2. Camera Singola

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"𝐖𝐞 𝐚𝐫𝐞 𝐭𝐡𝐞 𝐰𝐚𝐲 𝐨𝐮𝐭𝐖𝐞 𝐚𝐫𝐞 𝐭𝐡𝐞 𝐨𝐧𝐞𝐬 𝐲𝐨𝐮 𝐥𝐨𝐚𝐭𝐡𝐞𝐂𝐚𝐥𝐥 𝐮𝐬 𝐭𝐡𝐞 𝐰𝐫𝐨𝐧𝐠 𝐜𝐫𝐨𝐰𝐝𝐖𝐞'𝐥𝐥 𝐧𝐞𝐯𝐞𝐫 𝐰𝐚𝐥𝐤 𝐚𝐥𝐨𝐧𝐞𝐃𝐨𝐧'𝐭 𝐧𝐞𝐞𝐝 𝐧𝐨 𝐬𝐚𝐯𝐢𝐨𝐫𝐃𝐨𝐧'𝐭 𝐧𝐞𝐞𝐝 𝐚 𝐡𝐚𝐧𝐝 𝐭𝐨 𝐡𝐨𝐥𝐝𝐃𝐨�...

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"𝐖𝐞 𝐚𝐫𝐞 𝐭𝐡𝐞 𝐰𝐚𝐲 𝐨𝐮𝐭
𝐖𝐞 𝐚𝐫𝐞 𝐭𝐡𝐞 𝐨𝐧𝐞𝐬 𝐲𝐨𝐮 𝐥𝐨𝐚𝐭𝐡𝐞
𝐂𝐚𝐥𝐥 𝐮𝐬 𝐭𝐡𝐞 𝐰𝐫𝐨𝐧𝐠 𝐜𝐫𝐨𝐰𝐝
𝐖𝐞'𝐥𝐥 𝐧𝐞𝐯𝐞𝐫 𝐰𝐚𝐥𝐤 𝐚𝐥𝐨𝐧𝐞
𝐃𝐨𝐧'𝐭 𝐧𝐞𝐞𝐝 𝐧𝐨 𝐬𝐚𝐯𝐢𝐨𝐫
𝐃𝐨𝐧'𝐭 𝐧𝐞𝐞𝐝 𝐚 𝐡𝐚𝐧𝐝 𝐭𝐨 𝐡𝐨𝐥𝐝
𝐃𝐨𝐧'𝐭 𝐧𝐞𝐞𝐝 𝐧𝐨 𝐟𝐚𝐯𝐨𝐫𝐬
𝐖𝐞'𝐫𝐞 𝐫𝐞𝐜𝐤𝐥𝐞𝐬𝐬"

[𝐑𝐞𝐜𝐤𝐥𝐞𝐬𝐬 – 𝐉𝐚𝐱𝐬𝐨𝐧 𝐆𝐚𝐦𝐛𝐥𝐞]


Tutto in camera è rimasto come l'ho lasciato, in un raccapricciante e babelico disordine.

Il mio disordine.

Osservo la stanza con una certa soddisfazione; pare che un esercito di banditi l'abbia appena messa a soqquadro: vestiti sparsi ovunque, lenzuola a terra e libri accatastati alla bell'è meglio.

Recupero dallo zaino il Bukowski che ho trafugato e strappo la pagina con la scena finale di Cass, poi prendo dello scotch dal cassetto della scrivania e l'attacco alla parete accanto al mio letto.

Do un'occhiata al muro tappezzato di pagine dei miei libri preferiti e mi rendo conto che invecchiare tra le sbarre è la punizione che merito per averli profanati.

Percepisco l'empietà gravosa delle mie azioni, ma mentre guardo il murales fatto di poesia e genio non riesco a non pensare che abbia un suo fascino.

Alcune frasi sono evidenziate. Jen passa le ore a leggerle, Harvey a rompere le palle. Teme che potrei avere problemi a lungo andare, ma, in tutta onestà, l'idea non mi preoccupa.

Facciamo cose ben peggiori tra le mura della Hawk, ma il silenzio di ognuno è la forza di tutti quanti.

Nessuno chiede e nessuno sa, ma se per disgrazia qualcuno sa, allora lo tiene per sé.

Non si tradisce il proprio fratello alla Hawk & Eagle perché, che lo si voglia o meno, tutti ci troviamo stessa barca, affidati a Caronte per un lungo viaggio che procede a rilento.
Siamo anime accatastate che si aggrappano l'un l'altro per non annegare, e ognuno sa che ciò che stiamo cercando di raggiungere non è altro che la riva dell'Inferno.

Smetto di arrovellarmi il cervello con deprimenti elucubrazioni dantesche e inizio a sistemarmi.

Le stanze del Riformatorio sono fatte con lo stampo. Un letto – due, se si ha la sfortuna di condividere una doppia – un semplice armadio, una scrivania e un bagno microscopico con un lavandino e un gabinetto.

Che ci crediate o meno, in queste sottospecie di celle per i monaci riusciamo a organizzare festini di prima classe. Si sta un po' stretti, certo, ma dopo un paio di bicchieri si ha quasi l'impressione di trovarsi in una suite.

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