Capitolo 3: Un nuovo inizio

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Luca osservava con insistenza il cellulare "Non ci crederanno mai."sentenziò accompagnando il tutto con una smorfia.

"Lo so, è surreale" mormorò Giulia, realizzando improvvisamente l'assurdità di quanto stava accadendo e la loro prossima impresa: spiegare ogni cosa ai loro amici e, senza dubbio la parte più difficile, farsi credere.

La soffitta, illuminata solo da una timida lampadina, sembrava più cupa del solito e le ombre avevano assunto un aspetto diverso ora, quasi stessero aspettando il momento giusto per prendere vita, poi all'unisono i passi frettolosi e il solito cigolio inquietante riecheggiarono nell'aria, la botola della soffitta si aprì bruscamente e apparvero Sara e Marco, le espressioni interrogative. 

"Ma siete seri?" disse Sara con una risata incredula mentre si sistemava i lunghi capelli rossi dietro alle orecchie. "Un'emergenza? Qui, nella vostra soffitta?"

"Appunto!" Marco era di certo più intimorito di lei da quel posto e, incrociando le braccia, aggiunse  "Ci avete fatto prendere uno spavento!"

Giulia sospirò, lanciando uno sguardo a Luca. Lui annuì lentamente. "Marco non volevo spaventarvi, ma c'è davvero un'emergenza" 

Sara sollevò un sopracciglio, il suo sguardo scettico passò ripetutamente da Giulia a Marco, da Marco a Giulia, quello era il momento di silenzio che precedeva una risata collettiva, in cui la situazione si sarebbe allentata, doveva essere uno scherzo o una sorpresa;

Ma nessuno rise e la tensione e la preoccupazione si facevano più taglienti "Beh? quanto deve durare, insomma!"sbottò infine.

Giulia fece un respiro profondo, poi si avvicinò alla sua migliore amica, con aria sempre più frustrata. "Sara, lo so che sto per dirvi una cosa a cui non potrete credere, ma abbiamo bisogno che lo facciate, non è uno scherzo."

Il volto dei due si fece serio e Giulia proseguì "Qualcosa di oscuro sta minacciando Noxhaven, noi... ecco..." si interruppe e Luca la incoraggiò con un cenno della testa "abbiamo appena rispedito un demone indietro, ma ne arriveranno altri!" 

A queste parole per un attimo il silenzio piombò nella stanza, come congelandone il tempo, poi Marco scoppiò in una fragorosa risata. "Un demone? c'è per caso una telecamera da qualche parte?"

Ancora una volta nessuno rise.

"In che senso lo avete rispedito indietro? dov'è adesso?" Le domande le affollavano la mente

"Ha preso una vacanza? Sai, in uno di quei bei resort infernali...?" ribattè sarcastico Marco 

Giulia sbatté i piedi per terra, esasperata. "Ora basta! è la verità. L'Oscuro era proprio qui e non so cosa sarebbe successo se non lo avessimo fermato"

Sopraffatta dai mille pensieri che le frullavano nella testa, Sara si mise a sedere su un vecchio baule. "Ok. Supponiamo che sia tutto vero. Supponiamo che tu e Luca abbiate davvero combattuto un demone. Non ha senso, e poi se era davvero un pericoloso demone, come lo avreste sconfitto? Voglio dire, su... siamo solo dei ragazzini!"

Giulia si avvicinò, il suo sguardo serio. "Ti ricordi quelle storie che ci raccontava mia nonna?"

"Come no?"rise "è per quello che mia madre non mi ha più lasciato dormire qui"

"Ecco, non erano storie, ci stava mettendo in guardia! Era tutto vero!" Sara si sentì come se si fosse tolta finalmente un peso dal cuore.

Marco sollevò una mano. "Ragazzi, c'è un problema di fondo... i demoni non esistono"

A quel punto Luca intervenne, raccolse un enorme libro polveroso da terra e lo sbatté davanti al suo amico "Esiste, invece. Ed è tutto scritto qui."

Marco lo guardò sospettoso. "Cos'è?"

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