Bussano insistentemente alla porta e James si distrae dal suo marciare avanti e indietro nei pressi dell'ingresso.
La apre senza pensare e rimane basito nel vedere Marta.
Letteralmente basito.
Pensava che lei fosse fottutamente morta.
E, invece, è viva.
Merda.
Bene, in realtà.
La fa entrare subito e lei vede immediatamente Chris di lato rispetto alla direzione della porta, una mano sugli occhi, accasciato su una sedia della cucina.
L'epitome della disperazione.
Lo raggiunge e lui sentendo una presenza nella stanza alza lo sguardo rimanendo sicuramente scioccato come lo è stato l'altro alfa. Temendo di avere un'allucinazione.
"Marta..." dice e rimane immobile.
Il tempo sembra essersi immobilizzato.
Lei si avvicina e lui la abbraccia sconvolto, nascondendo il collo nel suo, scoppiando a piangere come un fottuto bambino che fai i capricci.
È talmente incredulo che non crede nemmeno di essere totalmente sveglio. Forse è davvero un'allucinazione.
In effetti è sveglio da 24 ore ormai, i momenti in cui poteva dormire che gli ridevano in faccia lasciandolo insonne.
"Ma come...cosa...io...pensavo?" non riesce ad articolare, i singhiozzi che lo scuotono.
" Chris ti amo!" dice e scoppia a piangere anche lei.
"Ti amo da sempre Marta!" le conferma, baciandola appassionatamente.
James decide di chiudere la porta della cucina perché è sicuro che non vogliano spettatori, non ora che si sono finalmente rincontrati.
" James..." chiama Kai dal salotto.
Nel frattempo il padre dell'omega esce dalla stanza e si dirige all'uscita con un cenno della mano.
Sembra visibilmente sconvolto e addolorato.
" Sì?" dice affacciandosi sulla porta.
" Entra...per favore." lo rassicura.
" Cosa c'è?" domanda, vedendo il viso sconvolto dell'omega.
" Siediti per favore. Vorrei che tu sapessi la verità. "
" Va bene, sono qui." dice sedendosi sul divano accanto a lui.
" Abitavo in un paese non troppo distante da qui con un altro alfa. Stavamo insieme, ma non era una cosa seria tra di noi. Da quando avevo perso mia madre, tutto si era complicato nella mia vita. Mio padre mi assillava perché frequentassi l'università, i miei amici si comportavano da cazzoni e non mi piacevano più, ci eravamo trasferiti in questo paese sperduto e poi sono rimasto solo...insomma un sacco di cose. Quindi, ad un certo punto me ne sono andato, non ho pensato alle conseguenze, non ho pensato a nulla! Ammetto anche che non l'ho mai amato e che l'ho fatto perché mi faceva comodo, per non finire come un senzatetto. Poi sono rimasta incinta e lui è cambiato. È diventato violento e beveva...in realtà beveva anche prima ma non troppo.
Non così tanto.
Sono andato via prima che iniziasse il caos, ma mancava poco al parto e non sapevo dove andare.
Mi sono rifugiato per giorni in quel negozio di abbigliamento perché era l'unico posto con la porta aperta e ho speso tutte le monetine che avevo per comprare cibo e acqua dai distributori perché non sapevo nemmeno come rompere quel dannato vetro.
Poi un giorno la corrente elettrica è saltata, c'era un generatore indipendente nel negozio ma io non sapevo come aggiustarlo e non riuscivo più a prendere nulla dai distributori e ho dovuto iniziare a rovistare tra le cose delle persone nelle altre case in cerca di qualcosa di commestibile.
Non c'era nessuno...non credevo che ci fosse più nessuno.
Un uomo...un uomo voleva farmi del male... mi ha trascinato dentro casa sua, ho provato a scappare ma non mi lasciava andare e poi...poi...poi ha iniziato a togliermi i pantaloni...e io avevo paura per il cucciolo... tanta paura che gli facesse del male.
E ha lasciato la pistola vicino ed era così distratto e...io...io...e gli ho sparato. Io...io non sapevo nemmeno che fosse in città. Lo giuro. Non l'ho mai visto muoversi per le strade. Sarei stato attento...sarei fuggito prima. Stava per...stava per...mancava poco per... e io l'ho ucciso...io sono un assassino!" singhiozza terribilmente.
"Oh mio Dio Kai!" interrompe il discorso balbettante dell'omega.
" Non è stata colpa tua! Non pensarlo! Voleva farti del male! Ti sei solo difeso." continua. Lo abbraccia, infondendo il suo odore nell'aria per cercare di calmare l'attacco di panico che lo sta totalmente prendendo.
Poi sorprendentemente l'omega inizia a raccontare di nuovo.
La voce sempre più atona.
Sempre più spenta.
"Avevo troppa paura di tornare da mio padre perché temevo che vedesse quanto io sia stata una puttana a lasciarmi scopare in cambio di un tetto e del cibo. Invece, sono diventato pure un fottuto criminale assassino...è ironico, vero? " ride istericamente.
"Poi dopo che l'ho ucciso sono tornato nell'appartamento sopra il negozio...ed ero tutto sporco di sangue...tanto sangue...tanto sangue e poi...e poi...ho visto che il sangue usciva da dentro di me...dal cucciolo...ed è iniziato il travaglio." racconta tutto in un fiato, scoppiando di nuovo a piangere. La tensione del racconto è terribile. L'alfa si sente così impotente e terribilmente infuriato. Talmente infuriato che se non sapesse che quell'uomo non fosse morto, tornernerebbe lì ad ammazzarlo ancora e ancora.
" Ehi no, Kai. Io avrei voluto essere lì. Lo avrei ucciso a mani nude per te" ringhia. L'alfa dentro di lui che si scatena per proteggere l'omega in difficoltà.
" Io...io volevo solo dirti che sono un po' rotto...ecco. Non sono un omega onesto e ho fatto un sacco di cose sbagliate nella mia vita, oltre a tutto quello che ti ho detto."
" Tutti ne abbiamo fatte Kai...e non per questo ti devi sentire male." afferma con sicurezza.
" Quello che è successo non è colpa tua!"
" Mi dispiace...tu non capisci...io vorrei che tu sapessi il peggio di me prima che..."
" Cosa? Kai non riesco a capire davvero!" esclama combattuto.
" Guarda..." sussurra e poi mostra la ghiandola sul suo collo. È terribilmente arrossata, quasi livida e un po' gonfia.
" Come? Cosa..." balbetta.
" Ha iniziato a farmi male quando sono scappato da te. Io...sono un codardo anche in questo, lo so.
Mi hai fatto sentire a casa come mai nella vita e sono scappato come un'idiota.
L'unica persona buono che ho mai incontrato.
Poi per ore, mentre arrancavo nel terreno per raggiungere questo fottuto paese, il dolore mi toglieva il fiato...è non riuscivo a respirare....mi sono controllato prima allo specchio e sta peggiorando lentamente rispetto a prima, perché ci sei, perché mi hai tenuto stretto...ma io credo...io credo che sia l'inizio della malattia dell'abbandono degli omega. " finisce coprendosi il viso con le mani.
Prova un senso di vergogna totalizzante e non sa come potrà mai più guardare in faccia l'alfa. Ha letteralmente distrutto tutto prima che potesse iniziare con tutta la sua merda.
" Kai...hai...hai bisogno del morso di accoppiamento, vero?" dice, prendendogli una mano e togliendola dal suo viso, impedendogli di nascondersi da lui.
" Sì...ma il mio corpo non è abbastanza forte. Questo scatena un calore e un'eventuale gravidanza. Io non penso di farcela in queste condizioni e nemmeno vorrei che ti sentissi costretto a prendere una decisione...io mi sento così male. Non dovresti pensare di..." spiega scoppiando di nuovo in singhiozzi.
" Kai...io devo ammettere che tu mi piaci e molto. Sento un forte senso di protezione nei tuoi confronti ed è totalmente istintivo, ma..."
"Lo so, io lo so...ami Erle." Lo interrompe.
" Io non so come fare perché è come se mi sentissi dilaniato ogni volta che penso che dovrei scegliere...tra uno di voi due...e non è giusto. Mi sento sporco in questa maniera. "
" Non sei sbagliato...è tutta colpa mia. È colpa mia se si è innescata la malattia! Non avrei nemmeno dovuto dirtelo... mi dispiace...mi dispiace. " piange ancora.
" Non è colpa tua...non pensarlo mai! Lo farò! Quando sarai pronto io lo farò. Non ti abbandonerò mai...mai." promette e lo stringe a sé forte.
Erle stava scendendo le scale per portare il cucciolo alla sua mamma per la poppata quando ha sentito la parte finale della conversazione tra i due. Non stava origliando...è stato solo un caso.
Il suo cuore si è letteralmente spezzato in un milione di pezzetti minuscoli, come il suono acuto di un'onda che si infrange sugli scogli.
Il suo Alfa ha scelto un altro omega.
Non è davvero mai significato nulla per l'uomo.
Non è degno di lui.
Non lo è per nessuno, a dire la verità.
Piano piano è risalito fino alla camera da letto, ha messo il cucciolo nella cesta al sicuro, gli ha accarezzato un'ultima volta la guancia morbida e poi è risceso.
Kai continuava a singhiozzare e il suo Alfa lo consolava, la voce addolorata nel sentire il dolore del suo omega.
Ogni suo pensiero rivolto al benessere dell'altro omega.
Ha aperto la porta d'ingresso, nessuno se n'è accorto, nessuno lo ha fermato. D'altronde nessuno si è mai davvero accorto di lui, ad eccezione di sua nonna.
E poi semplicemente anche lei lo ha abbandonato.
Ed è solo.
Tanto solo.
Ed è con questi pensieri rivelatori che sparisce nella notte buia e priva di stelle.
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Ti sogno all'improvviso
Romance/James/ Si sveglia con un gran mal di testa. Sono passati appena pochi minuti da quando ha chiuso gli occhi, ma gli sembra che siano passate ore. È infreddolito. Ha la nausea. I vestiti leggeri si sono appiccicati alla pelle completamente umidi e...