Capitolo 4

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Dopo un oretta e mezza usciamo dal bar la luna splendeva in cielo. Quella sera c'erano pochissime nuvole. Jack aveva bevuto troppo ma sinceramente me lo aspettavo. Io non avevo bevuto proprio perché non ero abituata, non avevo mai fatto un sorso di birra mio padre me lo aveva proibito. Il locale era pieno e l'aria puzzava di sudore e birra.
Jack non riusciva bene accamminare e rideva come un mongoloide, quindi per aiutarlo lo faccio sedere sul un muretto, prendo un secchio d'acqua fredda e glielo butto addosso. Lui subito si alza in piedi e mi urla "Ragazzina cosa cazzo stai facendo!"
"Oh, e ti ostini co so ragazzina comunque ti credevo più intelligente mi pare ovvio cosa faccio ti ho appena salvato da un coma etilico dico arrabbiata ma con una vena divertita
"Scusami Tessa. Che diamine di ora è se la nave salpa noi dovremo restare qui"
"Hem l'orologio del porto segna le 11:03 penso che dovremo andare"
"Theresa penso che oltre a camminare dovremo correre se ci tieni a partire"
"Ma io non posso correre ho i tacchi" dico scontrosa.
" Allora dovrò portati in braccio tieniti sretta a me se vuoi appoggia pure le mani al mio collo".
"Ma cosa..... Asp..."Non feci in tempo a finire la farse che Jack mi prese in braccio. Feci un gridolino sorpreso e cominciò a correre verso il porto. In 5 minuti ervamo sul molo. Una nave enorme tutta nera il legno nella parte inferiore dove l'acqua lo sfiorava era verde, per il mischio(hem... Si chiama muschio vero... Comunque) le vele erano enormi e bucate, sembrava che quella nave navigava i sette mari da decenni. Rimasi senza fiato ero emozionata. Jack mi fece scendere e mi prese per mano dicendomi- Tessa ecco a voi la Perla Nera prego seguimi- la sua mano era salda nella mia. Poi insieme camminammo fino a un asse che portava sulla nave era piccola e stretta temevo che non mi reggesse ma con la mano di jack nella mia non temevo niente.

Innamorata di un pirata.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora