RACCONTO VII: IL CRISTO ALLA COLONNA

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Femmina

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Femmina. Sarebbe stata una femmina, Mirco ne è sicuro. Questa femminuccia l'aspetta da una vita. Sulle note di "A modo tuo" ci ripensa per l'ennesima volta.

"Sarà difficile, lasciarti al mondo e tenere un pezzetto per me e nel bel mezzo del tuo girotondo, non poterti proteggere. Sarà difficile ma sarà fin troppo semplice. Mentre tu ti giri e continui a ridere..."

Ha sempre pensato di dedicare queste parole a sua figlia, ma ora invece calzano a pennello per la mamma di quella figlia che non avrà mai. Perché Anna è andata via e lui deve lasciarla al mondo, anche se terrà sempre un pezzetto per sé. Solo che lei non si è girata e non ha continuato a ridere. È semplicemente sparita da un momento all'altro. Nell'arco di un pomeriggio, in pochi minuti. Mirco non è abituato a mollare, a privarsi di qualcosa. Ma quella è una situazione completamente diversa. Devi rassegnarti, devi trovare la forza dentro di te per mettere a tacere i tuoi sentimenti e ripartire. Una sorta di parto, rimanendo in tema di nascituri, dove vai a partorire le ansie e i dolori che ti affliggono, solo che il nascituro non lo vedi. Il dolore fisico è lo stesso, solo che la sua pancia invece di ingrandirsi si è ridotta. Il parto dura nove mesi, mentre su qualche video del cazzo ha letto che per dimenticare completamente una persona che si ama servono quindici mesi. Stronzate, come si fa a dare un periodo circoscritto di mesi per dimenticare una persona? La cosa assurda è che la gente ci crede davvero a queste stronzate, l'ha fatto anche lui nei primi mesi. Sono puttanate lo sa, ma ha sperimentato sulla sua pelle che quando stai male credi davvero un po' a tutto. Certo lui non si è fatto fottere tutti i suoi risparmi da Wanna Marchi o da qualche cartomante, ma si è affidato a ogni idiozia e stupidaggine. Ha deciso di non fare il fantacalcio, dopo anni e anni passati a fare il re delle aste e delle macumbe per vincere le giornate. Anna odiava il fantacalcio, si arrabbiava sempre quando lui passava le ore a vedere la partite in attesa di +3 e partecipava ad aste online per giocatori sconosciuti. Così Mirco ha deciso, non farà il fantacalcio, una sorta di fioretto, lui che i fioretti li odia da sempre. Il risultato? Molto semplice, l'Inter vince ogni partita e siccome lui prende sempre metà squadra dell'Inter nelle sue fantarose, ha letteralmente buttato al cesso una vittoria quasi scontata. Poco male, si è disintossicato da una cosa che riteneva sacra e di fondamentale importanza senza colpo ferire, segno di come le cose che più crediamo imprescindibili tendono a sbiadire quando entrano nel libro dei ricordi. Addirittura ha iniziato a vedere i video sui segni zodiacali, che non è come chiamare Wanna Marchi ma quasi. O almeno per lui, che non ci ha mai creduto all'oroscopo (continua a non crederci). Ma adesso guarda assurdi video in cui si parla del suo segno zodiacale: il Capricorno, riconoscendosi nelle descrizioni. Guarda anche i video sul segno di Anna, il Toro, solo che Anna non la riconosce più. Perché semplicemente non esiste più, non esiste più la "sua Anna" e lui deve accettarlo, senza troppe storie. Non è più ipocondriaco. Non lo era prima di conoscerla e non lo è ora che lei è andata via. Ora capisce perché lo era diventato, non aveva paura di morire, aveva paura di perderla. Adesso che lei è andata via, lui non ha più paura della morte. Se gli esce un nuovo neo non ha più paura che sia un tumore. Se gli viene la tachicardia non ha più paura che sia infarto. Non aveva paura di morire, aveva paura di separarsi da lei. Non era ipocondria, era semplicemente amore. Ora ascolta tutte le stupide hit che ha sempre odiato, uscite in tutti gli anni che sono stati insieme. Che essere stupido l'uomo, piange sul latte versato e si rende conto di quello che aveva solo quando lo perde. Perché non aveva ascoltato con lei quelle stupide hit? Perché non era andato con lei ai concerti? Perché non aveva trascorso ogni singolo giorno di quegli otto anni con lei? Perché si era fatto scappare l'unica persona che amava e che lo amava? Mistero della fede direbbero i cattolici. Perché ci vuole tanta fede per non prendersi a testate al muro dalla rabbia. Fede in Dio? No, fede nella vita. Sta appena tornando da una delle tante interminabili sessioni pomeridiane di carte. Dalle 17:30 alle 21:00 partite infinite culminate con molte birre. Mentre scende a casa, nei pressi del lavatoio, una giovane coppia apre le portiere della macchina a distanza. Quel suono, quel semplice suono lo porta a pensare a lei. A loro che si apprestano a salire in auto, magari l'auto di Mirco, non quella della madre di Anna o di suo padre. Pensa a sé stesso che lavora e che ha una macchina. Sono felici, a breve si sposeranno. È un secondo, poi continua a camminare solo come un cane, accelera perché c'è la mamma sola a casa che lo aspetta. Torna alla realtà. Il suo telefono vibra, è arrivato un messaggio. È Maddalena:

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