*Pov's Daniel*
Eravamo sul divano, ormai erano quasi le 12 e lei stava dormendo sul mio petto.
Dopo il casino successo stamattina non avevamo più registrato nessun video, eravamo tutti e tre preoccupati.
Ora eravamo a casa da soli, Richi e Simo erano andati a prendere il pranzo in un ristorante sushi.
Mentre le accarezzavo i capelli la sentii muoversi, aprii gli occhi e le sorrisi leggermente.
S:"mh...dove sono?"
D:"ti sei addormentata fra le mie braccia stamattina dopo..." Cambiai subito discorso
D:"come ti senti? hai fame?" La vidi spostare lo sguardo e sospirare.
D:"cosa succede?" Chiesi preoccupato
S:"Riccardo..?" Chiese
A:"Insieme a Simo, sono andati a prendere il sushi per pranzo."
S:"il sushi è troppo pesante, è buono ma fa ingrassare!" Rimasi in silenzio e la guardai.
Si avvicinò al mio orecchio e sussurrò;
S:"Mi aveva chiamata maiale di merda."
Le presi il viso, si vergognava.
Prese il suo telefono e andó sulla galleria, mi mostrò una foto, una sua foto.
S:"Avevo 16 anni.." Sussurrò, la foto la ritraeva, aveva i fianchi leggermente un po' piu larghi e le cosce un po' più voluminose... era magnifica.
D:"cazzo..." sussurrai, mio dio la volevo ancora di più....
S:"Ti faccio schifo!" Esclamó alzandosi e iniziando a gridarmi addosso, la tirai di nuovo sulle mie gambe
D:"eri bellissima...sei bellissima!"
S:"ero obesa! pesavo 65kg" Gridó contro il mio viso
Sospirai...le presi il viso
D:"eri e sei bellissima..."
S:"io non mi vedo bella, io non sono perfetta come le altre guarda.." Sussurrò prendendo la mia mano portandola sulla sua pancia, i suoi occhi erano lucidi
S:"sono grassa... ed è tutta colpa mia. Mi chiedo sempre perché non mi abbia uccisa...Riccardo avrebbe avuto un peso in meno."
Sentii il mio cuore pesare
D:"non devi neanche dirlo Selene, tuo fratello ti ama, lui stravede per te, sei la sua vita! E non pensare mai di essere un peso per lui o chiunque altro perché non lo sei." Scosse la testa
S:"Tu non mi conosci neanche...tu non sai perché sono qui a Milano, non sai nulla!" Presi la sua mano e la strinsi con la mia, iniziai ad accarezzargliela lentamente.
D:"spiegamelo allora..." sussurrai
Sospiró e si alzó dalle mie gambe, mi fece alzare e iniziammo a camminare lungo il corridoio, aprii la porta e mi accorsi che era la sua camera da letto. Entrammo e mi lasció la mano, iniziai a guardare la sua stanza ancora spoglia, le valigie erano aperte in un angolo e i suoi scatoloni appoggiati sotto alla scrivania.
La vidi tirare uno scatolone verso i suoi piedi e si piegó per prendere qualcosa.
Si alzó con un quaderno in mano e si sedette sul letto, mi guardò. Mi avvicinai e mi sedetti di fianco a lei.
Aprii il quadernino e me lo porse, iniziai a leggere
Nome: Selene
Dottoressa: Angelica Soto
Diario emotivo- alimentare"Con questo diario scriverai tutto ciò che pensi e mangi durante la settimana, se dovessero esserci dinuovo degli episodi appuntali ne parlerai con la psicologa."
Disturbo alimentare diagnosticato: Bulimia
Alzai lo sguardo e la guardai. inizió a piangere in silenzio. Instintivamente l'abbracciai stringendola al mio petto.
S:"ecco perché sono scappata dopo aver visto il piatto vuoto..." sussurrò
S:"Sono qui a Milano per essere aiutata di nuovo..."
D:"di nuovo...? Non ti segue più la tua dottoressa?"
Chiesi accarezzandole il viso
S:"No...i miei genitori pensano che io faccia così per stare al centro dell'attenzione...Riccardo mi è sempre stato accanto e mi ha sempre creduto quando dicevo di stare male...i miei no."
Sospirai e annuì
S:"ora sicuramente mi vedrai con occhi diversi...chi vorrebbe una ragazzina con disturbi alimentari?"
Me la misi sulle gambe e presi il suo viso con entrambe le mani.
D:"io..." Le accarezzai le guance
D:"permettimi di starti accanto piccola...per favore voglio aiutarti." annuì, appoggiai la fronte contro la sua e sorrisi
S:"grazie dadda..." sussurrò piangendo, la strinsi a me
D:"non devi ringraziarmi." sorridemmo
S:"ti prometto che più avanti ti parlerò di quella cosa..."
D:"prenditi tutto il tempo di cui hai bisogno"
Ci abbracciammo di nuovo e rimanemmo così per molto tempo,perso nei nostri respiri.