Quando si smaterializzarono nel salone della loro casa, Hermione sentì quasi di perdere la testa.
«Cos'è successo in quella casa?» domandò mentre lui sembrava già pronto per abbandonarla di nuovo da sola in quella casa. Con un incantesimo sussurrato richiamò la bacchetta di lui e lanciò l'incantesimo della Pastoia. «Adesso discutiamo di tutti i punti necessari per rendere il nostro matrimonio un accordo decente, prima che ti schianto e ti mando al cimitero senza biglietto di ritorno.»
«Per Salazar, tutto ciò è necessario?» una domanda inutile, dato che con un movimento di mano si liberò dell'incantesimo e richiamò la sua bacchetta. «Prepara il matrimonio.»
Si stava per smaterializzare quando lei lo schiantò al muro, poi lo silenziò e immobilizzò di nuovo. Afferrò la sciarpa che aveva usato poco prima e la legò ai suoi polsi, poi prese la bacchetta di lui e la infilò in un mobile che chiuse con un incantesimo. «Bene, riproviamoci.» gli ridiede la voce.
«Davvero Granger?» ancora, l'incantesimo sparì e con un po' di forza stracciò la stoffa che lo teneva legato. Prima che si muovesse per sbloccare l'armadietto, lei lo schiantò ancora. «Granger!»
«Vogliamo provarci di nuovo?» lo invitò e quando lui camminò verso il mobile spedito, lasciò la bacchetta e gli diede un pugno in faccia. «Vogliamo continuare ancora?!» domandò spingendolo con tutta la forza che aveva in corpo – approfittando del suo stordimento – per farlo sedere sul divano. Lo immobilizzò ancora, tenendo la bacchetta puntata contro di lui. «Che cosa è successo in quella casa? Lo voglio sapere adesso.»
«Per Salazar Serpeverde, mi hai spaccato il naso.» il sangue usciva a fiumi ma lei non provò nemmeno a lanciargli uno straccio per asciugarsi. Probabilmente lo aveva colpito con l'anello con il suo stemma per fargli quel segno, che ironia della sorte.
«Cambieremo il divano.»
Lui la guardò. «Ti sembra qualcosa di normale?» lui richiamò la bacchetta, ma lei la respinse e lo immobilizzò ancora schiantandolo contro il divano. «Granger!»
«Continueremo per sempre, finché non mi dirai perché ti sei riferito a tua madre come Zia Bellatrix e perché ho avuto il disonore di incontrare qualcuno di graziosamente morto!»
«Credevi davvero che qualcuno di questo calibro potesse solamente morire senza lasciare niente di sé in questo mondo?»
Hermione quasi tremò. «Stai supponendo che c'è un nuovo Voldemort?»
Malfoy si liberò nuovamente dall'incantesimo delle pastoie e lanciò la bacchetta della Granger lontano, poi le afferrò le mani per non farla muovere. «No, certo che no. Ma riesce ad influenzare mia madre, come se la possedesse per tempi brevi. Non pensavo ci riuscisse ancora, l'avevo bloccata in un quadro. Avrà trovato modo di scappare, brucerò il Manor se dovesse servire.»
«E tu mi hai portato lì, consapevolmente?!»
«Non pensavo semplicemente sarebbe successo, era da tempo che non succedeva. Vuoi frustrarmi?» domandò quasi ironico quando si alzò.
La teneva stretta e lei continuava a guardarlo con la voglia di schiantarlo ancora, ma impossibilitata per le mani bloccate, alzò di scatto il ginocchio sinistro e lo colpì alle parti basse. La lasciò andare di scatto e si tirò indietro, sedendosi nuovamente sul divano.
«Adesso andrò a preparare il nostro matrimonio!» annunciò urlando, mentre lasciava la casa.
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ARDEMONIO; Dramione
FanfictionLEGGE 171: ATTI DI MATRIMONIO. Al fine di ricucire le relazioni distrutte dopo la guerra, al fine di ripopolare l'impoverito mondo magico, al fine di porre fine alle diseguaglianze numeriche tra purosangue, mezzosanche e nati babbani, si annuncia, c...