아홉

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jungwon
il ristorante chiuse dopo circa tre o quattro ore di attesa,a mezzanotte dovetti uscire così ancora speranzoso che sarebbe arrivato mi sedetti sul marciapiede davanti ad esso,poco dopo iniziò a nevicare ed io ero a maniche corte infatti dopo poco iniziai a starnutire e tremare fino a che le forze che mi erano rimaste non mi portarono ad addormentarmi lì sul ciglio della strada, la mattinata seguente jay finalmente arrivò avevo la febbre alta mi accompagnò a casa e mi mise a letto,mi spiegò il motivo per cui non si era presentato.
<<mi dispiace amore,tantissimo mi dispiace infinitamente, ci rifaremo appena ti passerà la febbre ok?>> mi diede un bacio in fronte e presi la pastiglia,a febbre scese in poche ore e Jay non mi lasciò la mano nemmeno un minuto anche mentre veniva chiamato dall'ospedale per sua madre.
<<dovresti andare... è tua madre non reggo il confronto>> dissi ad un certo punto,
<<reggeresti il confronto davanti ad ogni cosa jungwon, mia madre si riprenderà ed è circondata dai medici tu mi hai aspettato tutta la notte ora tocca a me>>.
sorrisi debolmente,anche se ero un po' arrabbiato dovevo ammettere che disordinato in quel modo era più sexy del solito,ma non glielo avrei mai detto.
senza nessuna paura di ammalarsi si stese nel letto con me e mi abbracciò.
<<non mi merito tutto questo,ti ho lasciato dormire al freddo e non volevo veramente, e la cosa orribile è che mia madre mi odia per essermene andato via di casa,e tu sei la cosa migliore che mi potesse capitare, ma sono andato da lei..>> disse lui ad un tratto,
<<hai fatto bene io sono solo io lei ti ha messo al mondo e la dovrei ringraziare seriamente>> ridacchiai.

jay
era passato qualche giorno da quella disastrosa sera, jungwon nel frattempo era guarito da un po', ma era comunque restato a casa mia per passare del tempo insieme anche solo stando davanti a netflix con dei popcorn da sgranocchiare o, semplicemente, guardarci negli occhi e scambiarci qualche bacio la sera. mia madre era stata dimessa da un po' e non si era fatta sentire neanche una volta così non mi scomodai a chiamarla per chiederle come stesse nonostante i dottori le avessero prescritto una montagna di medicinali.
una mattina ero seduto sulla poltrona in salotto mentre leggevo un libro quando sentii un dolce sguardo addosso, così alzai gli occhi dal libro e vidi jungwon che silenziosamente si era avvicinato a me, molto probabilmente per farmi uno scherzo visto che appena lo guardai sbuffò per aver rovinato il suo piano. mi avvicinai a lui con gli occhiali da lettura ancora poggiati sul naso e con un sorriso stampato in faccia vedendo il suo broncio, quando mi venne in mente un'idea, <<stasera andremo all'appuntamento che aspettiamo da tanto e sarà tutto perfetto>> dissi soddisfatto dalla reazione di jungwon da cui la felicità usciva da tutti i pori dalla notizia.



spazio autrici
ciaooo ultimamente ci eravamo un po' fermate ma diamo ripartite alla carica speriamo che questo capitolo vi possa piaceree
Sia_2830

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