Now We Are Together. HYUNLIX

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>Dove Felix guardava da lontano Hyunjin.

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me ne stavo in disparte su una delle molteplici panchine a mangiare il mio pranzo, il sole illuminava la piazzetta al centro della scuola ed il venticello mite primaverile smuoveva le siepi invase da meravigliosi gelsomini profumati, dai quali veniva succhiato il polline dalle api circostanti.

come sempre, vidi hwang hyunjin affiancato da una decina di ragazze.

io ero innamorato di lui da prima dell'inizio dell'università, periodo in cui divenne molto popolare per via della sua insuperabile bellezza.

quelle oche non facevano altro che stargli vicino tutto il cazzo di giorno, anche quando tornava a casa ce le aveva accollate al culo.

ma dico io, non si stancava mai di avercele addosso?

capisco che la fama in una scuola è una specie di necessità e ti serve per entrare nella classe sociale scolastica più alta, ma dopo un po' non gli davano fastidio quelle papere?

io mi sarei già rotto le palle.

[...]

ogni giorno sempre la stessa storia:
-lui arriva a scuola;
-le tipe gli stanno appiccicate;
-va in classe;
-va nella piazzetta scolastica per pranzare;
-le tipe gli stanno appiccicate;
-torna in classe;
-le tipe gli stanno appiccicate;
-esce dal cancello della scuola;
-le tipe gli stanno appiccicate.

erano tre anni che ormai sopportavo tutto quello, non ce la facevo più.

per di più quel poveretto non aveva nemmeno amici, se non falsi.

tutti volevano la sua amicizia solo per diventare popolari e farsi una bella immagine usando la sua.

io invece, pensai astutamente di diventare suo amico per togliergli dalle palle quelle troie, se no le avrei prese per i capelli e affogate nella fontana della piazzetta scolastica.

almeno si sarebbero state zitte.

ovviamente lo feci anche per avvicinarmi al ragazzo che mi piaceva.

perciò un giorno mi avvicinai a hyunjin e gli chiesi se potessi essere suo amico.

«ei hwang, anche oggi circondato da belle donne?»

«chi sei e cosa vuoi?»

«lee felix, frequentiamo gli stessi corsi. volevo chiederti se potevo esserti amico, mi sembri solo.»

«io non sono solo, come dici tu ho le mie "belle donne". però avere un amico non credo sia così male. che ne dici di andare in un altro posto più silenzioso? qui c'è un sacco di chiasso.»

«va bene.»

camminavamo fianco a fianco, fissati da tutti quelli che si trovavano sul nostro tragitto verso un luogo a me sconosciuto.

dopo vari corridoi e varie rampe di scale hyunjin mi aprì una porta, dove entrai prima io e poi lui.

era una classe di arte abbandonata da chissà quanto, con dipinti appesi su tutta una parete, cavalletti sparsi e tele ammassate in un angolo.

«ti piace questo posto?»

«è bellissimo. perchè non sapevo l'esistenza di questa stanza?»

«la conosco solo io, nessuno viene in questo piano dato che si dice che sia infestato, ma è solo una leggenda metropolitana inventata da mio fratello maggiore, che ormai ha trent'anni.»

«quei dipinti li hai fatti tu?» gli domandai sviando completamente il discorso e indicando i dipinti appesi e quelli ammassati in un angolo.

«sì, sono tutti miei. li ho pure firmati.»

OneShots. ᜣ STRAY KIDSDove le storie prendono vita. Scoprilo ora