Julia's Pov
Camminando come uno zombie, con le cuffie al collo, mi dirigo all'interno della scuola.
Se c'è una cosa che odio, è il lunedì. Non esiste trauma peggiore del doversi svegliare presto, dopo aver passato il weekend a dormire fino le undici.
Scanso alcuni studenti che mi passano davanti, e li vedo mandarmi occhiate, alcuni mi sorridono, altri mi squadrano.
Ma che hanno tutti stamattina?
Diciamo che sono sempre passata inosservata, non ho mai dato motivo di finire in mezzo a gossip imbarazzanti e pettegolezzi. Ma è da quando ho messo piede nel cortile che studenti e studentesse, continuano a fissarmi e parlottare tra loro indicandomi.
Io la gente non la capisco, mai lo vorrò fare.
Fregandomene, mi incammino verso il mio armadietto. Inserisco il codice e, dopo aver tirato fuori i libri che non mi servono dallo zaino, li appoggio all'interno.
Dopo aver chiuso l'armadietto, all'improvviso due braccia minute mi cingono la vita, stringendomi in un abbraccio togli-respiro.
<<J.J, sono così fiera di te!>> esclama Kaitlyn, la mia migliore amica da sempre.
<<Grazie, ma non so per cosa.>> rispondo girandomi e osservandola.
I capelli ramati le ricadono lisci come spaghetti sulle spalle, gli occhi verdi le splendono.
Saltella, tutta contenta ed entusiasma, ma il motivo mi è ancora sconosciuto.
<<Cos'è tutta questa allegria? E soprattutto, di lunedì mattina.>> domando e lei mi risponde subito stranita. <<Non fare la finta tonta! Lo sa già tutta la scuola e Jayleen non l'ha presa bene per niente.>>
E ora cosa centra Jayleen Stronza Miller?
<<Kaitlyn, la domanda è semplice: che cosa sa già tutta la scuola e che cosa quella stronza non ha preso bene.>> affermo esasperata.
Ed è proprio la protagonista dei nostri discorsi ad interromperci.
Jayleen Miller, o come a noi piace chiamarla, Jayleen Stronza Miller, si mette di fronte a noi, le braccia incrociate sotto al seno prosperoso; le unghie laccate di fucsia. Indossa quella che sembra essere un completo composto da camicia, giacca e gonna, solo molto più corta del normale.
I capelli mori e ondulati sono portati dietro le spalle, fermati da due mollette laterali. Il viso è truccato, come al solito. Anche se credo che non abbia bisogno di far risaltare l'azzurro dei suoi occhi.
E poi insomma, chi è che la mattina ha voglia di alzarsi prima per realizzare un make-up degno di Kylie Jenner? Io di certo no.
La sua espressione però la tradisce: è infastidita ed incazzata, ma cerca di non dimostrarlo. <<Spero tu sia contenta, sfigata.>> esclama acida, aggiungendo uno sbuffo finale.
Ma cosa prende a tutti stamattina?
Mi sto già innervosendo, e per fortuna è la mia migliore amica a risponderle.
<<Jayleen Stronza Miller! Quale lieto evento la porta ad iniziare una conversazione con le nostre persone?>> esclama, sbattendo pure le ciglia per apparire più innocente ed ingenua.
Jayleen la fissa per qualche secondo, inarcando il sopracciglio. <<Senti sfigata numero due, mi stavo solo congratulando con la sfigata numero uno.>> torna a guardare me. <<Sarai felice ora che hai ottenuto la parte.>> e detto questo, se ne va sventolando i suoi capelli mossi e sculettando come se ce l'avesse solo lei.

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The Final Musical
Dla nastolatkówSe pensate di essere perseguitati dalla sfiga e dal disagio, allora non avete conosciuto Julia Jill Morrison. A sette anni ricevette la prima nota a scuola. Perché? Durante una verifica di storia aveva semplicemente chiesto un matita, ma per l'inseg...