Capitolo 3

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Ashley


<<Ashley, sei pronta?>>

urlò mia madre dal piano di sotto

<<Si mamma, arrivo>>

purtroppo, la verità era che nelle mia parole non c'era neanche un po' di sincerità, l'idea di trasferirmi in una nuova città, vivere in una nuova casa e frequentare una nuova scuola mi terrorizzava.

Sin da bambina, ho sempre avuto paura degli inizi, sono una ragazza molto fedele alle sue abitudini e i cambiamenti, in qualche modo, hanno sempre influito in modo negativo sulla mia vita.

Ma questa volta non sarà così, o almeno era quello che continuavo a ripetermi da giorni interi.

Appena mi affacciai alla finestra, vidi mia madre già pronta in macchina ad aspettarmi.

Scesi svogliatamente le scale e osservai per l'ultima volta la casa che, da oggi, non potrò più considerare tale.

Dopo un viaggio nei ricordi del passato, raggiunsi mia madre e partimmo all'istante.

Durante il tragitto non feci altro che leggere e ascoltare musica, ignorando completamente tutto ciò che mi circondava.

Ero così concentrata nel finire l'ultimo capitolo del mio libro preferito che non mi accorsi neanche di essere arrivata a New York.

<<Benvenuta a New York>>

disse mia madre con un tono scherzoso dopo avermi rubato una cuffietta dall'orecchio per permettermi di ascoltare

<<Wow, niente male>>

sorrisi

<<Ok avevi ragione ma non dire te l'avevo detto>>

i miei occhi si illuminarono davanti a quella bellezza, che quasi dimenticai tutti i miei pensieri negativi

<<Te l'avevo detto>>

scoppiammo entrambe a ridere

<<Guidare mi ha fatto venire fame, che ne dici di fermarci da Starbucks?>>

disse indicando la caffetteria con l'insegna verde che luccicava non molto distante da noi

<<Certo, non ho neanche fatto colazione questa mattina>>

dopo aver mangiato qualcosa mi sarei sentita sicuramente meglio.

Finita la piccola pausa, tornammo in macchina per andare a casa di Eric e le promesse di restare calma che avevo fatto stavano andando in fumo, ero molto agitata tanto da non dare retta più a mia madre e ai suoi discorsi.

<<Siamo quasi arrivate, la casa è alla fine della prossima strada>>

sfortunatamente fu l'unica cosa che il mio cervello mi permise di ascoltare.

Dopo pochi minuti eravamo già parcheggiate di fronte a quella grande casa bianca, non era molto lussuosa, ma sembrava accogliente.

Mia madre scese subito dall'auto e suonò il campanello; io mi presi qualche secondo per respirare e dopo la raggiunsi accanto alla porta.

<<Isabel, che piacere vederti>>

disse l'uomo abbracciando mia madre

<<Ciao Ashley, sono Eric>>

sorrise mentre mi stringeva la mano

<<Tua madre mi ha parlato molto di te, spero che ti troverai bene qui>>

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