Undicesimo capitolo

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Appena apro la porta di casa Anita e Carmen mi accolgono in casa «signorina mia vorrebbe qualcosa da mangiare» chiede Carmen «sì grazie Carmen» le dico andando in camera mia per posare lo zaino «Carmen sono arrivati i miei fratelli» chiedo scendendo le scale «si» risponde la voce di Manuel «eccovi finalmente, non vi vedo da stamattina» dico io andando in contro a Manuel
«stasera si va ad una festa» dice Marco
«stasera, non mi va» preferisco di gran lunga stare a casa a leggere
«Mia non hai scelta, vengono anche Madison e Lucy» mi dice Marco
«un altro motivo in più per non venire voi starete con le vostre fidanzate e io mi annoierò a morte» gli dico sedendomi al tavolo dove trovo un sandwich pronto per me «invece verrai non hai scelta» mi dice Marco e io annuisco rassegnata addentando il mio sandwich.

'Toc Toc' «Mia sei pronta?» mi chiama Matteo così controllo l'orario 20:43 oddio sono in ritardo mi sono persa nella lettura e mi sono dimenticata della festa «Matteo arrivo datemi 30 minuti» dico prendendo un maglione blu elettrico dall' armadio con dei jeans neri.
Dopo venti minuti sono pronta «eccomi» dico facendo il mio ingresso in salotto «finalmente, pensavamo non scendessi più» dice Marco «prendiamo la macchina venite» dice Manuel andando verso l'ingresso del garage.

Saliamo tutti sulla Mercedes nera di Manuel io davanti vicino a lui e Marco e Matteo dietro appena Manuel mette in moto però nostra madre ci viene in contro «uscite senza dire niente» ci dice «scusa mamma stiamo andando ad una festa» le dico io e lei annuisce prima di rientrare in casa.

Quando arriviamo non ci troviamo d'avanti ad una casa come pensavo ma davanti ad un locale con la scritta a led che si accede e si spegne.
Siamo entrati da poco e i miei fratelli mi hanno già lasciato sola, Matteo é con Lucy al bar, Marco é con Madison seduti ad un tavolo che ridono insieme e Manuel sarà con qualche ragazza incontrata lì io però sono lì in mezzo alla pista da ballo che cerco di divertirmi «bellissima, cosa ci fai qui tutta da sola?» mi chiede una voce maschile alle mie spalle «cerco di divertirmi» dico andando in contro al ragazzo moro con gli occhi azzurri che mi sta osservando forse anche troppo «beh allora perché non ci prendiamo qualcosa da bere?»
«perché no» dico io avvicinami con lui al bar.
«due gin Lemon» dice il ragazzo «come ti chiami?» gli chiedo «Nikolay, tu bellissima come ti chiami» «Mia» dico e il barman ci passa i nostri bicchieri, «studi?» gli chiedo prima di bere il cocktail «si, giurisprudenza» mi dice lui avvicinandosi di più a me «ehm, interessante» gli dico sentendomi a disagio per colpa di tutta questa vicinanza
Nikolay mette la sua mano sul mio fianco, io cerco di spostarmi ma non ci riesco ha la sua presa salda sul mio fianco «Lasciala» dice una voce maschile alla mie spalle, uno dei mei fratelli mi ha visto, Nikolay lascia il mio fianco e si allontana cosi mi giro per ringraziare uno dei miei fratelli ma non vedo uno di loro ma vedo il ragazzo con gli occhi marroni

«Michael, che ci fai qua?» gli chiedo
«Che ci faccio io, la vera domanda é chi è ci fai tu qua?!» mi chiede visibilmente irritato «sono venuta con i miei fratelli» dico cercandoli nella folla di gente «vieni con me» mi dice prendendomi la mano «ehi amico, stava parlando con me» urla Nikolay seguendoci «chiudi quella cazzo di bocca» dice Michael sovrastandolo di pochi centimetri «amico datti una calmata» continua Nikolay, Michael gli dirà un pungo che per fortuna non fa cadere Nikolay per terra «cazzo, se la vuoi tanto tienitela quella puttana» dice indicandomi e Michael dopo quelle parole lo inizia a picchiare «Michael fermati» dico ma lui non si ferma continua a sferrare pugni nello stomaco di Nikolay

«Mia ma che cazzo sta succedendo»
«oddio, Manuel grazie a dio dividili» prego mio fratello maggiore che insieme a Marco cercano di fermare Michael.

«amico ma che ti é preso» chiede Manuel a Michael, siamo usciti dal locale e siamo tutti e cinque nel parcheggio «niente» dice lui passandosi del ghiaccio che abbiamo comprato al bar, sullo zigomo «non dovevi reagire così» gli dico io aiutandolo a entrare in macchina «ti ha dato della puttana» mi ricorda lui
«e allora, non mi interessa cosa pensa di me» gli dico accarezzandogli lo zigomo
«aspettate chi ha dato della puttana a chi?» Chiede Manuel «il ragazzo che Michael stava picchiando mi ha dato della puttana» dico «vado a riempirlo di nuovo di botte» dice Manuel scendendo dall'auto «Manuel vieni subito qua, non permetterti ad entrare» dico io seguendolo «TORNA SUBITO IN AUTO» gli urlò indicandogli da lontano la macchina, lui sospira e torna in auto .

«Mia svegliati» apro un occhio e poi un altro e vedo Matteo «siamo a casa vieni» mi dice aiutandomi a scendere dalla macchia.

Entro nella mia camera, sono esausta sono le 3:09 di notte, e io sto morendo di sonno, mi siedo sul letto e mi tolgo le scarpe per mettermi le mie pantofole super comode e calde, mi infilo il pigiama e scivolo sotto le coperte.
Dopo pochi minuti chiudo gli occhi e mi addormento.

POV'S MATTEO
«li hai presi» chiedo sbuffando «Matteo ti devi calmare non é così facile non c'è ne sono molti» «Manuel é da più di mezz'ora che siamo qui davanti al computer per cercare di prendere quei maledettissimi biglietti» gli dico buttandomi sul suo letto «ok ci siamo» mi dice «li hai presi» gli chiedo nuovamente «devo solo pagarli, muoviti dettami il codice della carta»
«ok, ehm..»
«MATTEO LO SAI VERO?"
«sì certo é, 47026»
«ok, ABBIAMO I BIGLIETTI» dice Manuel, finalmente si torna in Italia, certo non é per una buona causa ma sono comunque molto felice
«adesso vado a dormire che sono esausto» dico sperando mi creda «non puoi andare a correre a quest'ora» mi dice indicandomi la sua sveglia sul comodino 4:48 «non vado a correre, lo giuro» dico incrociando le dita dietro la schiena, per poi correre in camera mia.
Mi chiudo la porta alle spalle, apro l'armadio e prendo dei pantaloni della tuta e una maglietta a maniche corte
Esco dalla finestra in modo che nessuno mi senta
«lo sapevo» dice una voce che viene dal alto, alzo gli occhi e vedo Manuel affacciato alla sua finestra con una sigaretta tra le labbra «faccio solo il giro dell'isolato» dico sperando di convincerlo «sai che c'è non mi va di discutere,fai quello che vuoi» dice per poi rientrare in camera sua
Inizio a correre prima piano poi più veloce, mi piace correre forse anche troppo, corro sempre la mattina la sera e quando mi serve stare da solo per riflettere, Abbiamo comprato nuovi biglietti per andare in Italia per trovare mio nonno e sono parecchio agitato, in più devo anche dire a Lucy che andrò in Italia per un tempo indefinito.
Sono le 5:30, sono tornato per farmi una doccia.

                                 ***

«ho un mal di testa atroce» dice Marco
«ci credo per come hai bevuto» gli rispondo io
«tu sai benissimo che non ho bevuto molto» ha ragione ieri sera ha bevuto solo tre cocktail ma il compito di un fratello minore é far sentire in colpa un fratello maggiore sopratutto su queste cose.

«dove vai?» mi chiede Mia quando arriviamo a scuola «vado da Lucy» dico e lei annuisce, «Matteo, eccoti» mi dice la mia ragazza venendomi in contro per abbracciarmi «ciao Lucy» le dico «mi sei mancato»
«ma se ci siamo visti anche ieri sera»
«lo so ma mi sei mancato lo stesso» mi dice e poi mi bacia
«Lucy ti devo parlare» dico
«oddio mi vuoi lasciare, sono stata troppo appiccicosa, scusa ti prometto che non lo sarò più» mi dice
«eh. No, no non voglio lasciarti, e non devi smetterla di abbracciarmi e baciarmi, quello puoi farlo quando vuoi» dico e lei tira un sospiro di sollievo poi aggiungo «comunque, ti volevo dire che io e i miei fratelli abbiamo deciso di andare per un po' di tempo in Italia» dico
«a ok, e io che pensavo chissà che cosa»
Dice e poi aggiunge «quando partite e quando tornate?»

«ehm appunto, partiamo tra qualche giorno ma il ritorno non si sa, staremo lì per non so quanto» dico «in che senso» mi chiede lei «nel senso che non so quando torno» «e mi lasci qui» mi chiede «Lucy, ci sentiremo ogni giorno e ti chiamerò ogni volta che vorrai, anche quando starò dormendo» dico «me lo giuri» mi chiede con gli occhi lucidi «Amore  te lo giuro su quello che ho di più caro al mondo» le dico abbraciandola, lei appoggia la testa sul mio petto «Ti amo» sussurra «Ti amo anche io» dico prendendole il viso tra lei mani per unire  le nostre labbra.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Sep 26 ⏰

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