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SERENA

Prima dell'inizio della partita c'è un minuto di silenzio per Schillacci.

Durante questo dal settore ospiti si sente urlare "Munnez"

Io e le ragazze rimaniamo scioccate, ma come si permettono.

Poi prima del minuto di silenzio Tek ha fatto il suo ingresso come ultimo saluto e si è seduto in panchina con noi, anche lui scioccato dai napoletani per quello che hanno fatto.

La partita inizia.

Tantissimi tiri mancati in porta, e Dusan non sta giocando molto bene.

Al 33' Wes viene ammonito. Sarà una lunga partita

Durante l'intervallo decido di rimanere in panchina con le ragazze, i ragazzi sono già troppo nervosi è meglio lasciarli in pace.

Inizia il secondo tempo, però Motta fa uscire Dusan ed entrare Weah.

Il serbo si siede vicino a Vanja e lei gli stringe la mano e appoggia la testa sulla sua spalla, che amori che sono.

Al 60' Olivera fa un retropassaggio al portiere, ma l'arbitro non ci da un calcio di punizione. Tutti protestiamo tant'è che Thiago viene ammonito per proteste.

La partita finisce 0-0, i ragazzi sono distrutti così decido di andare a consolarli.

Appena io e le ragazze entriamo nello spogliatoio i ragazzi ci guardano tristi.

Così io decido di prendere parola

"Allora cosa sono sti musi tristi? Abbiamo pareggiato e allora? Noi siamo la Juventus. Noi siamo la squadra che non si arrende mai. È solo la quinta giornata, non ci dobbiamo fasciare la testa prima del tempo. Io credo in voi, le ragazze credono in voi, Motta crede in voi, tutti gli juventini credono in voi
e nel bene e nel male saremo sempre lì a sostenervi. Quindi toglietevi quelle facce tristi e pensate che domani sarà un giorno migliore, domani sarà diverso e potrete dimostrare chi è la..."

"JUVENTUS" esclamo tutti in coro

"Non ho capito bene chi siete?"

"LA JUVENTUS"

"Bravi così vi voglio" dico io e poi esco dagli spogliatoi ma una presa dal braccio mi trattiene

"Nicolò, dimmi" chiedo a Savona

"Grazie per il discorso ne avevamo bisogno" dice lui e mi abbraccia, intanto noto che Kenan ci sta fissando

"Di nulla" dico e mi sciolgo dall'abbraccio

"Senti Sere domani che ne dici se usciamo insieme, da amici ovviamente?" mi propone il calciatore.

Intanto Kenan si avvicina a noi e urta Savona

"Oh scusa amico" esclama il turco

"Posso rubarti un attimo Serena che devo dirle una cosa?" continua il numero dieci

"Certo, biondina poi fammi sapere"

"Certo" rispondo e Nicolò si allontanana

KENAN

"Allora cosa vuoi Yildiz?" mi chiede Serena

"Che cazzo voleva quello?

"Mi ha chiesto di uscire"

Strabuzzo gli occhi

"Scusami?"

"In amicizia Kenan non potrei mai farti una cosa del genere" mi prova a rassicurare

"Se certo quello in amicizia, ci sta provando con te. Ti ha dato pure un soprannome..." sbuffo

"Ti da fastidio che mi chiama biondina? Non ci credo, non hai il diritto di essere geloso Kenan, ti ricordo che non stiamo più insieme" dice Serena

"Nicolò domani passami a prendere alle 17" esclama lei ed io spalanco la bocca e me ne vado.

SERENA

Solo facendomi odiare da Kenan riuscirò a proteggerlo, ho la costante paura che mio padre lo aggredisca, quindi più rimane lontano da me più sarà al sicuro.

Con Savona mi inventerò una scusa all'ultimo per non uscire, non mi piace dare buca ma non mi interessa nessun ragazzo, perché so che cercherei Kenan negli altri.

"Sere" mi chiama Dusan

"Dimmi"

"Grazie per il discorso"

"Prego Dus, lo so che in questo periodo ti stanno mettendo molta ansia e pressione e ti sono tutti contro. Ma ci siamo noi per te, e con me puoi sempre parlare lo sai"

"Grazie" ribadisce e mi abbraccia

"Sere andiamo" mi chiama Andrea ed io saluto i ragazzi.

Quando usciamo ed andiamo al parcheggio vedo Kenan immobile in mezzo alla strada ed una macchina che sta andando al massimo della velocità.

Lui sembra bloccato non si riesce a muovere.

"KENAN" urlo io.

Inizio a correre verso di lui

"Serena fermati" mi chiama mio fratello ma io lo ignoro.

Arrivo da Kenan e riesco a spingerlo via dalla traiettoria della macchina ma qualcosa spinge a terr.....

KENAN

"Serena" escalamo io andando di fianco al suo corpo accasciato a terra

"Chiamata un'ambulanza" urlo.

Andrea e Olivia corrono verso di noi.

Cambiaso prende il viso di sua sorella tra le mani,  sembra aver perso i sensi, la sua testa è ferita le esce del sangue.

"Sorellina non preoccuparti adesso arrivano i soccorsi" esclama Andrea, io prendo la mano di Serena

"Güneş ışığı ci sono io" la rassicuro ma lei non risponde.

Allora io mi alzo e vado dal conducente della macchina

"Tu chi sei?" urlo io

"Sono il padre di Serena"

"Non si preoccupi le forze dell'ordine stanno arrivando" dice Olivia

Intanto arriva anche il resto della squadra. Dusan blocca il padre di Serena

"Non proverei a scappare" esclama Dusan.

Serena aveva ragione, suo padre mi voleva fare del male e lei si è sacrificata per me.

Spazio autrice

So che dopo questo capitolo mi odierete, giuro non è mai stato così difficile scrivere un capitolo.
In tutto ciò vi ringrazio per le 7,5 letture a domani con un nuovo capitolo❤️🫶🏼

You save me // Kenan Yildiz Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora