18. Go solo

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Piccola premessa: come sapete, le quattro storie sono collegate tra di loro e, in questo capitolo, è presente un semino della prossima.


I wanna be wherever you are
I know I'm coming back for you
Zwette feat. Tom Rosenthal



JAMIE

Sono in ritardo. Come sempre.

Una volta Leighton, durante una delle nostre tante litigate, mi ha detto che solo gli irrispettosi sono ritardatari. Mentre me lo urlava contro con tutta la rabbia che aveva in corpo – tanto da correre il rischio di farsi esplodere le coronarie –, avevo provato a spiegarle che c'era un valido motivo per cui non l'avevo raggiunta al ristorante. Ma non c'era stato verso di farla ragionare. Non le importava sapere che, quello stesso pomeriggio, la banca mi aveva chiamato per avvertirmi che il conto del locale era stato bloccato a causa di attività sospette. Non mie, di certo.

Quindi sì, sono sempre in ritardo, ma il più delle volte non è a causa mia. Come oggi.

Non è colpa mia se Mason, ieri sera, non ha assolto i suoi doveri da proprietario, e se, quindi, prima di raggiungerlo al cimitero, sono dovuto passare al locale che stasera, come esattamente un anno fa, resterà chiuso.

Sbrigo le ultime faccende e, prima di andare via, sistemo le ultime cose rimaste fuori. Sono dietro al bancone quando la porta si apre. Alzo lo sguardo, scocciato quanto incuriosito, e vedo entrare l'ultima persona che mai mi sarei aspettato di incontrare oggi.

«Se cerchi Archie, non è qui.» Mi sbrigo a chiarire, per mettere un punto fermo ancora prima di cominciare il paragrafo. Sono già troppo in ritardo.

«Vedi, Barboy, è Archie che cerca me. Non il contrario.» Specifica Tricia mentre avanza e si guarda intorno con aria schifata. Un giacchetto di pelle è appeso al suo braccio piegato e una borsa rossa fa da contrasto al nero dell'abbigliamento e della carnagione.

«Ti preparo qualcosa?» le domando una volta che mi ha raggiunto al bancone.

«No. Sono solo venuta per proporti un lavoro.»

Le mie sopracciglia arrivano quasi all'attaccatura dei capelli. «Non poso come modello per le copertine di libri, non mi interessa la carriera da attore e non ho interesse a una relazione occasionale. Mi sto ancora riprendendo dall'ultima.»

Prende posto sullo sgabello di fronte a me e mi trafigge con un paio di occhi scuri. «E con questo ti sei incoronato da solo Re dei Casi Umani. Intendevo un lavoro da barman, che è quello che sei.»

La curiosità ha la meglio e mette da parte l'urgenza di essere, anche per oggi, un bravo fratello. Come se poi vincessi qualche premio, se non quello del più coglione dell'anno.

Poggio i gomiti sul bancone e mi sporgo verso di lei. «Sentiamo.»

«I coreani, che hanno comprato i diritti per uno dei miei libri per farci un k-drama, mi stanno col fiato sul collo. Tra pochi giorni saranno qui e io ho pensato bene di portarli a ustionarsi in Messico, su uno yacht. Mi serve qualcuno che mi prepari drink decenti a tutte le ore del giorno. Perché, se c'è una cosa che odio di più di parlare con loro, è farlo da sobria.»

Sbuffo una risatina e mi tiro su, pronto a invitarla ad andarsene. «Non mi interessa.»

Tricia annuisce un paio di volte e si alza. «Okay. Allora, chiamerò Leighton e le dirò che può stare tranquilla, perché non sarà costretta a stare in uno spazio limitato in mezzo al mare e senza via di fuga con quello stronzo del suo ex.»

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⏰ Ultimo aggiornamento: 4 hours ago ⏰

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