi grandi occhi, brillavano, quando parlava di suo padre; doveva tenere davvero molto a lui.
Bevve un abbondante sorso di thé, prima di continuare a parlare.
"Da quando é Lucy é diventata il braccio destro di Bart, é diventato impossibile lavorare.." sospirò abbattuta.
Ogni singola cellula del mio corpo divenne allerta, non appena sentii pronunciare quei nomi.
"Lucy, in poco, pochissimo tempo è riuscita a far guadagnare alla società un mucchio di soldi, Bart per ringraziarla, l'ha nominata come vice amministratrice delegata della società e ... " s'interruppe prima di scoppiare a ridere nervosamente.
Iniziai a sorseggiare il mio thé nell'attesa che Anastasia continuasse a parlare.
"Bart e Lucy sono molto più che semplici colleghi..." fece un respiro profondo e chiuse gli occhi.
"Perché ti hanno licenziata?" Le chiesi, quasi senza accorgermene.
"Perchè sono entrata nell'ufficio di Bart, mentre lui e Lucy stavano facendo sesso" sussurrò con disprezzo.
'Si sta scopando anche lei'
Sentii uno strano brivido lungo la schiena, il disgusto mi assalì, chiudendomi la gola con i suoi artigli, non riuscii più a bere o mangiare niente.
"E ti ha licenziato..." m'interruppe
"Mi ha licenziata Lucy" sbottó irritata.
"Lucy?"
Annuì.
"Bart non ti ha detto niente?"
Scrolló la testa.
"Bart è cambiato..." si strinse nelle spalle.
'Siamo cambiati entrambi'
"Anastasia, stiamo facendo degli stage... la società si sta espandendo e abbiamo bisogno di nuovi collaboratori... ecco... mi farebbe molto piacere se partecipassi..."
'Perchè glielo stai dicendo?'
Perché tutti hanno diritto ad avere la possibilità di sentirsi realizzati.
"Chi altro l'aveva già detto?"
Scrollai la testa.
"Davvero?" Sussurró Ana, incredula.
"Certamente" sfoggiai il mio sorriso più amabile.
"Oddio" strillò elettrizzata.
Tutte le altre persone che erano al caffé si voltarono per guardarci attonite. Fu davvero imbarazzante.
"Io... grazie Christine" disse con le lacrime agli occhi.
"Figur..." lo squillare del mio telefono mi interruppe.
"Pronto?"
"Ciao piccola mia"
Era Chris.
"Ciao Chris"
"Ti sto disturbando?"
Guardai Anastasia, stava armeggiando, tutta contenta, con il cellulare.
"No, no, dimmi pure"
"Ecco, dall'altra parte, sono in linea con qualcuno che ha bisogno di noi.." lasció in sospeso.
"Chi ha bisogno di noi?" Chiesi, senza riuscire ad immaginare chi potesse essere.
"La Maslow's company"
Sentii un tuffo al cuore.
"La Maslow's company?" Ripetei allibita.
"Sì, perché? C'é qualche problema?"
"No" mi affrettai a dire.
Sospiró.
"Vogliono fissare un incontro..."
"Va bene" dissi prima di farlo finire di parlare
"..Con te"
"Con me?"
Uno nodo di disperazione mi strinse la gola.
"Sì, quando sei libera?"
Non riuscii a sentire quello che mi disse Chris.
"Verrai anche tu?" Gli chiesi mentre le lacrime iniziarono ad appannarmi la vista. Sapevo, sentivo che sarebbe venuto Bart, che sarebbe venuto solo per tormentarmi; non ero pronta per incontrarlo da sola, non sarei mai stata pronta a farlo.
"Cer...cert...certo" balbettò confuso.
"Grazie" sospirai e feci richiamo alla forza interiore che mi era rimasta e ricacciai indietro le lacrime che, minacciavano di rigarmi il viso.
"Christine, piccola, quando preferisci incontrarli?"
"Decidi tu"
"Ma.." provó a dire prima che lo fermassi.
"Chris, decidi tu, mi fido di te" cercai di essere il più dolce possibile.
Lo sentii sorridere.
"Ci vediamo dopo?"
"Certo" riattaccai prima che Chris potesse dirmi altro.
Avrei rivisto Bart, dopo un orribile anno l'avrei visto, cosa gli avrei detto? Cosa mi avrebbe detto? Come mi sarei comportata? Come si sarebbe comportato lui? Troppe domande mi assalirono e a nessuna, naturalmente, potei trovare una risposta. Forse avrei dovuto non pensarci, speravo che tutto si sarebbe risolto da solo, che tutto si sarebbe aggiustato e la mia vita avrebbe ripreso il suo solito scorrere; lento e monotono.
Sospirai rumorosamente.
'Il problema é che ci credi'
"Anastasia, ti andrebbe di visitare la sede della società?" Le chiesi per non dare troppo ascolto ai miei pensieri.
"Certo" annuì entusiasta.
Mi alzai e uscii dal caffè con Ana, al mio fianco.
Non gli avrei più permesso di farmi del male, non avrei più permesso a Bart di giocare con me. Avrei fatto di tutto per mostrargli il mostro che era, mi sarei fatta valere, gli avrei fatto vedere come può far diventare forte, il dolore.
A noi due Bart Winslow.◆◇◆◇◆◇◆◇◆◇◆◇◆◇◆◇◆◇◆◇◆◇◆◇◆◇◆◇
Grazie, per tutto a :
@JamielaMiraslow ♥
@BTRDemiAnd1D_2002 ♡
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<<SEEDS OF YESTERDAY>>
RomanceIl mio principe era lì, il mio cavaliere oscuro pronto a trascinarmi con lui nel fuoco del desiderio più lussurioso e carnale era davanti a me; il mio cavaliere splendente era lì, pronto a portarmi con lui verso la calma, la tranquillità e la sereni...