TAPPA 6

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Sono caduti almeno in 10.

La tappa di oggi si svolge per le strade bianche, una famosa gara che si svolge verso inizio anno e il cui campione in carica è proprio Riccardo.

Si tratta di un tratto di una 20ina di chilometri di strada sterrata piuttosto pericoloso.

I corridori alzano un sacco di polvere e quindi non vedono bene e in più la ghiaia rende il tutto più scivoloso.

Ed è proprio ciò che è successo poco fa.

Un corridore è scivolato e tutti quelli dietro non hanno fatto in tempo ad evitarlo.

Ho visto tutto in diretta con il cuore in gola.

Corridori rialzarsi barcollanti, altri non rialzarsi proprio e costretti al ritiro.

Le ambulanze accorrono subito sul posto per prestare i primi soccorsi. Per fortuna sembra che non ci sia nessuno di grave.

Anche la punta di diamante della EU SPRINT ha avuto problemi. Ho visto Riccardo faticare non poco a rialzarsi da terra. Con la maglia rosa tutta sporca di bianco e impolverata.

"how are you Riccardo? Everything alright?" gli chiedono alla radio.

"nothing broken I think" sento rispondere dopo qualche secondo.

Vedo che si alza zoppicante e toglie un po' di polvere di dosso, proprio come ha fatto al sera prima dopo aver gattonato nella reception dell'hotel.

"the doctors cannot come at the moment. They've got people with broken bones to deal with. You have to finish Strade Bianche before"

"that's fine, I can do that"

Appena finiscono il tragitto sterrato l'auto medica si avvicina a Riccardo e vedo una persona sporgersi dal finestrino che gli getta acqua ossigenata sulla gamba scorticata e il braccio.

"niente di grave per i ragazzi al momento. Ma abbiamo cinque persone ritirate. A quanto pare la caduta non ha avuto pietà per tutti" sta dicendo il commentatore alla tv.

La tappa è stata vinta da Jordan, che con un magnifico sprint negli ultimi 400 metri è riuscito ad arrivare per primo a pochi millesimi di secondo dal successivo corridore.




Non ho ancora visto Riccardo dopo la gara.

Lo hanno subito portato in infermeria e poi è tornato in macchina separatamente.

Sono davanti alla porta della sua camera da qualche minuto ormai. Non ho il coraggio di bussare, non so nemmeno io il perché.

Ma ho la fornitura di maglie rosa nuove e devo assolutamente dargliele per la tappa di domani.

Busso.

Non sento alcun rumore o invito ad entrare dall'interno della stanza.

Aspetto qualche secondo e poi ci riprovo, magari non è in camera.

Ma questa seconda volta funziona, perché un Riccardo come non l'ho mai visto apre la porta.

Ha gli occhiali da vista appoggiati sul naso e una canotta nera indosso che evidenziava il petto asciutto.

-hai l'aria stanca- è l'unica cosa che riesco a dirgli.

-grazie al cazzo- risponde il ragazzo facendomi passare per poi richiudere la porta.

-ti hanno dato una stanza singola?- chiedo notando che è solo.

-certo, sono un raccomandato come te!- dice sedendosi sul letto con una smorfia – il dottore ha consigliato massimo riposo. Allora mi hanno lasciato solo, peccato che mi abbiano messo una benda di merda e ora mi tira tutta la pelle-

-posso.. aiutarti?- chiedo dopo aver appoggiato le maglie sulla poltrona accanto al letto.

-non so se fidarmi. Potresti cercare di uccidermi- dice Riccardo guardandomi male.

-quanto sei cretino! Vuoi una mano o no?-

Annuisce alzandosi la canotta con una smorfia sul viso.

-ehi ma che fai?- chiedo sentendo il viso scaldarsi.

-la benda è sulla schiena, per quello non riesco a farlo da solo- mi spiega buttando la canotta sul letto.

-non ne hai una di riserva? Forse sarebbe il caso di cambiarla- gli chiedo notando che è chiazzata di rosso.

-uhm.. mi hanno lasciato una valigetta. Magari ce ne sono- dice alzandosi e piegandosi per prenderla.

E ovviamene io che faccio? Gli fisso il culo. Non va per niente bene.

-eccola!- dice tirandosi su e girandosi verso di me che intanto sento le guance sempre più calde. Per fortuna sembra non aver notato nulla.

Si siede davanti a me dandomi le spalle.

Tolgo la garza e disinfetto la ferita, per poi lasciarla asciugare e metterne una nuova.

-così va bene?- gli chiedo appoggiandogli una mano sul fianco.

Sento la pelle sotto le mie dita fremere – hum, direi di sì. Grazie- risponde allontanandosi di scatto e voltandosi verso di me.

-come mai sei passato? Era solo per le magliette?-

-oh giusto! Ti ho preso una cosa- dico tirando fuori un incarto dalla tasca e passandoglielo.

Riccardo lo apre e vedo il suo viso illuminarsi – oh! Un saccottino! Grazie, ma non è che mi vuoi avvelenare vero?- chiede sospettoso.

-dovresti smetterla di fare queste insinuazioni-

-ti sei talmente offeso per l'ascensore che ormai mi aspetto di tutto- dice addentandolo – tu ne vuoi?- chiede con la bocca piena.

-oh no, grazie. Sono a posto così-

-non sai che ti perdi!-

-come stai tu piuttosto?-

-diciamo che potrei stare meglio. Ma per fortuna nulla di rotto. Posso continuare senza problemi- dice abbassando lo sguardo.

-come mai ho l'impressione che ci sia altro sotto?-

-cosa intendi?-

-ci tieni davvero tanto a vincere il Giro, troppo-

-James, tu non sai cosa significa per un corridore vincere una gara a tappe del genere. È il sogno di ogni ragazzino, di ogni adulto e di ogni persona che ne abbia già vinti-

-ma tu hai vinto due volte il Tour, dovresti essere.. abituato diciamo?-

-non ti ci abitui mai. Ma il Giro è diverso. È nella mia terra, la gente mi conosce, tifa per me. Non come due anni fa al Tour che mi fischiavano tutti, è stato un incubo. Non c'è sensazione migliore di sentire la gente chiamare il tuo nome mentre tu sei il primo e stai scalando una montagna. O almeno, questo vale per me..-

-capisco..-

-non penso. Hai mai fatto sport?-

-non in modo serio-

-io corro da quando avevo 5 anni - mi spiega addentando l'ultimo pezzo - Mi preparo a questi momenti da 20 anni capisci? Sono circondato da professionisti che sono qui per farmi vincere. Da leggende che non mi sarei mai sognato avrebbero corso accanto a me. Tutto questo, per quel bambino di 5 anni che guardava il ciclismo in tv e sognava. Ho rinunciato davvero a tanto, per essere qui. E glielo devo capisci? Lo faccio per lui e per tutti gli altri bambini che di anni ne hanno 5 adesso e stanno guardando il Giro in tv o per strada-

Non so cosa dire, mi ha lasciato senza parole.

-hai detto una cosa bellissima-

-non sono una mela marcia sai? Anche se non ho una laurea-

-e chi lo dice che laurea sia sinonimo di intelligenza?-

-mio padre, primo tra tutti. E infatti il karma gli ha dato il figlio ignorante-

-non penso che tu sia ignorante-

Riccardo alza le spalle - non lo penso nemmeno io. Ma a lui la mia opinione non interessa evidentemente-

Rushed (BoyxBoy)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora