𝐈𝐥 𝐫𝐮𝐠𝐛𝐲 𝐞̀ 𝐥'𝐚𝐬𝐬𝐨𝐥𝐮𝐭𝐨 𝐨𝐫𝐝𝐢𝐧𝐞 𝐧𝐞𝐥𝐥'𝐚𝐩𝐩𝐚𝐫𝐞𝐧𝐭𝐞 𝐝𝐢𝐬𝐨𝐫𝐝𝐢𝐧𝐞
Ivy Hawke, figlia di un leggendario giocatore di rugby, si iscrive all'Università di Londra, sperando di costruire una nuova vita dopo un infortunio...
TW: questo capitolo contiene scene che potrebbero urtare la vostra sensibilità
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And in a blink of a crinkling eye I'm sinking, our fingers entwined Cheeks pink in the twinkling lights Tell me 'bout the first time you saw me I'll drink what you think, and I'm high From smoking your jokes all damn night The brink of a wrinkle in time Bittersweet sixteen suddenly
IVY
Sono seduta al tavolo della cucina, il mio libro di Charles Bukowski aperto davanti a me. La luce del mattino filtra attraverso le tende, illuminando le pagine ingiallite che ho letto e riletto un milione di volte.
C'è qualcosa nelle parole di Bukowski che mi parla direttamente all'anima, qualcosa che mi fa sentire meno sola in questo mondo pieno di caos e disillusione.
Bukowski non ha mai avuto paura di mostrare il lato oscuro della vita. Forse è questo che mi attira così tanto di lui.
La sua onestà brutale, il modo in cui sviscera la realtà senza mai indorare la pillola.
Mi fa sentire come se anche il mio dolore, la mia rabbia, e le mie insicurezze fossero valide, legittime.
Le sue poesie sono come colpi al cuore, ogni verso è una pugnalata di verità che mi lascia senza fiato. Leggo e rileggo "The Laughing Heart" come se fosse un mantra:
La tua vita è la tua vita, non lasciare che sia bastonata fino all'umidiccia sottomissione, stai in guardia.
Ci sono vie d'uscita.
C'è luce da qualche parte, può non essere molta luce, ma sconfigge la tenebra.
Stai in guardia, gli dei ti offriranno delle occasioni. Riconoscile, prendile.
Non puoi sconfiggere la morte, ma puoi sconfiggere la morte nella vita qualche volta, e quanto più spesso tu impari a farlo, tanta più luce ci sarà.
La tua vita è la tua vita, sappilo mentre ce l'hai.
Sei meravigliosa, gli dei aspettano di compiacersi in te.
Sospiro, chiudendo il libro per un momento e appoggiando il mento sulla mano. Ripenso a ieri sera, alla cena con la squadra.
Le parole di Easton mi rimbombano ancora nella testa, ogni insulto, ogni frecciata. Non posso credere che abbia rivelato a tutti chi è mio padre, come se questo definisse chi sono.
E poi c'è Luke, sempre pronto a difenderlo, a trattarmi come se fossi una minaccia. Non riesco a capire perché sia così leale verso Easton, anche quando lui è chiaramente nel torto. Mi sento come se fossi costantemente in guerra con loro, e a volte mi chiedo se ne valga davvero la pena.
