"Figlia di Atena." Una voce potente interruppe le parole di Athena.
Cercai di capire da dove provenisse la voce, ma proveniva da ovunque. Poi osservai alle spalle di Annabeth ed eccola.
Una dea alta, con la carnagione candida i capelli mossi e scuri che indossava una veste bianca.
"Era." Rispose la diretta interessata con lo sguardo freddo come lo poteva essere soltanto quello della dea di cui la ragazza era figlia.
"Ho bisogno di un favore da parte tua."
"No." Annabeth si girò e diede le spalle alla dea.
"Come osi dare le spalle a una dea?" Esclamò Era irata.
"Ho intenzione di portarti lo stesso rispetto che tu hai sempre riservato a me."
La dea delle mucche, pardon vacche, era chiaramente furente.
"Ehi ehi ehi, perchè non ci calmiamo tutti?" Suggerì Leo. Malgrado tutto fui d'accordo con lui.
Era prese un respiro e parlò. "Per favore figlia di Atena, girati in modo che ti possa parlare."
Annabeth sbuffò, ma decise comunque di voltarsi. "Cosa vuoi?" Non avevo mai visto qualcuno portare così poco rispetto ad un dio senza riscontri.
"Ho appena scoperto che Zeus mi ha tradita, un'altra volta, e ho deciso di fargliela pagare. Ho bisogno del vostro aiuto, specialmente il tuo."
"E se non volessi?" Ribatté.
"Potrei prendere con me il figlio di Poseidone." A quell'affermazione Percy si mise sull'attenti.
Se possibile, Annabeth si arrabbiò ancora di più.
"Tu provaci e stavolta non mi limiterò ad essere semplicemente arrabbiata con te."
"Okay, allora limitiamo i problemi e aiutami. È una cosetta da nulla, niente rispetto a tutto ciò che avete passato, fidati."
"Cosa dovrò fare?" Domandò la ragazza dimostrando la sua intelligenza. Non aveva ancora acconsentito.
"Ti informerò di tutto poi."
"Giusto per informazione" si intromise Percy "dovrà essere da sola oppure...?"
"Non è nulla di difficile, la scelta starà a lei. Arrivederci." Scomparse.
Ci furono dei momenti di silenzio interrotti da Annabeth che si mise la testa tra le mani imprecando "ma perchè non ci possono lasciare in pace." Sussurrò.
Percy andò ad abbracciarla susaurrandole qualcosa all'orecchio, la figlia di Atena si accoccolò al suo ragazzo.
Si sentì qualcuno tossire "potreste perfavore spiegarci cosa sta succedendo?" Era stato Hermes a parlare. "Chi è la tipa che si è permessa di fermare il mio gioco? Soltanto i Lively possono farlo."
"Quella era la dea Era." Risposi.
"La moglie di Zeus?" Mi domandò Zeus.
"Sì, e omonima di tua sorella."
"Potresti spiegarci in modo più approfondito?" Sì rivolse a me Haven.
Erano tutti che mi guardavano con uno sguardo pieno di domande. Mi sentivo sotto pressione. Fu evidente che Will capì ciò che stavo provando e mi si avvicinò mettendo le nostre spalle a contatto.
Così facendo mi sentii subito rassicurato."Siamo tutti semidei" esposi "nati dall'unione tra un mortale e una divinità greca."
"V-vuol di re che... che il mondo mitologico esiste? Ma pensi che potremmo mai crederci?" Mi andò contro Ares.
"Non ditemi che non avete percepito l'aura di Era, capisco che esiste la Foschia ma si tratta pursempre di una delle divinità più importanti del Pantheon. Inoltre vi possiamo dimostrare la nostra parentela divina."
"Di chi sareste figli?" Ci domandò Apollo.
"Io sono figlio di Apollo." Rivelò Will mettendomi la mano sulla parte bassa della schiena.
Rabbrividii.
"Figlio di Efesto check!" Esclamò Leo formando una V con due dita della mano destra.
"Io sono figlio di Poseidone."
"Il migliore." Constatò Poseidon mettendo un braccio intorno alle spalle di Percy.
"Già." Il ragazzo ricambiò mettendogli un braccio intorno alla vita e sorridendo con lui.Ci presentano tutti uno dopo l'altro.
"E tu di chi sei figlio?" A porre la domanda era stato Hades rivolgendosi a me.
"Ade."
L'omonimo di mio padre mi guardò stranito, come se non si aspettasse che proprio io fossi il figlio del dio degli Inferi.
"Avete detto che potete dimostrare la vostra discendenza divina." Hera mi stava guardando negli occhi.
"Non ho intenzione ne di evocare morti ne di fare viaggi nell'ombra, troppo stancante, chiedi a qualcun'altro."
"Io non ho particolari poteri, sono un bravo arciere ma soprattutto un ottimo guaritore." Gli informò Will.
"Io posso prendere fuoco!" E, indovinate un po', prese fuoco! Tutti fecero uno scatto indietro.
Uno spruzzo d'acqua spense Leo.
"Percy!" Esclamò "lo sai che non è bello essere spenti?"
"No, non lo so." Rispose il diretto interessato.
"Io non ho poteri, ma sono un'ottima combattente in battaglia." Clarisse elogiò le sue capacità.
"Io so evocare fulmini, ma sono una cacciatrice di Artemide quindi sono anche un'ottima arciera e immortale."
"Sul serio sei immortale? Quanti anni hai?" Le domandò Athena.
"Ehm, aspetta un attimo." Fece dei conti sulle mani "ne ho ventitré, ma sono diventata immortale a sedici anni, per questo sembrò così piccola."
Pensai di non aver mai visto delle persone con degli sguardi così straniti.
"Ehm... Quindi adesso che si fa? Dovete andare in missione per Era? Proprio come degli eroi greci!" Hermes era evidentemente esaltato.
"Prima di tutto, non come degli eroi greci, noi siamo eroi greci. Seconda cosa, purtroppo sì. Terza e ultima cosa, è preoccupante che la stiate prendendo così bene. In realtà noi avremmo dovuto provare a nascondervi il nostro segreto e robe così ma no, lasciamo che sappiano tutto di noi rischiando di creare problemi a tutti." Dubito che Percy avesse respirato molto durante quel monologo.
"Tu non dovresti tipo rendere tutto ironico e sdrammatizzare e robe simili?" Non capii se Annabeth stesse scherzando oppure parlasse sul serio.
"Chiedo perdono, mi sono convertito per qualche secondo all'umorismo nero."
"Adesso ti riconosco."
"Io... credo di aver bisogno di una bella dormita ma senza tutta la parte riguardante il sonno." Ironizzò Ares.
"Già, credo sia meglio che lo facciamo tutti." Concordò Hades.
Ci alzammo sistemando le cose e portandocele dietro. Ormai era quasi buio e il silenzio tombale regnava tra di noi. C'era chi fissava il pavimento camminando per inerzia. Chi era rilassato e non si accorgeva di ciò che accadeva intorno a sé, alcuni stavano parlottando sommessamente.
Noi semidei ci stavamo osservando tra di noi scambiandosi sguardi dubbiosi."Ma quindi chi ha vinto il gioco, Athena non ha detto il suo segreto!" Esclamò Hermes dando voce ai suoi pensieri.
"Non è il momento Herm." Lo interruppe Hades sul nascere.
A dirla tutta questo capitolo mi fa abbastanza schifo ma non sto scrivendo questa storia per impegnarmi troppo, come si può notare.
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Giochi tra Dei e Semidei
FanfictionFan fiction tra Game of Gods 🍎 e Percy Jackson🗡 Alcuni semidei devono andare a studiare per un anno a Yale per tenere d'occhio dei ragazzi omonimi agli dei dell'Olimpo