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Federico's pov

Mi svegliai come sempre nel mio letto a causa del fastidioso suono della mia sveglia.
Mi alzai e andai in cucina a fare colazione con una barretta al cioccolato fondente.
Ovviamente i miei genitori non c'erano,come sempre,per colpa del loro lavoro.
Un tempo,quando ero piccolo,mi pesava e anche tanto,ma con il tempo ho imparato a non farci più caso.
Mi ricordo che da bambino stavo più con i miei nonni che con i miei genitori.

Ora basta però,non voglio pensare a queste cose tristi.
Andai i bagno per farmi una doccia e poi mi vestii.
Mentre facevo queste cose pensavo e ripensavo all'altra sera,é stato tutto così bello.
Non pensavo che Nicola potesse essere così gentile e simpatico.
Ho sempre faticato a fare amicizia,non sono uno che dà confidenza al primo che passa.
Ora che ci penso in realtà,mi sembra di conoscerlo già,ha una faccia famigliare ma non riesco propio a capire chi mi ricorda.

I miei pensieri si bloccarono quando vidi l'orario sul mio telefono.
Presi lo zaino e uscì da casa chiudendo a chiave.
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SKIP TIME RICREAZIONE

Dopo aver fatto tre ore estenuanti di latino finalmente suonò la campanella della ricreazione.
Uscii dalla classe e mi recai al solito tavolo dove aspettai Anna e Giorgio.
Dopo qualche minuto arrivarono e ci salutammo,dato che stamattina non li avevo visti.

F:"<alloraa nostra cara Anna,ci devi raccontare delle cose,non credi?"> Le dissi alludendo alla serata di ieri.

G:"<cosa?"> Disse Giorgio addentando un pezzo del suo panino col salame.

An:"<questo stronzo mi ha fatto fare una figura di merda con Ettore">

F:"<tesoro in realtà dovresti ringraziarmi,se non intervenivo sareste rimasti a guardarvi da lontano per tutta la vita>"

G":<certo che siete propio stronzi,sono sempre l'ultimo che viene a scoprire le cose,avanti racconta>"
Disse fingendosi offeso

An:"<allora,lui mi aveva detto che Nicola avrebbe dato una festa a casa sua,così mi ha detto di prepararci insieme e poi andare.
quando siamo arrivati mi ha fatto entrare dalla porta sul retro e quando siamo arrivati al salotto c'erano Nicola e Ettore con una cena a lume di candela.
Alla fine loro ci hanno lasciato soli e se ne sono andati>"

F:"<dopo cos'é successo?>" Chiesi incuriosito

An:"<beh,abbiamo parlato e mi ha detto che gli piacevo dalla prima volta che mi ha visto,io gli dissi che anche per me era lo stesso,ci baciammo e poi cenammo tra chiacchiere e risate>" Disse con un sorriso stampato sul volto

G:"<ohh,che carini>"

An:"<te invece che hai fatto?>"

G:"<io sono andato a casa di Alex,eeee ci siamo baciati guardando un film>"

An:"<IO LO SAPEVO,TE L'HO SEMPRE DETTO CHE GLI PIACEVI>" Disse Anna esultando

F:"<sono felice per te amico>"

G:"<sicuro,non lo sembri dal tuo tono di voce>"

F:"<nono,é che sono un po' stanco>"

G:"<capito>"

Dopo altri 10 minuti suonò la campanella e rientrammo ognuno nelle nostre classi.
Nelle ultime 4 ore fui molto pensieroso.
Ero davvero felice per Anna e Giorgio,finalmente avevano trovato qualcuno che li amava per quello che erano,ma perché a me non succede mai.
Nei miei diciassette anni mi ero fidanzato solo con Alessio,in questo periodo che ci siamo lasciati però ho capito che quello non era amore.
É vero,siamo stati insieme per tanto tempo,ma soltanto per bisogno,perché non volevamo stare soli.
Quelle stronzate che mi diceva sul voler creare una famiglia con me erano dette per assomigliare agli altri,per avere i complimenti di quanto eravamo carini.
Non c'era un amore vero in fondo,e si vedeva dalle volte che litigavamo.
Mi chiedo sempre quando arriverà il mio momento,quando anche io mi meriterò una persona che mi ami davvero,che si preoccupi per me,che si accorga di me anche tra mille persone,che faccia dei piccoli gesti e che mi faccia ridere nei momenti più bui.
Per una volta vorrei che gli altri siano ad essere felici per me e non sempre il contrario.
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Dopo 4 ore la campanella suonò,raccolsi tutte le mie cose e mi recai all'uscita.
Stetti per uscire ma notai che stava piovendo molto forte.
Per fortuna avevo un ombrello dentro il mio zaino,così lo presi e uscii da scuola.
Ovviamente,come non detto,tempo 2 secondi e l'ombrello mi si ruppe,porca madon-Federico stai calmo.
Non avendo altra scelta mi misi a correre tra le strade piovose di Milano,finché non vidi una macchina avvicinarsi.

il sole dentro|ˢᵗʳᵉᶜⁱᶜᵒ Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora