3. Wake up call

563 41 55
                                    

IVY

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.



IVY

Una volta Arthur Bloch disse: "Sorridi... Domani sarà peggio"

Aveva ragione.

Questa mattina, non è la colonna sonora del film Spirit, che ho impostato come suoneria del mio telefono a svegliarmi, bensì una canzone di Travis Scott, sparata dalla cassa in soggiorno a tutto volume.

Mi sollevo a sedere, gli occhi ancora appannati dal sonno. Il basso vibra nelle pareti e il battito incessante della musica sembra martellarmi direttamente nel cervello.

Con un gemito esasperato, mi alzo dal letto e mi infilo una felpa sopra il pigiama. Non posso credere che Easton stia facendo tutto questo baccano a quest'ora del mattino. Apro la porta della mia stanza con un movimento brusco e mi dirigo verso il salotto, dove lui è chiaramente la fonte del rumore.

Appena entro, vedo Easton appoggiato al bancone della cucina, con un'espressione tranquilla e indifferente. Non sembra minimamente disturbato dal fatto che la musica stia rimbombando attraverso le pareti. Al contrario, sembra proprio divertirsi.

"Ma sei fuori di testa?" esclamo, alzando la voce per farmi sentire sopra il frastuono. "Che cazzo ti passa per la testa per mettere la musica a tutto volume a quest'ora?"

Easton si gira lentamente verso di me, un sorriso sardonico dipinto sul volto. "Buongiorno anche a te, principessa," risponde con tono beffardo. "Non è un ottimo modo per iniziare la giornata?"

Mi sento il sangue ribollire nelle vene. "Non è il tuo dannato club privato, Easton! Qui vivono anche altre persone. Abbassa subito il volume!"

Lui scrolla le spalle con nonchalance e si avvicina all'impianto stereo ma anzi che abbassare la musica, la alza ancora di più.

Il suono rimbomba così forte che sento i vetri vibrare.

"Rilassati Evelyn. È solo un po' di musica. Magari ti aiuta svegliarti del tutto"

"Sei incredibile!" grido, sentendo la rabbia montare dentro di me. "Pensavo che avessi almeno un briciolo di rispetto per gli altri, ma evidentemente mi sbagliavo."

"Rispetto? Per qualcuno che mi urla contro di prima mattina?" ribatte Easton, avvicinandosi con aria minacciosa. "Non sei tu quella che dovrebbe imparare a convivere con gli altri?"

La sua presenza dominante mi fa sentire ancora più arrabbiata. "Non posso credere che sia costretta a condividere lo spazio con uno stronzo come te! Non ti ci vuole molto per capire che il mondo non gira intorno a te, Easton!"

Lui ride, una risata fredda e senza umorismo. "Sai una cosa? Forse è meglio che ti abitui a questa situazione, perché non ho intenzione di cambiare per nessuno, tanto meno per una principessa viziata come te."

"Non chiamarmi così!" urlo, la mia voce tremante di rabbia. "Non hai idea di chi sono, di cosa ho passato, e non ti permetto di trattarmi in questo modo."

𝐄𝐃𝐆𝐄𝐏𝐋𝐀𝐘Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora