James guarda di soppiatto l'omega, cercando inutilmente di non farsi scoprire. Ha un nome molto particolare, decisamente ricercato e gli si addice. I suoi capelli biondo scuro sono nascosti da un cappello di lana nero. Vorrebbe dare l'impressione di essere fiero e coraggioso e lo è, ben inteso, ma James nota come il sudore freddo dipinge il suo viso, il modo in cui il suo corpo tende a oscillare verso destra per la fatica del cammino e il leggero strizzare dell'occhio destro per la mancanza di sonno. È sicuramente stanco e le medicine lo rendono poco reattivo ma il suo sguardo orgoglioso cerca di dare un'altra impressione. È eccezionale.
Non che James si senta più in forze.
Ha i piedi ancora feriti in via di guarigione. Nel momento in cui era andato ad esplorare il paesino, subito dopo il battibecco con Erle, aveva trovato scarponcini nuovi di zecca e abiti semi nuovi e puliti in una casa abbandonata della sua taglia. Poi al fiume si era lavato, cambiato e aveva cercato di fasciarsi i piedi con ritagli di stoffa. Sembrano una famiglia ora, mentre avanzano faticosamente nel bosco cercando di evitare i sentieri principali e allontanandosi dalle zone abitate. Oliver è ancora addormentato il viso premuto sul suo collo, sta sbavando su tutta la sua camicia ma ha uno sguardo così dolce quando è addormentato che è impossibile non provare una vena di affetto nei suoi confronti. Probabilmente il bambino è ora orfano.
Crede che i suoi genitori insieme a quelli adottivi di Ivy siano stati sequestrati per essere poi eliminati. Tuttavia non riesce a capire perché i militari abbiano sparato contro di loro. Suppone che mostrassero di essere disarmati, quindi non si spiega quella parte del racconto della piccola. È possibile che diversamente i militari stessero inseguendo qualcun altro e che li abbiano scambiati per i loro obbiettivi? Devono proseguire e capire come mettersi in salvo. Se queste forze militari prelevano gli abitanti dalle loro case, qualsiasi posto anche moderatamente abitato era da escludere, ma la mancanza di una fonte di sostentamento per tutti e di un riparo caldo per notte li portava a pensare di doversi avvicinare inevitabilmente ai centri abitati.
Verso nord la popolazione normalmente si dirada ma ci sono comunque diverse città. Se continuano verso questa direzione virando leggermente a ovest ne avrebbero potuto incontrare una tra poco. Hanno bisogno di una mappa. Il fatto che avessero eliminato i cartelli stradali per evitare di segnalare i nomi delle città impedisce loro maggiormente di orientarsi nel territorio ed è anche terribilmente sospetto.
Erle si avvicina al fianco dell'alfa lentamente.
"Stai pensando parecchio. Ti verrà una ruga al centro degli occhi se non la smetti di corrugare la fronte." cerca di scherzare.
"Abbiamo bisogno di una mappa. Ho superato diverse città e paesi prima di arrivare al tuo ma nessuno di questi aveva un cartello per segnalare il nome. Non ti sembra strano?" fa presente al ragazzo.
" Questo è facile. Ne ho una." gongola.
" Davvero? Perché non l'hai detto prima?"
" Non l'hai chiesta e ho solo pensato che tu sapessi perfettamente dove ci stessi portando."
" Fai vedere. Su. Non ne ho la più pallida idea. Non so dove possiamo rifugiarci ma dobbiamo stare lontano dalle città e dai paesi più grandi. Sono un ricettacolo di problemi." dice.
" Eccola qui!" dice afferrando la mappa dalla tasca esterna dello zaino.
Si fermano tutti e James passa Oliver a Erle.
"Noi siamo qui. Esattamente ad un terzo della strada a partire dal margine a sud del bosco. Se ci addentriamo verso est rischiamo di perderci totalmente nella area boschiva e di non trovare un riparo ma se viriamo più a ovest ci sono troppe città ed è facile che siano le prossime mete dei militari. Se proseguiamo dritto a nord abbiamo il fiume che ci sbarra la strada." fa il punto della situazione.
" Non so quanto tempo ancora potremo camminare. Ivy è stanca e si sta appoggiando totalmente a me. Anch'io non sono al massimo rendimento. Andare in queste città è pericoloso, anche solo per il contagio. Abbiamo due bambini da proteggere e anche tu James."
"Ho già preso la malattia, credo di avere gli anticorpi ormai, ma hai ragione, dobbiamo tenerci lontano almeno da queste due città. Sono troppo grandi e sono collegate con le maggiori strade principali. I militari saranno già lì ormai di pattugliamento. Ma superare queste città significa fare 4 o 5 giorni di cammino. È impossibile senza un mezzo di trasporto."
" Cosa facciamo allora? Non c'è alcuna buona alternativa " dice Erle, alzando leggermente la voce frustrato.
" Proseguiamo dritto verso il fiume e poi vediamo se riusciamo ad attraversarlo senza passare né da ovest né da est e così da continuare il nostro percorso verso nord e fino alle montagne. Cosa ne pensi?"
" Va bene, continuiamo ma abbiamo bisogno di fermarci per qualche ora, è tutta la notte che camminiamo."
" Sì, andata. Andiamo." dice l'alfa riprendendo Oliver in braccio e avviandosi.
Camminano per ben altre 2 ore e del fiume non c'è ancora traccia. Dalla mappa la distanza sembra abbastanza vicina ma a quanto pare è ancora fottutamente lontano. Erle sta per arrendersi, ad un certo punto Ivy si era lamentata del dolore ai piedi e si era intestardito nel prenderla in braccio. Malgrado fosse una bambina esile, il percorso era sconnesso e lui era ancora convalescente. Dopo quasi un'ora le sue forze erano totalmente esaurite. James era preoccupato. Aveva tentato di fare scambio di bambini ma Erle poteva essere maledettamente testardo a volte.
" Forza fermiamoci!" disse James, quando ormai era evidente non sarebbero mai potuti arrivare al fiume in meno di una giornata e mezzo di cammino. Il problema era trovare un riparo.
" James! Guarda lì!" attira l'attenzione l'omega.
"È una fattoria abbandonata. Rimani con i bambini qui e io vado a controllare se è sicuro."
" No James, non ti lasciamo."
" Erle! Ti prego! Avrò meno scrupoli se so che siete al sicuro e potrò scappare più facilmente se c'è un pericolo."
" Okay, ma se non torni entro mezz'ora ti verrò a cercare." ribadisce l'omega.
" State qui, in silenzio. Gli occhi vigili. Non sappiamo se qualcuno ci ha visto arrivare." accarezza delicatamente il braccio dell'omega e gli passa Oliver, ormai sveglio ma completamente terrorizzato. I bambini iniziano a fare i capricci mentre James si allontana ma Erle è pronto a placarli.
James si avvicina alla fattoria lentamente, tenendosi ancora nascosto nella folta vegetazione. Sembra tutto sigillato ed abbandonato da anni. La casa principale ha porte e finestre sbarrate, i rampicanti la ricoprono totalmente e al fienile manca il tetto che sembra essere crollato da tempo.
Fa un giro del perimetro della casa e la trova sicura. È ben nascosta nell'area boschiva e può essere un buon rifugio. Deve controllare l'interno. Appoggia il suo zaino a terra e trova il famoso piede di porco che tanto lo ha aiutato fino ad ora. Stacca le assi dalla porta e la spalanca. All'interno è tutto polveroso ma paradossalmente ben tenuto. Ci sono mobili coperti da lenzuoli e non sembra nemmeno tanto sporco come si potrebbe immaginare. L'aria puzza di chiuso di anni ma quando apre le finestre togliendo le assi anche da lì tutto acquista una luce migliore. Nel frattempo Erle si è avvicinato con i bambini e James gli ha fatto segno di entrare.
" È sporco ma considerato che è da anni chiuso è un fottuto hotel a 3 stelle. Cosa ne pensi? C'è un divano lì."
" Ho ancora paura, siamo ancora vicini ai militari ma non abbiamo altra scelta."
" C'è una griglia esterna proprio lì all'interno del cortile. Possiamo cucinare senza che notino il fumo. Ho pescato parecchio pesce ieri sera. Spero non sia andato a male." Tira fuori dal suo zaino il contenitore frigorifero e nota che i pesci sono ancora in buone condizioni.
Non ci vuole molto per preparare i carboni per far cucinare il pesce.
Hanno notato un pozzo e hanno riempito la vasca al piano terra di acqua riscaldata sul fuoco nel caminetto del soggiorno. Tutti hanno bisogno di un bagno e di sciacquare almeno le magliette fradice.
Erle ha ancora paura che vedano il fumo ma fanno tutto molto velocemente e lo tengono molto basso. I primi a lavarsi sono i bambini e mentre Erle se ne occupa, James decide di bollire l'acqua negli enormi pentoloni che ha trovato nella dispensa. Hanno esaurito quasi tutta l'acqua e non si fida a berla senza prima averla sterilizzata. Non appena una delle pentole ha acqua sufficientemente fredda da essere travasata inizia a riempire le bottiglie di vetro che ha trovato in cucina e le raggruppa in un angolo. È troppo calda ancora per essere travasata nelle loro bottiglie di plastica ma ha trovato una soluzione per ora per imbottigliarla. Poi toglie il pesce dal fuoco e controlla la trappola che ha messo ore prima trovandola piena di un coniglio. Lo eviscera e lo mette ad arrostire. Stasera avranno un buon pasto. Erle torna dopo aver lavato i bambini. Ha fatto scorrere l'acqua nello scarico perché troppo sporca. Adesso i due stanno dormendo nudi nelle coperte abbracciati sul divano.
" I loro vestiti sono troppo sporchi. Devo lavarli." spiega a James.
" È avanzato il sapone, giusto? Adesso riempio di nuovo la vasca e poi potresti lavarli ed infine tocca a te fare il bagno."
" Tu? Non ne hai bisogno?"chiede.
" Non proprio. Ho fatto il bagno nel fiume ieri e i vestiti sono nuovi. Laverò solo la maglietta e mi darò una rinfrescata sommaria. È quasi pronto per mangiare." avverte.
Dopo aver riempito la vasca come aveva detto, James torna a controllare il cibo e poi mentre Erle si occupa di stendere i vestitini umidi sul filo del bucato, riempie nuovamente la vasca di acqua calda.
" Grazie davvero. Per tutto. E scusami. "dice l'omega.
" Non ce n'è bisogno. Vai a goderti il bagno. Forza!" lo incita l'alfa. Poi torna in cucina e sfiletta il pesce per i bambini.
Sono ancora addormentati e lui è distrutto. Vede l'omega uscire vestito sommariamente, il bagno che lo ha totalmente rimesso in sesto. Mangiano e poi James trascina un materasso al centro del soggiorno e sistema delle coperte trovate in un armadio come base. Vuole che tutti siano vicini durante la notte. Quando hanno tutti finito e si sono addormentati, compreso Erle stretto ai bambini sul materasso, James decide di fare un ultimo giro di ricognizione e va a lavarsi. La notte si avvicina e non possono rimanere al freddo ancora una volta, deve pensare ad una soluzione permanente.
Quando ha finito si sdraia accanto ai tre sul materasso e si addormenta immediatamente.
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Ti sogno all'improvviso
Romance/James/ Si sveglia con un gran mal di testa. Sono passati appena pochi minuti da quando ha chiuso gli occhi, ma gli sembra che siano passate ore. È infreddolito. Ha la nausea. I vestiti leggeri si sono appiccicati alla pelle completamente umidi e...