>Dove Felix torna a casa da una visita dal dottore e ha con sé una brutta notizia.
-
un normale martedì di luglio, cosa poteva andare storto?
beh... facciamo un passo indietro.
⟨⟩
la porta venne spalancata violentemente, sbattendo contro il ruvido muro pitturato di bianco.
il secondo coinquilino, allarmato, lasciò sulla propria scrivania quel che doveva essere uno scarabocchio del suo fidanzato sotto una pianta di ortiche dorate e si affrettò a scendere quella rampa di scale, dalla quale alcune volte era caduto.
si fiondò sul suo compagno preoccupato, chiedendo spiegazioni sul suo comportamento impulsivo.
l'altro gli rispose che era tutto dovuto dal risultato finale delle sue ultime analisi sanitarie.
vedendo il più grande molto confuso e visibilmente sconvolto cercò di spiegarsi in parole povere, ma che in esse strabordava la tristezza, lo shock e l'indefinizione.
il più piccolo provò a non piangere durante il riassunto di quel che gli aveva comunicato il dottore minuti prima mentre era nel suo ampio studio freddo, abbellito da pareti color verde menta.
il tutto fu inutile, poiché dopo il secondo vocabolo scoppiò in un amaro pianto, quel che credesse fosse il suo ultimo.
si buttò tra i bicipiti del maggiore, bagnando il suo nudo petto sudato per via del caldo estivo che si accaniva sempre più sulla costa di miami.
«shh. qualunque cosa ti abbia detto il dottore non dovrebbe essere così grave da piangere, no?» tentò il moro di rassicurare il blu.
in risposta il più basso tra i due si strinse ancora di più al busto allenato del proprio fidanzato.
avendo afferrato il concetto, l'altro portò le labbra del piccolo sulle sue, facendole collidere in un delicato bacio al gusto delle salate lacrime che il piangente buttava fuori ad intermittenza, senza fermarsi.
«felix, cosa c'è che non va? cosa ti ha detto il dottor de la cruz?» volle capire hyunjin, provando a farsi un quadro generale della situazione in cui era caduto.
il menzionato si asciugò le lacrime con il palmo della mano, strofinando da destra a sinistra sulle guance.
non essendosi ancora calmato per bene, si prese qualche secondo per focalizzare il viso preoccupato del moro, che era ancora più confuso rispetto a quando il più piccolo sbatté la porta contro la parete interna della loro casa.
felix si fece coraggio e prese a parlare, rischiando di venir risucchiato per la seconda volta in un buco nero.
«a-appena chiuderò gli occhi questa sera... resterò bloccato i-in un sonno eterno...» espose il blu, ancora leggermente singhiozzante.
l'altro lo guardò stranito, non riuscendo a captare il messaggio in codice del minore.
«non credo di star capendo.» confessò infine, venendo bruscamente sovrastato da felix.
«ho un problema al cuore e morirò entro ventiquattro ore!» sbraitò, tirando pugnetti privi di forze al torace senza maglia di hyunjin.
quest'ultimo non riusciva a crederci, avrebbe perso l'amore della sua vita in meno di un giorno e quella sarebbe stata la sua ultima notte accoccolato al più piccolo abbracciandolo da dietro, fasciandogli con gli arti superiori la vita stretta ma anche piuttosto muscolosa.
ormai erano passati minuti interminabili da quando anche il moro si aggiunse all'incredulo e disperato pianto di coppia cominciato precedentemente.
i cervelli dei due erano completamente spenti e assolti nel vuoto totale...
...ma un'idea attraversò quello del più grande.
«piccolo, vado un attimo da una parte e torno. ricordati che sarò sempre parte di te.»
da lì, le cinque e quarantasei del pomeriggio, non tornò prima delle nove e trentadue di sera incoraggiando il minore a venir portato in un posto.
si accomodarono in macchina, e felix un po' in angoscia non fece domande durante il tragitto, però quando intravide lo studio del dottore che gli aveva parlato ore antecedenti milioni di dubbi si fecero strada in lui.
non capiva.
eppure il suo compagno aveva un sorriso stampato in faccia, come se sapesse cosa stesse facendo.
ed effettivamente lo sapeva e non avrebbe cambiato idea, neanche se gli avessero offerto in cambio un'alta cifra di denaro.
si diressero verso l'entrata dell'edificio e andarono a passo spedito in una sala operatoria.
«jinnie... come mai siamo qui?» domandò assottigliando gli occhi per la troppa luce prodotta dal lampadario.
«tra qualche ora lo scoprirai, non preoccuparti. ti amo, felix.» pronunciò quelle parole immergendosi completamente nella malinconia, e a malincuore fece un cenno al dottore dietro al proprio ragazzo, che venne addormentato con un sedativo abbastanza forte.
⟨⟩
ore più tardi, felix si risvegliò su un lettino d'ospedale, stupendosi del perché fosse ancora vivo, contando che il pomeriggio prima gli avessero assicurato meno di un giorno di vita rimanente.
«ben svegliato, come si sente?» parlò una voce non distante da lui, che si rivelò essere di un'infermiera con in mano una cartellina medica.
nella sua testa aveva un solo ed unico pensiero, e non era sicuramente quello dello stare bene o meno: hyunjin.
«scusi dov'è il mio fidanzato?» chiese stordito il ragazzo.
«intende per caso uno alto, con i capelli lunghi e mori?»
con la descrizione ci azzeccò in pieno.
«si, lui! posso vederlo?» richiese euforico il blu.
«mi spiace, ma non credo sia possibile.»
«come mai?»
«perché lui è la ragione per il quale lei adesso è vivo e stiamo parlando.»
«cos...»
«lui è il donatore che ha offerto il proprio cuore per un trapianto, che a quanto pare è il suo.»
il mondo gli sembrò cadergli addosso, ma poi si ricordò delle parole dette la sera prima dal suo fidanzato: "sarò sempre parte di te".
una lacrima solcò la liscia pelle curata del suo viso scioccato, scorrendo su tutto il suo collo per poi ricadere sul camicie a pois verdi salvia dell'ospedale.
si portò una mano al petto, andando a finire sul cuore.
lo accarezzò delicatamente, mentre decine e decine di nuove goccioline scendevano perpetuose sul suo volto.
⟨⟩
felix camminava tranquillo per le strade di seoul, e si ritrovò davanti ad un'abitazione familiare.
quel vialetto era dove hyunjin aveva vissuto tutta la vita, fin quando non volle trasferirsi con l'amore della sua vita in florida, a miami.
un sorriso si allargò sulla faccia nostalgica del biondo.
i mille ricordi scorrevano nella sua mente come se li stesse rivivendo tutti, e uno struscio contro il suo polpaccio li interruppe.
abbassò lo sguardo e vide un gattino con il pelo dello stesso colore dei capelli del suo amato quando donò il suo cuore.
felix si mise a studiare il felino e si accorse che era molto simile a hyunjin, sia di muso sia di atteggiamento.
secondo lui non era un caso aver trovato un gatto similissimo al maggiore nel quartiere dove nacque e crebbe.
«già, sarai sempre parte di me.»
STAI LEGGENDO
OneShots. ᜣ STRAY KIDS
FanfictionRaccolta di OneShots su varie ship degli Stray Kids. ©prettyimmqture