TAPPA 5

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I giorni stanno passando senza troppi intoppi e ormai mi sono abituato alla routine.

Sveglia alle 6, colazione (almeno un'ora siccome la faccio con i ciclisti e solo in quel pasto mangiano più di quanto io mangi in un giorno), riscaldamento, pranzo veloce, autografi e foto, gara, fine gara, ritiro in hotel e cena.

Non ho più visto Artis la sera, ma va bene così.

Qualche giorno fa mi è arrivato un messaggio da un numero sconosciuto, ma so benissimo di chi si trattava. Ho cancellato il suo numero ma, purtroppo lo ricordo ancora a memoria.

"ti ho visto in tv. Sei andato lì solo per farmela pagare non è vero?"

Ovviamente non ho risposto e ho subito bloccato il numero. Non voglio più sentirlo.

Ho cercato di non pensarci e mi sono concentrato sulle tappe successive, occupando i pensieri con le faccende che mio zio mi delega e non ho più pensato né al bel ciclista stronzo né al mio ex megalomane.

Di solito mi occupo principalmente delle provviste e del cambio abiti. Quindi mi è capitato spesso di essere circondato da ragazzi mezzi nudi che mi chiedono calzini, o guanti o ancora un paio di mutande perché le hanno dimenticate in albergo.

E quelle non sono le uniche cose che dimenticano.

Quasi ogni giorno, poche ore dopo aver lasciato l'hotel in cui abbiamo soggiornato quella notte, arriva la chiamata dalla reception per dire che hanno lasciato una maglia, o uno spazzolino o addirittura un portafoglio.

Insomma, hanno la testa tra le nuvole e poi io devo risolvere i casini che fanno.

Ma il bello è arrivato questa mattina, quando appena prima della partenza, ho ricevuto la chiamata di una cameriera.

" ecco.. come dire. Abbiamo trovato un apparecchio"

"in che senso?"

"un apparecchio elettronico. E' blu"

"ok.. un cellulare magari?" chiedo sempre più confuso.

"no.. è.. diciamo che credo che vibri"

"signora mi scusi ma non sto capendo"

"non lo so, ma non voglio toccarlo" risponde la ragazza in piena crisi "venga a prenderlo per favore"

"non posso, siamo già lontani ormai. Potrebbe spedirlo?"

"certo. Lo metto a carico vostro però, questa non mi era ancora capitata!"

"mi scusi, ci capita spesso di lasciare cose in giro. Sa spostandoci ogni giorno diventa difficile stare dietro a tutto"

"lo capisco. Ma anche i vibratori? Andiamo.. regolatevi un po'" ha concluso prima di mettere giù.

Quando entro nella tenda sento sin da subito qualcuno cantare, ma di certo non mi aspetto di vedere Ulaz rappare in croato.

Sono quasi tutti in piedi che gli danno il ritmo o battono le mani, a parte ovviamente Jordan che sarà chiuso in bagno.

-ehm.. ragazzi non voglio rovinarvi il festino - dico interrompendoli mentre loro mi guardano male – ma qualcuno di voi ha di nuovo lasciato delle cose in albergo-

-oh. Che cosa? Il portafoglio credo di averlo questa volta- chiede Carlos.

-uhm no.. non mi hanno detto di preciso di cosa si tratta – decido di fingere – ma so che è un apparecchio elettronico blu. Dovrebbe arrivare domani, lo hanno spedito. Lascerò il pacco ad Art. Così il proprietario potrà andare a ritirarlo ok?- concludo.

Rushed (BoyxBoy)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora