<<Ho fatto un casino>>
<<Che minchia hai fatto?>> sbuffai proponendomi davanti agli occhi mille scenari.
<<Sono a Lydley, c'era un raduno di moto da strada.
Facevo il coglione e mentre impennavo il motore è esploso.
Io sto bene e sono intatto ma la moto è diventata disabile e non posso tornare a casa.
Amore mio della mia vita mi puoi venire a prendere?>> mi chiese con voce da cucciolo.
Me lo immaginai seduto sul ciglio della strada disperato senza modo di tornare indietro.
Ridacchiai.
<<Si, arrivo, dammi il tempo.>>
Buttai giù, in pigiama e senza voglia di vestirmi, andai in macchina.
Guidai in silenzio per le strade buie delle varie cittadine che passavano sotto le ruote.
Sentivo la ghiaia scricchiolare sotto gli pneumatici mentre pensavo cosa avevo fatto di male per meritarmi un viaggio alle tre di notte per recuperare un coglione.
Dove poi?
A Lydley, città inutile dove non ho ancora capito il motivo per cui qualcuno dovrebbe viverci e non credo neanche che questo mitico motivo esista.
Arrivai davanti a lui che salì in macchina e ancora prima che potesse parlare gli scoppiai a ridere in faccia.
Certo, mi dispiaceva per la sua moto ma la regola era: prima rido, poi ti aiuto.
<<Senti Mas, la moto è fottuta e tu sei pieno di soldi.
Fai due calcoli e scopri che ti costa meno una moto nuova che riparare quella.
Andiamo a casa, la tua migliore amica rimane qui>>
<<Va bene mammina, - ridacchiai al nomignolo, mi chiamava così quando lo trovavo in mezzo a dei macelli o gli facevo la paternale - ma mi dovrai accompagnare a vederne una nuova domattina se non vuoi tornare qui con me a far riparare questa.
Come hai detto: sono pieno di soldi.
Però sfrutterò l'occasione come un segno per comprarne una nuova>>
Misi di nuovo in moto e presi la stessa strada ma al contrario per tornare a casa.
<<Sto uscendo con una>> disse dal nulla
<<Uhuh, chi è?>>
<<Si chiama Alessia, è la biondina che stava con Cordelia l'altra sera>>
<<E come sta andando?>>
<<Mah, non saprei, è tutto così altalenante>>
Si fermò ed io cercai di parlare ma riprese lui.
<<Cazzo lei è perfetta, impeccabile, non c'è nulla che non vada in lei, solo chè... non so come dirlo a voce.
Provare questi sentimenti così forti per lei... è da tutta la vita che va così ma non posso aspettare che questo mi distrugga.
Specialmente perchè non capisco ciò che prova lei.>>
<<Da tutta la vita? Non me ne hai mai parlato>> chiesi confuso.
<<Ho esagerato. Non tutta la vita ma sei mesi più o meno. Non ti volevo tagliare fuori ma era una minchiata in confronto a ciò che avevi te da dire>>
Improvvisamente il senso di colpa mi investì a mo' di camion.
Stavo tagliando fuori dalla mia vita pure Mason e lui non lo meritava.
O meglio, stavo tagliando fuori le sue cose ampliando, forse troppo, le mie.
Dovette sentire dal suo posto i miei pensieri evidentemente troppo rumorosi e mise una mano sulla mia spalla.
<<Den, evita quei cazzo di pensieri che hai sempre.
Non importa tu lo sappia ora o lo avessi saputo già da prima, avevi bisogno di me ed io mi sono prestato per essere "usato".
Non rimpiango di averti ascoltato.
Lo rifarei mille volte>>
<<Grazie.
Ora però racconta tutto.
Voglio i minimi, anche più piccoli dettagli>>
Lui rise, si sistemò sul suo sedile come più era comodo e parlò tutto il viaggio, passando dall'essere felice come un bambino per poi finire in una sorta di depressione il momento dopo e così per un milione di volte.
Arrivammo a casa sua e lo feci scendere per poi aspettare che entrasse in casa.
Una volta sparito dalla mia visuale io parcheggiai la macchina ed a piedi tornai un pezzo indietro.
Mi sembrava di aver visto la luce della camera di Cordelia accesa e mi sembrava giusto!
Che ci faceva sveglia?
Presi il telefono che segnava le quattro e quarantadue del mattino, aprii la chat del contatto salvato "Pantofolina" e le scrissi.
"Pantofolina perchè sei sveglia a quest'ora? Guarda che è tardi"
La risposta non tardò
"Se è per questo posso farti la stessa domanda.
E poi, come fai a sapere che sono sveglia?"
Non risposi ma le inviai la foto della sua finestra dalla mia prospettiva.
"Tu non sei normale!"
"Me lo dicono in tanti" scrissi per poi mettere l'emoji della faccina che faceva l'occhiolino.
Lei si affacciò e mi salutò con la mano per poi scrivere "Stavo ripassando"
"Vai a dormire.
Ci vediamo tra qualche ora.
Ti voglio sapere almeno con due orette di sonno.
Buonanotte"
"Va bene.
Buonanotte"
Dopo quella risposta la salutai con la mano e me ne andai tranquillamente.
Entrai in casa per poi entrare in camera mia e tornare sul mio letto.
<<Buonanotte>> dissi a me stesso per poi addormentarmi.
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Donuts - what unites can also undo
RomanceDennis cercava di vivere la sua vita nella sua semplice bolla: un amico, no relazioni, fine. Ha vent'anni e una vita monotona, anche fin troppo. Cordelia amava le nuove esperienze, creare piccole cose e avere tanti amici. Ha diciotto anni e ogni gi...