Principi di infarto

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Hermione pensava che scappare dai mangiamorte e dai Ghermidori fosse una delle imprese più difficili che avrebbe dovuto affrontare nella sua vita. Ricordava ancora bene quanto era stato complicato sopravvivere nella foresta con la costante paura essere scoperti, catturati e uccisi. E ci erano andati molto vicini, quando si erano ritrovati poi a villa Malfoy. Lì, Hermione, aveva creduto che nella sua vita non avrebbe mai potuto vivere un momento peggiore di quello, sempre se fosse sopravvissuta. Perché la verità era anche quella: lei non sapeva se sarebbe sopravvissuta o meno.

Ma poi la guerra era passata, era finita, aveva svolto il suo ottavo anno di scuola come qualsiasi altro alunno, ed aveva ripreso a vivere come se quello non fosse mai accaduto. I processi si erano chiusi di fretta e furia e mentre la gente chiedeva giustizia per le proprie famiglie, Azkaban diventava un terreno fertile per i dissenatori, mentre il ministro celebrava ogni matrimonio personalmente, cercando di esaltare e glorificare chiunque portasse avanti la discendenza dei maghi che si trovava tragicamente dimezzata dalla seconda guerra magica.

Quindi, la vita di Hermione, come quella di tutti, aveva ripreso a pieno ritmo come il giorno prima che la guerra realmente iniziasse. Harry e Ginny si erano sposati, Ron aveva iniziato una carriera da giocatore professionista in Irlanda, anche Luna e Neville si erano sposati, in realtà quasi tutti quelli che avevano frequentato la scuola con lei si erano spostati. Lei, invece, aveva scelto di proseguire interessandosi pienamente al suo futuro ed al suo lavoro. Con Ron le cose, chiaramente, non avevano funzionato. Dopo meno di due mesi dal loro primo bacio, la situazione tra di loro era più imbarazzante che romantica, quindi avevano scelto di comune accordo di continuare con la loro amicizia come se niente fosse mai accaduto.

Hermione, quindi, era libera di impegnarsi nel suo lavoro. Dopo il primo mese di addestramento Auror, aveva capito che quel campo non era per lei, le sembrava di vivere costantemente in guerra. Quindi, aveva scelto di intraprendere una strada che aveva già percorso a piccoli passi, sin dai tempi della scuola. Tutti i pomeriggi in infermeria ad ascoltare le preziose parole di Madama Chips avevano portato alla nascita di un forte interesse nella cura del prossimo, non calcolando poi tutti gli incantesimi avanzati che aveva dovuto imparare per curarsi e curare Harry e Ron durante la loro ricerca degli Horcrux. Dopo la fine del suo tirocinio come supporto medico durante le partite di quidditch e l'ospedale, Hermione era diventata uno dei medimaghi più importanti del San Mungo in meno di quattro anni. Adesso, oltre ad essere responsabile amministrativa di una vasta area dell'ospedale, che si aggirava sui tre padiglioni, l'infermeria, e l'aria di emergenza, era anche il primo medimago scelto per controllare l'idoneità degli Auror e di un reparto di dipendenti operativi del Ministero.

Se qualcuno avesse conosciuto solo questo della vita di Hermione avrebbe potuto ammettere con estrema facilità che la vita della ragazza era abbastanza semplice, felice e spensierata.

Ma invece, Hermione non la pensava così. Come ex eroina del mondo magico ed ex migliore alunna di Hogwards e, infine, miglior dottoressa dell'anno, qualcosa non andava come desiderava. Hermione non sapeva bene come spiegarlo, poiché quando lo raccontava alle sue colleghe ridevano di lei. Ma a lei, quando ogni giorno tornava a casa con quattro mazzi di fiore, cioccolatini e bigliettini per appuntamenti, non rideva affatto.

Hermione Granger, per la sua fama, aveva intorno a sé una sfilza di uomini vogliosi di mettere mano sul bottino d'oro che gli eroi di guerra avevano ricevuto e potersi vantare in giro di esporla come moglie trofeo. Per lei, quella questione era invivibile.

E quando quell'ennesima sera di ottobre si ritirò a casa sua con due mazzi di fiori, con in allegato dei biglietti con il nome del mittente e un luogo di appuntamento, e ben tre cesti di dolci, gettò tutto per terra e si diresse solo verso il suo bagno. Hermione, come tutti hanno sempre saputo, non ha mai avuto o sentito il bisogno di avere qualcuno al suo fianco, era uscita con un paio di persone in questi anni ma non aveva mai percepito l'interesse di voler continuare a conoscere quella persona. La sua vita era ben scandita tra lavoro e vita sociale, tra nipoti, Harry e Ginny, i suoi genitori che stavano ancora recuperando i dettagli di ricordi della sua infanzia, le partite di Ron e le missioni degli Auror che non trovava veramente il tempo per ritagliarsi un minuto per qualcuno che non attirava completamente la sua attenzione.

ARDEMONIO; DramioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora