Quinto capitolo

24 3 2
                                    

POV'S MICHAEL

Ho vissuto per sette anni in un orfanotrofio, penserete che sia stato li perché i miei genitori non mi volevano oppure perché per qualche incidente casuale fossero morti invece no.
Loro erano i genitori migliori del mondo mia madre era bellissima non lo dico solo perché era mia madre ma perché era vero lei era straordinaria, mio padre invece anche lui era magnifico mi ricordo quando passavamo i pomeriggi interi a giocare a palla o semplicemente a parlare e quando si faceva tardi mia madre ci veniva a chiamare per la cena,
stavo vivendo la vita migliore che potessi chiedere fin al
31 dicembre 2016 avevo 11 anni ed era il giorno del mio compleanno stavo festeggiando a casa di un mio amico, i miei genitori avevano insistito tanto per farmi andare da lui a giocare,
promettendomi che avremmo passato la serata insieme solo che invece di tornare a casa e trovare i miei genitori che preparavano la cena trovai dei poliziotti .

Quando entrai in casa trovai dei poliziotti uno in particolare attrasse la mia attenzione , aveva l'uniforme blu acceso e dei distintivi "ehi ragazzino dove vai" mi fermo lui "dove sono i miei genitori?" Chiesi "ehm ragazzo ce stato un incidente e beh loro due non ci sono più" mi disse il poliziotto mettendomi una mano sulla spalla "che significa che non ci sono più" chiesi sentendo le lacrime rigarmi le guance "mi dispiace ragazzo" e lì il mio mondo cadde.

Solo al pensiero di quel giorno mi vengono i brividi , qualche giorno dopo mi portarono in orfanotrofio faceva freddo molto freddo e la signora O'Kelly aspettava furi dal orfanotrofio con un cappotto pesante. I primi mesi furono i più brutti della mia vita poi però un giorno mentre andavo alla lezione della professoressa Lee professoressa che insegnava tutte le materie , vidi un ragazzo della mia età mai visto prima così mi avvicinai e gli chiesi perché era lì e lui mi rispose che era lì perché i genitori lo avevano abbandonato e aveva girato vari orfanotrofi così io gli raccontai dell'incidente che coinvolse i miei genitori e da quel giorno Kai Brown divenne il mio migliore amico.

"Sei serio é lei?" Mi chiese Kai e io annuì , eravamo seduti sul nostro divano nel nostro appartamento in affitto avevamo entrambi 19 anni avevamo saltato un anno io per colpa del girono del mio compleanno e lui perché venne in quel orfanotrofio dopo quindi eravamo entrambi ancora all' ultimo anno del liceo . "Non so che fare?" Dico "puoi prendere suo padre e torturarlo così gli fai sentire come ti sei sentito tu" dice Kai che tra i due era il più vendicativo io preferivo la vedetta che ti colpisce quando meno te lo aspetti lui invece era per la vedetta che durava per mesi o anni dipende da cosa avessi fatto , "non posso, deve essere qualcosa che gli faccia capire che ha ucciso i genitori del ragazzino sbagliato" dico guardando la foto dei miei genitori al loro matrimonio appesa in salotto "scusa eh ma non é stato suo nonno" mi chiede Kai che in questo momento non é per niente d'aiuto "si ma é scomparso da un anno e nessuno sa dove sia" "beh allora colpiamo lei" "non ho intenzione di torcerle nemmeno un capello Kai, Mia non c'entra nulla" dico .

Il giorno del mio diciottesimo compleanno mi arrivò una lettera e quando la lessi rimasi a bocca aperta.

Caro Michael ,
Se ricevi questa lettera vuol dire che tu hai compiuto diciott'anni io e tuo padre non ci siamo più, chissà come sei , sicuramente bellissimo come tuo padre. Oggi ti voglio raccontare qualcosa che probabilmente ti chiedi da quando io e tuo padre non ci siamo più , cosa ci sarà successo? Beh io in questo momento non lo so visto che sto scrivendo questa lettera il 28/11/2016 e tu sei in gridino a giocare a palla , posso per dirti però quello che io e tuo padre sappiamo, l'anno scorso io e tuo padre abbiamo deciso di investire in un azienda precisamente l'azienda Costa e ci siamo rivolti a Marco Costa il capo dell'azienda e beh qualche mese fa abbiamo scoperto che abbiamo perso tutto, ma non é questa la parte importante la parte importante è che tu devi sapere é che noi abbiamo scoperto che Marco Conti rubava tutti i soldi e quando lo abbiamo scoperto ci ha minacciato dicendoci che se fossimo andati alla polizia ti avrebbero fatto molto male , io e tuo padre abbiamo paura ogni giorno che ti possano fare del male ma se leggi questa lettera vuol dire che siamo stati noi i bersagli , ma non preoccuparti qualsiasi cosa sia successa io e tuo padre saremmo sempre vicino a te . Ora che sai tutto devo andare a preparare la cena al te undicenne.
Ti amiamo Mamma e Papà.

Sei tu il mio sognoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora