𝚜𝚘𝚏𝚝 𝚍𝚊𝚛𝚔 𝚛𝚘𝚖𝚊𝚗𝚌𝚎
Riformatorio Hawk & Eagle, Pennsylvania.
Se non ne hai mai sentito parlare, significa che qualcuno non vuole che tu sappia cosa accade lì dentro.
Costretta a trascorrere i migliori anni della sua adolescenza tra mu...
Quando entro in camera mia sono le quattro passate e, osservando il mio letto intonso, capisco che non vale la pena stendersi per così poco tempo.
Mentre spalanco la piccola finestra per far circolare l'aria, l'occhio mi cade sul mio nuovo tatuaggio a cifre.
È un po' sbavato, ma i numeri sono ancora leggibili. Così, prima che possano rovinarsi o sparire del tutto, li ricopio su un foglietto che nascondo tra le pagine di un quaderno.
Solo a quel punto mi accorgo che sto sudando.
Sbuffo, levandomi la maglietta e lanciandola sul pavimento. È troppo presto perché faccia così caldo, davvero troppo presto.
Dato che nessuno si è ancora alzato, decido di fare una doccia.
Mi libero in fretta di ciò che resta del mio vestiario, recupero l'asciugamano più grande che riesco a trovare e mi ci avvolgo dentro. Poi resto un secondo ferma a fissare la porta d'ingresso, e penso.
Penso che tra tutte le orribili sciagure della Hawk & Eagle, le docce condivise siano in assoluto la peggior piaga da sopportare.
Esco dalla stanza senza portarmi dietro la biancheria, tanto alla fine c'è sempre qualche fenomeno pervertito che se la imbosca. Ogni giorno aumentano i reclami di ragazzi e ragazze che si sentono violati nella loro intimità, ma nessuno ha ancora capito che, qui dentro, l'unica cosa intima che ci si può permettere di avere è il pensiero.
E non sempre è così piacevole starlo ad ascoltare.
Affretto il passo e raggiungo i bagni al piano di sotto. Constato con sollievo che solo la prima doccia è occupata, perciò mi sistemo in quella più distante e chiudo lo sportellino appoggiandoci sopra l'asciugamano.
Almeno gli sportellini, per grazia divina, esistono.
Mi rilasso sotto il getto tiepido, massaggio la cute avanti e indietro e rimuovo le ultime tracce di trucco sopravvissute.
Con un po' di tristezza, il sapone cancella l'unica prova tangibile di quanto è accaduto stanotte allo Sheol.
Quando torno nell'asciugamano e faccio per uscire, mi blocco nel vedere chi sta liberando l'altra doccia.
