Capitolo 8

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Ashley

Ero così persa tra le pagine del mio libro che nessuno avrebbe potuto distrarmi, o almeno era quello che credevo.

Un forte rumore improvviso mi obbligò ad alzare lo sguardo.

Sobbalzai all'istante e iniziai a guardarmi intorno impaurita.

Victoria e Lydia erano uscite da un pezzo, mia madre era ancora fuori per il colloquio ed Eric aveva un impegno di lavoro.

Da dove proveniva quel rumore metallico?

Non volevo andare a controllare, ma mi feci coraggio e scesi lentamente le scale per non farmi sentire da chiunque ci fosse lì sotto.

Una volta arrivata alla porta della cucina, pensai che forse restare in camera e ignorare tutto sarebbe stata la scelta migliore, perché trovai Jackson che mangiava un pezzo di pizza seduto sul tavolo.

<<Che ci fai qui?>>,

era quasi sorpreso di vedermi, forse nessuno lo aveva avvertito della mia presenza in casa, così prese a scrutarmi da lontano.

<<Potrei dire lo stesso di te, visto che questa non è casa tua>>

ci fissammo per qualche secondo ma parve un'eternità.

<<Com'è possibile che ti trovo sempre qui anche quando Victoria non c'è?>>

la domanda mi uscì spontanea, e nel mentre controllavo cosa stesse facendo più nel dettaglio.

Non lo sopportavo, si comportava da stronzo, però era dannatamente bello. Indossava solo il costume da bagno e aveva i capelli spettinati, non era mai stato così attraente.

No Ashley, manda via questi pensieri.

Girati e vai via. Ora.

<<Avevo fame>>

disse mentre scrollava le spalle e divorava ciò che rimaneva del pezzo di pizza.

<<Quindi ti intrufoli nelle case degli altri solo per mangiare?>>

<<Punto primo questa è la casa della mia ragazza, punto secondo ho le chiavi>>

disse con un sorrisetto infantile e soddisfatto mentre mi mostrava il mazzo di chiavi che teneva stretto tra le mani

<<Vuoi che ti dica che sono venuto qui per vedere te?>>

Vorrei?

Che domande Ashley.

Certo che no.

O almeno, non dovrei volerlo.

<<Certo, come no, molto divertente. Fai come vuoi, basta che mi stai alla larga>>

Stavo quasi per andare via, ma ovviamente Jackson mi fermò con una delle sue solite battute insopportabili

<<Che c'è Wilson, sono troppo irresistibile?>>

lo odio.

<<No, sei solo uno stronzo. Non so come fa Victoria a stare con uno come te, forse perché siete uguali. Stronzi, insopportabili e senza sentimenti>>

l'avevo detto...l'avevo davvero detto?

Non sapendo cosa fare mi limitai ad abbassare lo sguardo sul pavimento, girarmi e andare via il più velocemente possibile da quella cucina.

Mi aspettavo qualche risposta da Jackson, soprattutto dopo quella provocazione, ma stranamente non disse nulla, sembrava intenzionato a parlare ma non disse neanche una parola, e questo mi incuriosì molto.

Non era da lui.

Arrivai in camera e ancora scossa per ciò che era successo in cucina, mi affacciai alla finestra dove notai subito la sua maglietta e l'asciugamano a bordo piscina e ripensai al comportamento di Jackson; non è da lui tenersi tutto dentro, di solito è quello che ha l'ultima parola in ogni discussione, ma questa volta era strano.

Quando lo vidi uscire per recuperare le sue cose, mi nascosi dietro la tenda che copriva la grande finestra per osservare attentamente ogni suo movimento.

E in meno di un minuto ero lì, che mi perdevo a fissarlo, immaginando ancora l'effetto che il suo sguardo provocava su tutto il mio corpo.

Ero nascosta molto bene tra quei vari strati di tessuto rosa cipria, ma avevo molta paura che potesse accorgersi della mia presenza.

Fortunatamente questo non accadde, perché era così impegnato a parlare al telefono che a malapena alzò lo sguardo dal pavimento bagnato che circondava il perimetro della piscina.

<<Cazzo Trev, te l'ho già detto. Penso a tutto io, non preoccuparti>>,

riuscì a cogliere qualche frase.

Cercava di tranquillizzare l'amico che, considerando il suo tono ormai spazientito, non voleva saperne nulla di seguire le sue indicazioni.

Recuperò velocemente tutto ed entrò di nuovo in casa.

Pochi minuti dopo sentì la porta chiudersi con un gesto forte e violento, Jackson era appena andato via.

Se lo odiavo, perché ora mi sentivo male al solo pensiero di non trovarlo più seduto su quel tavolo? Perché la sua presenza in casa mi rendeva più tranquilla?

A quel punto il mio sguardo andò a finire sulla sveglia color panna sistemata ordinatamente sul comodino.

Erano le 5 del pomeriggio, anche se con un bel po' di anticipo decisi di dirigermi verso il bagno per fare una doccia e prepararmi.

Mi aspettava una lunga serata.


ciao a tutti, come state?

Scusate se la scorsa settimana vi ho lasciato con la suspense ma spero che questo capitolo vi sia piaciuto💙

come andrà la festa? E Ashley riuscirà a controllare quel sentimento molto strano che sta nascendo nei confronti di Jackson?

Grazie per aver letto il mio capitolo anche questa volta, ci vediamo sabato prossimo.💙⭐

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