La caffetteria mi assorbe completamente.
Da quando i corsi sono ripresi a pieno regime il numero di persone che vi accedono è drasticamente aumentato così come i nostri turni straordinari.
Sono così indaffarata tra un cliente e l’altro che il mio affanno è visibile. Ho legato i capelli in una coda alta e risvoltato le maniche della camicetta a fiori che indosso oggi.
Mi sposto tra i tavoli per pulire, ritirare tazze e piatti oramai vuoti, e l’argomento che monopolizza ogni gruppo di ragazze presenti è lo stesso: l’assistente del professore di criminologia.
«Vi rendete conto che condividiamo il dormitorio con un criminale?!» sussurra una ragazza guardandosi attorno con fare circospetto.
Tacciono appena arrivo con ciò che hanno ordinato.
«Spero almeno sia un bel ragazzo!»
Una di loro non riesce a trattenersi e tutte la fissano con aria sconvolta.
«Sapete, come nei dark romance…» cerca di giustificarsi con un mezzo sorriso.
Non ascolto oltre perché mi sposto al tavolo accanto.
«Come fa un ex detenuto ad avere un completo così costoso?»
«Probabilmente lo ha rubato.»
Inarco un sopracciglio mentre distribuisco loro i menù della caffetteria.
«Chiamatemi quando siete pronte per ordinare.» dico loro.
Non sono certa che mi abbiano realmente ascoltata talmente sono prese dall’argomento.
Mi sposto al tavolo successivo dove inizio a raccogliere sul vassoio le loro consumazioni.
«Ho sentito dire da chi segue il corso che ha ucciso tutta la sua famiglia… compresi i fratelli più piccoli…»
Inorridisco e per poco non mi sfugge un bicchiere dalle mani.
«Come possono avergli dato il permesso di stare qui?!» dice un’altra ragazza, trovando la mia comprensione.
«Mi hanno anche riferito che fa parte di una cellula terroristica che voleva organizzare un attentato al nostro presidente!»
Tutte sbarrano gli occhi, me compresa.
Afferro il vassoio e mi allontano il più velocemente possibile per sottrarmi da quelle chiacchiere. Ogni informazione che sono riuscita a captare dalle loro conversazioni non fa che accendere in me un’ansia atroce.
Non faccio che ripetermi che sono solo voci, che la gente ama spettegolare, ma la verità è che non ci credo fino in fondo. Ho paura per Nut. Sarà costretto ad aver a che fare con un uomo orribile che si è macchiato dei peggiori crimini.
L’unico modo che ho per fugare ogni dubbio è vedere l’assistente di persona. Non ho alternative se non seguire la prossima lezione.
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The Devil's Garden
ChickLitRosemary è una ragazza come tante. Ha iniziato a frequentare l'Università di Boston e lavora in una caffetteria. La sua quotidianità sta per essere stravolta dall'arrivi di un misterioso assistente...