Capitolo 6. Valerio

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Da quella chiacchierata con Fox, passò una settimana, era il grande giorno per conoscere la nuova ragazza.
Erano le cinque di mattina, ero in cucina a prepararmi un caffè, mancavano tre ore all'incontro.

Il silenzio del mattino era rotto solo dal gorgoglio della moka mentre il caffè saliva, portando con sé promesse di una nuova giornata. Mi ero svegliato con un misto di eccitazione e nervosismo, pensieri che si rincorrevano nella mia mente come le onde del mare in tempesta.

« Già sveglio, vedo. », scherzò mio fratello da dietro di me, appena svegliato.
« Eh già. », dissi alzando gli occhi al cielo come se fosse evidente.
« Me ne fai uno anche a me? », mi chiese riferendosi al caffè.
« Tu non hai le mani? », ironizzai io.
« Che stronzo. », mi disse tirandomi una pacca sulla schiena. Cominciò a farselo fare dalla moka e poi mi raggiunse al tavolo.
« Ahh, che bello! mi farò venti dollari tra tre orette. », festeggiai io.
« Ma finiscila stronzo! », mi sgridò lui amichevolmente.

Il tempo passò in fretta e, dopo essere andati al rifugio a prepararci andammo nel rifugio di Fox per gli affari.

« Eccoci Fox. », annunciò mio fratello una volta arrivati.
« Siete in ritardo di cinque minuti. », ci rimproverò lui.
« Dov'è lei? », chiesi confuso.
« È in ritardo come voi. », disse lui ridendo.
« Eccomi. », si sentì dire da una voce femminile molto soave.
Ci girammo tutti e tre e potei vedere il suo aspetto.
Era ovviamente vestita da missione come me e mio fratello ma si poteva vedere che aveva i capelli lunghi fino a metà schiena, leggermente mossi, rossi, occhi azzurri, lentiggini sul viso e un corpo magro, molto magro. Totalmente diversa da come io e Diego l'avevamo immaginata, era davvero bella e attraente.
« Sono loro due. », le disse Fox.
« E loro due sarebbero bravi? », chiese lei schiettamente offendendoci.
« Tra i migliori. », disse lui orgoglioso.
« Bah, non si direbbe. », ci offese di nuovo lei.
« Eii. », mi offesi io.
« Ho solo espresso la mia opinione, calmati. », rispose lei alzando gli occhi al cielo.
« Io ti lascio con loro, fai la brava. », le disse lui per poi cominciare ad andarsene.
« Wow, fantastico. », ironizzò lei.
« Ora cosa dovremmo fare? », chiesi.
« Ma Fox non vi ha detto nulla? », chiese lei alzando un sopracciglio.
« Solo che avremmo dovuto accoglierti con noi nelle missioni e che ti avremmo incontrata oggi. », la informai io.
« Capito. Comunque, dobbiamo organizzare una rapina nella banca qua vicino. », spiegò lei.
« È un gioco da ragazzi rubare lì. », commentò mio fratello. Avevamo infiltrati lì già da qualche tempo che ci passavano informazioni. Avremmo dovuto andare lì a breve, e con la comparsa di questa ragazza la missione è stata accelerata.
« Ah sì? », chiese lei non credendo alla sua affermazione.
« Non è facilissimo per le matricole ma io lo faccio da un bel po', è un entra ed esci facilissimo. », si vantò lui.
« Bene, allora spiegatemi il vostro piano. », ordinò lei.
Aveva un carattere antipatico e arrogante, un po' come quello di mio fratello in pratica, non che io non lo fossi, ma ero quello che lo era di meno.

La tensione tra noi era palpabile, come l'aria prima di un temporale. « Il nostro piano. », iniziai con cautela, « É semplice ma efficace. Abbiamo studiato le guardie, i turni, e abbiamo un sistema per disattivare l'allarme senza lasciare traccia. », dissi.
Lei ci scrutò con scetticismo, come se valutasse ogni parola che dicevamo.
« E le telecamere? » chiese con un tono che suggeriva che aveva già trovato una falla nel nostro piano.
« Abbiamo un hacker che ci assisterà quando ne avremo bisogno, è un nostro caro amico sempre disponibile ad aiutarci. », rispose Diego con un sorriso di sfida, « Uno dei migliori. Le telecamere non saranno un problema. », continuò.
Lei rise, un suono chiaro e derisorio.
« Un hacker? Spero per voi che sia all'altezza della reputazione. »

Continuai, ignorando il suo sarcasmo.
« Una volta dentro, mio fratello si occuperà della cassaforte. È un esperto in materia. », dissi e lui annuì, gonfiando il petto con orgoglio.
« E tu? », chiese lei, fissandomi con quegli occhi azzurri che sembravano penetrare ogni mia difesa.
« Io sarò il tuo partner », dissi, « Mi assicurerò che tutto proceda liscio e che tu... collabori. », continuai. Lei rise. La sua risata questa volta fu più morbida, quasi divertita.
« Collaborare? Con voi due? Sarà un miracolo se usciremo da quella banca senza essere arrestati. »

Diego si avvicinò a lei, il suo viso a pochi centimetri dal suo.
« Ascolta, principessa. », disse con un tono basso e minaccioso, « Non abbiamo bisogno di te. Sei qui solo perché Fox lo ha voluto. Quindi, o collabori o ti lasciamo fuori. », continuò lui. Lei lo guardò negli occhi, sfidante.
« Non mi intimorisci. », rispose con calma, « E non sono una principessa. Sono qui per fare il mio lavoro, e lo farò meglio di voi due messi insieme. », ci sfidò lei.

Ci guardammo in silenzio per un momento, poi lei si voltò e iniziò a camminare verso la banca.
« Venite o no? », chiese senza voltarsi.
Mio fratello mi guardò, un'espressione di frustrazione sul suo viso.
« Andiamo. », dissi, « Non lasciamo che la nuova ci mostri come si fa. », continuai. Seguimmo i suoi passi decisi, sapendo che questa missione sarebbe stata tutt'altro che noiosa.

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