Ultima Domanda - Capitolo 7

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Andy

«Vera, non ho voglia di camminare per settimane. Voglio tornare dal mio capo»
«Ti paga proprio bene se vuoi così tanto tornarci» mi provoca
Sei fastidiosamente favolosa.
«È un po' più di un banale capo» alzo gli occhi al cielo
«Perché non mi spieghi?»
«Forse stanotte, visto che siamo a Genova» sbuffo
«Ops, devo aver sbagliato strada»
«Non ho capito a che gioco stai giocando, ma se ti ammazzo verrò accusato veramente di omicidio. E poi non le tocco le donne» tiro un calcio ad un sassolino
«Dai musone, voglio solo stare un po' con te. Poi ti porto dal tuo un po' più di un capo, promesso» si fa la croce sul cuore
«Non lo fare» chiudo gli occhi
«Cosa? Promettere?»
Faccio di no con la testa, lei si ferma e mi prende le mani
«Il gesto» mi riprendo e le strattono via
«Perché?»
Ti ho già detto di smetterla
«Devo fare una telefonata» indico un telefono pubblico
«Ce lo hai il telefonino»
«Se vuoi che ci rintraccino, quello è il modo perfetto» le rispondo malamente, lei fa una faccia contrariata e poi mi fa segno di andare.
Appena dentro alla cabina mi picchietto la cornetta sulla testa
«Right!» mormoro, digito sulla tastiera il numero e aspetto che risponda
«Sto cercando di venire a Torino, ma ho una pazza che mi ha incastrato»
«Noi nel frattempo siamo dovuti tornare in Inghilterra»
«Cazzo Ed! Sono ricercato, te lo sei dimenticato! Io come ci vengo lì?!» sbraito
«Trovi un modo. C'era Nate che doveva farsi operare... Sta bene,tranquillo. Com'è la pazza?»
«Intendi come aspetto?»
«No, come cultura musicale! Ovvio»
«Uguale a Eleonore. Devo riattaccare, ci sentiremo e ti aggiornerò.»
«Ti aspetterò qui» mette giù
«CERTO» inizio a sbattere la cornetta sul blocco del telefono, fino a romperla
«AH! PORCA PUTTANA!» urlo aprendo a pedate la porta e tenendomi la mano ferita
«C'era una zanzara?» mi chiede facendo la spiritosa
«Mi aiuti o mi strappo la maglia?!» esclamo
Fruga nella sua borsa e mi passa un pezzo di stoffa e dello scotch
«Cos'hai? Una ferramenta?»
«Stai fermo» mi leva un pezzo di plastica dal palmo
«Sei sempre composto, cosa è successo da farti fare una scenata del genere?»
«Il mio capo è tornato in Inghilterra...» sospiro
«No, questa di qui» la correggo
«Senti dottore, sono cresciuta in case famiglia» fa la fasciatura come vuole lei e me la fissa
«Il gatto ti ha mangiato la lingua?»
«Vaffanculo» le rispondo malamente, ricominciando a camminare
Dopo non so quanti minuti mi rendo conto che non vedo la sua ombra
Dai ti prego!
«VERA» la chiamo, lei incrocia le braccia e ha tutte le intenzioni di farmi masticare nervoso.
Torno indietro e, appena l'ho raggiunta, la afferro per un braccio, lei strattona, la riprendo, lei mi spinge
«COLLABORA» la carico in spalla, ma mi dà dei calci nella schiena, la lascio giù
«MENOMALE CHE TU NON LE TOCCAVI LE DONNE» mi urla piangendo e tenendosi una mano sulla guancia
Oddio... No... Scusa...
«Scusa. Scusami» la abbraccio, lei piange sul mio petto
«Scusami» le ripeto
«Va bene...» si stacca e torna a camminare
Bravo Andrew. Bravo. Applausi.
Sono una merda...
«C'è un motel lì» dice indicandone uno
«E la cena?» provo
«Non me la sento di mangiare»
«Se ti senti meglio ti aspetto fuori» faccio un cenno ad una pizzeria da asporto
«No. Vieni.»
La seguo, ordina due pezzi di pizza e io ne aggiungo un terzo
«Venti euro e cinquanta» il cassiere ci dice, tiro fuori le banconote.
Usciamo dalla pizzeria ed entriamo nella ennesima reception
«Le avete due camere?»
«No solo una»
Annuisco, le da la chiave, apre e va verso il bagno, lascio giù il mio borsone e blocco la porta con il piede
«Lasciami in pace» cerca di non urlare
«Ti volevo solo chiedere scusa»
«Lo hai già detto»
«Non abbastanza evidentemente»
«Cosa posso fare per farmi perdonare?»
«Parlarmi di ciò che hai qui» preme dove il mio cuore batte e le scendono due lacrime, faccio di sì con la testa
«Eleonore è stata uccisa da Leonard... O da uno dei suoi uomini... L'ho conosciuta in ospedale»
«Allora sei un dottore» insiste lei, scuoto appena la testa
«Infermiere... Perché non ho fatto il medico pur avendo la laurea? Non ne ho idea...»
«Ti piaceva?»
«Lavorare lì? Sì... Ho smesso quando Ed ha iniziato ad avere sempre più bisogno di me... Comunque Eleonore amava ballare, era dolce e severa. Era perfetta...»
«La amavi» lei esce dal bagno e si mette sul letto
«La amavo tantissimo, mi hanno trovato sporco del suo sangue perché appena l'ho vista-»
«Ti sei buttato per cercare di salvarla» mi interrompe e annuisco di nuovo
«Un'ultima domanda per stasera» mi sorride appena
«Dormiresti con me?» mi chiede con fare spaventato
«Se serve a farmi perdonare per il gesto ignobile che ho fatto, si. Ma non farti troppe fantasie Rossina» le faccio l'occhiolino, le scappa una risatina
«Mangiamo, prima?» mi chiede, metto le pizze sul tavolo
Devo disinfettare il taglio

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Andy ha perso le staffe😅
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⏰ Ultimo aggiornamento: 6 days ago ⏰

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