*Pov's Selene*
Eravamo appena arrivati a casa di Dadda.
Questa era la seconda volta che venivo.
D:"fa come se stessi a casa tua piccola!"
Esclamò sfilandosi le scarpe, lo seguii e mi sfilai il maglione con sotto una maglietta a mezza manica.
Andammo in soggiorno e ci mettemmo sul divano, iniziammo a chiacchierare facendo passare le ore.Ore 20:45
D:"e quindi prima di fare lezione a casa facevi latino!" annui sorridendo
S:"ho fatto anche Recitazione, canto e danza!"
D:"davvero?" Annui
S:"ho fatto dei piccoli spettacoli a pordenone."
D:"e che cosa ballavi?"
S:"moderna, classica, latina..." annui sorridendo
D:"non ti piacerebbe riprendere?" chiese dolce
S:"ora che sono grassa no.." sospiró
D:"piccola.." Abbassai lo sguardo, mi prese la mano e si avvicinò a me
S:"non potrei Daniel...sono orribile"
D:"per me sei perfetta, lo sei per tutti tesoro."
Scossi la testa, mi alzó il viso verso il suo
D:"mi racconteresti di quella sera per favore..? Se te la senti.." Gli lasciai la mano e mi strinsi a me stessa
D:"voglio solo capire che cosa ti ha fatto quello stronzo, non sei obb-" Lo fermai iniziando a parlare
S:"Riccardo odiava Vanessa...diceva che lei mi avrebbe portato sulla cattiva strada. Non la sopportava, da quando ero diventata amica sua, pur di accontentarla e farmi accettare, ero cambiata.. quella sera mi obbligó ad andare a ballare, Riccardo non voleva che uscissi la sera perché tempo prima una ragazza era stata abusata e aveva paura...diceva che Pordenone non era sicura, come tutte le altre città." Sospirai
S:"riuscii a convincermi e mi preparai, quando scesi le scale ebbi una litigata molto forte con Riccardo... uscimmo di casa e ci vennero a prendere due ragazzi, Alessandro e Christian." Feci una pausa appena lo nominai, mi conficcai le unghie nelle cosce e mi misi a guardare le mie gambe
S:"arrivammo in discoteca, Vanessa era andata con Alessandro visto che sti stavano frequentando e...e io rimasi con Christian. Mi porse un bicchiere voleva che bevessi ma ovviamente rifiutai, non sapevo chi fosse. Lui lo disse a Vanessa appena ritornarono con noi, lei iniziò a rimproverarmi e alla mia ultima negazione lei esclamò: oh beh peggio per te allora!"
Sentii le sue mani afferrarmi le mie.
S:"capii solo appena finii tutto quello che avvenne dopo che dentro al drink c'era della droga.."
Mi inizió ad accarezzare le mani.
S:"uscii subito dalla discoteca e Christian mi seguii, iniziammo a discutere e lui mi disse che aveva 26 anni.." Alzai appena lo sguardo e lo vidi serio, aveva la mascella contratta.
S:"io diedi di matto, gli chiesi se sapesse che eravamo minorenni, e ovviamente lo sapeva! Vanessa dentro alla discoteca aveva gridato che ero vergine e lui..." I miei occhi si fecero lucidi
S:" Lui mi disse; immagino come potrebbe essere dolce e stretta la tua fichetta.."
Iniziai a sentirmi in imbarazzo e mi allontanai da Daniel.
S:"mi chiese di salire in auto...ma non volevo, alla seconda volta mi minacciò con un coltellino. Entrai in auto e gli chiusi la mano con lo sportello, scappai dall'altro lato e in quel momento sentii un forte dolore alla schiena...mi aveva lanciata una pietra.
Mi accasciai a terra e lui si avvicinò, mi prese dai capelli e mise la lama del coltellino al mio collo e gridò;"che c'è vuoi giocare puttanella?" Mi scaraventò di nuovo a terra e disse che ogni volta che mi opponevo o gridavo mi avrebbe tagliata sulle gambe...
Mi alzai in piedi e portai le mani alla mia gonna.
La alzai di poco fino all'interno coscia, presi la sua mano e con le dita gli feci fare il percorso che aveva fatto la lama, continuai a parlare.
S:"mi chiese di spogliarmi e negai, riprese con la lama a tagliarmi...partendo dal ginocchio. Alla fine mi spogliai dopo un suo schiaffo, gli chiesi perché e lui mi rispose così;"avevo chiesto a Vanessa una verginella da scopare!" io non ci credevo, ma continuó;" tu pensi che lei sia davvero tua amica? povera illusa! Lei ci porta le verginelle alle serate, così che io e Alessandro scopiamo senza dover pagare!" Aprii gli occhi, ormai stavo piangendo.
Daniel mi guardava con occhi spenti....
S:"Il mio dca inizió da quella sera...dopo che lui ridendo disse;"senza vestiti non sei così bella! Ti piace mangiare, vero maiale di merda?"
Mi strinsi a me stessa.
S:"gli sputai in faccia ma sbagliai...inizió a riempirmi di calci e pugni, ero piena di sangue e di lividi. Poi arrivò il peggio." Sussurai iniziando a singhiozzare
S:"mi fece sbattere la testa a terra dandomi un pugno sul naso e...si levó i boxer..."
Portai una mano sullo stomaco e mi sedetti di nuovo, singhiozzai e mi rannicchiai a me stessa.
D:"picc..."
S:"avevo sentito un forte dolore, come se mi avessero appena squarciato...per quanto spingeva con violenza avevo i conati.."
Sospirai e cercai di calmarmi
S:"E ancora da sdraiata mi incise la sua iniziale sull'inguine.." gli mostrai le due farfalline che coprivano la C
S:"mi ha accompagnata Jasmine oggi dopo quel biglietto.." Annui
S:"quella sera che ci siamo visti dopo la nostra uscita..ero andata a chiudere con lui. Ero andata a pordenone." Lo guardai negli occhi, trovai la forza di farlo
S:"ho sempre pensato, dopo quella sera, di essermelo meritata...i ragazzi con me potevano fare tutto perché me lo meritavo.." Scosse la testa
S:"e...e poi sei arrivato tu.." Sussurrai
S:"da quando ti ho conosciuto ho capito che non me lo meritavo e che non siete tutti uguali..."
Daniel si avvicinò a me e mi coprì con una coperta.
D:"No, non sono uguale agli altri..." Sussurró
D:"E non te lo meritavi, nessuno si merita ciò che hai passato...tu non te lo meritavi. Ma è successo e ora voglio aiutarti a farlo uscire dalla tua testa e...voglio aiutarti a ritornare ad amare il cibo." Mi avvicinai e lo abbracciai chiedendo gli occhi
S:"grazie Dadda..."
D:"Sono qui per te."