Capitolo Sette - DDD

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Non so se è mai capitato a qualcuno ma io dal nulla, dopo quella sera, smisi di avere voglia di vivere.

Ma non come si dice per scherzo.

Io ero serio.

Passai a prendere Cordelia la mattina dopo ma mi sentivo spento.

Sentivo che qualcosa in me si stava perdendo, qualcosa nel mio corpo sapeva che qualcosa sarebbe successo da lì a breve.

La aspettai fino alla sua uscita e la portai a casa annunciando che il giorno dopo non ci sarei stato.

Entrai in casa ed il mostro era tornato per farci vivere l'inferno.

Stava fissando mamma con occhi infuocati mentre lei cercava di porgergli dolcemente la mano tremolante.

Era una di quelle volte in cui lui voleva prendersi di lei qualcosa che la volta prima non aveva levato alla sua anima pura.

Le prendeva lentamente la vita e la rendeva un gioco di sopravvivenza, dove però hai solo una possibilità e proprio il gioco faceva di tutto per ammazzarti il più velocemente possibile.

Io ero stanco.

Di vivere, del nervoso, di tutto.

Io ero tanto stanco.

Mi buttai in mezzo a loro e dissi una frase che ero certo desse fastidio a Tazio ma ora non ricordo precisamente.

Era comunque qualcosa che andava pesantemente contro le sue idee e mi feci pestare al posto di mamma.

Quattro mesi.

Erano passati quattro mesi.

Ed in questi quattro mesi non misi piede fuori casa.

Ero sempre pronto a farmi prendere al posto della mamma e non potevo assentarmi.

Quattro mesi dove non vidi Mason.

Quattro mesi dove non vidi Cordelia.

Lei mi scriveva ogni giorno ed io rispondevo ogni tanto con qualche sì o qualche no a delle domande scontate.

Evitavo ogni tipo di contatto più approfondito con lei.

La volevo quasi tagliare fuori dalla mia vita.

Mi ero accorto di provare qualcosa per lei e dovevo troncarlo sul nascere.

Quella mattina di fine aprile decisi di tornare ad uscire e perlomeno vedere Mason, quel coglione mi mancava.

Misi una tuta grigia ed andai a bussare alla porta del mio migliore amico, aprì la porta dopo qualche minuto e senza parlare mi strinse a sé.

Lo tenni stretto a me e solo dopo qualche minuto parlai <<Mi sei mancato>>

<<Anche te, Den. Perchè sei sparito per tutti sti mesi?>>

<<Volevo assicurarmi di non innamorarmi di lei e che mia madre non morisse>>

<<Tranquillo. Va tutto bene. Lei mi chiede spesso di te... penso che non le sia passata la cotta, anzi>>

<<Cazzo...>> sussurai.

Doveva dimenticarmi.

Sapevo già che quando l'avrei rivista sarei tornato a sbavarle dietro.

Cazzo.

Porco.

Ero fottuto.

Ed ero esaurito.

Come mi sarei liberato di quella lì?

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⏰ Ultimo aggiornamento: 8 hours ago ⏰

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