Capitolo Quattro - CCC

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Erano circa le dieci del mattino quando aprii gli occhi, era molto tardi rispetto al solito orario in cui mi alzavo.

Era domenica, quindi avrei avuto solo il pomeriggio per finire i compiti e studiare.

Di solito mi impegnavo di più ma questo weekend qualcuno che mi ha fatto perdere il senso del tempo è entrato nella mia vita.

Biondo, occhi azzurri, alto più di me di dieci centimetri o forse di più, un fisico il quale ero sicura essere perfetto che però veniva sempre nascosto da larghe felpe.

Dennis mi aveva mandato in bolla il cervello.

Era amore a prima vista, cavolo!

Mi guardai attorno non capendo come fossi finita in camera mia.

La sera prima mi ero addormentata sulla spalla di Dennis e solo al pensiero mi imbarazzai, cosa avrebbe pensato di me?

Molto probabilmente mio padre mi aveva portata in camera dopo che lui se ne era andato lasciandomi a dormire sul dondolo o forse mi aveva portata proprio il biondino.

Lo volevo scoprire in fretta ma prima volevo fantasticare un po'.

Mi rigirai nel letto senza la minima voglia di alzarmi e visualizzai nella mia mente le immagini del suo volto ieri sera, era così tranquillo.

<<Il freddo mi rende vivo>> disse quasi sembrando un poeta mentre io sembravo un polaretto.

Quando lo guardavo negli occhi non riuscivo a mantenere il contatto visivo perché cedevo troppo in fretta.

Mi sentivo le guance totalmente in fiamme e la sensazione mi piaceva, mi piaceva da morire.

Immaginai di stringerlo a me stringendo il cuscino al mio petto, il pensiero dell'odore del fumo mischiato al profumo che mi sembrava muschio, mi pervase le narici e il modo in cui mi immaginavo il suo fisico prese forma in mezzo alle mie braccia.

Sorrisi e dopo qualche minuto in quella posizione decisi, controvoglia, di dovermi alzare per fare qualcosa di produttivo.

Una volta in piedi mi fiondai in bagno ed una volta del tutto nuda mi feci una doccia.

Venti minuti dopo spensi l'acqua ed uscii dal box doccia senza nemmeno mettermi l'accappatoio, mi sarei asciugata con un asciugamano e subito rivestita.

Quando vidi la mia immagine allo specchio mi bloccai.

Squadrai tutto il mio corpo soffermandomi sui fianchi dove giacevano segni rossi di varie dimensioni.

Tre anni prima, quando avevo quindici anni, mi ero fidanzata con un ragazzo che ne aveva diciotto.

Si chiamava Luke Harper, era il ragazzo più popolare della mia scuola solo perché era nuovo ed americano.

Era oggettivamente bello, occhi marroni, capelli ricci e castani, fisico marcato che non aveva paura di nascondere ed io, non so bene per quale motivo, decisi di provarci.

Ero relativamente piccola ma avevo già le forme del corpo pronunciate, perciò non fu difficile conquistarlo.

Dopo quasi sette mesi di relazione, un giorno venne a casa mia e dal nulla mentre facevamo i compiti - o meglio io facevo i miei ed i suoi - iniziò a toccarmi il seno anche se io non volevo.

Cercai di divincolarmi fino a quando non mi lanciò sul materasso e strinse così forte i miei fianchi da lasciare lividi, graffi e qualche segno permanente.

Gridai così tanto che la vicina sentì e, grazie al cielo, aveva le chiavi di casa.

Per anni avevo avuto paura dei ragazzi, ci stavo alla larga, ma ora stavo iniziando a superare questo trauma grazie ad Alessia.

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