𝒇𝒊𝒗𝒆

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Il giorno della puntata era finalmente arrivato. Aurora era già nello studio, circondata dagli altri concorrenti. L'atmosfera era elettrica, un misto di tensione e adrenalina. I ragazzi si stavano preparando a dare il massimo di fronte ai giudici, e ogni esibizione contava.

In studio erano presenti due figure iconiche: Gigi D'Alessio per i cantanti ed Eleonora Abbagnato per i ballerini. Aurora sapeva quanto fosse importante la sua performance. Non solo doveva dimostrare a Eleonora, una leggenda della danza, il suo valore, ma anche a sé stessa. Aveva preparato un pezzo di contemporaneo che esprimeva tutta la sua forza, la sua fragilità e la sua determinazione.

Quando fu chiamata, Aurora si fece avanti sul palco. Le luci si abbassarono e il silenzio calò nella sala. Il cuore le batteva forte, ma non c'era più spazio per l'ansia. La musica cominciò, e lei si lasciò andare, perdendosi nei movimenti fluidi e pieni di significato. Ogni gesto era carico di emozione, ogni passo raccontava una parte della sua storia.

Al termine dell'esibizione, il pubblico esplose in applausi. Aurora si alzò lentamente dal pavimento, il fiato corto ma soddisfatta di come era andata. Guardò verso il tavolo dei giudici, cercando di decifrare le loro espressioni.

Eleonora Abbagnato prese il microfono per prima. "Aurora, mi hai impressionata. Il tuo controllo del corpo e la tua capacità di raccontare una storia con i movimenti sono davvero notevoli. Hai dimostrato di avere un grande talento e una sensibilità che non si trova facilmente."

Aurora abbassò lo sguardo, emozionata. Quei complimenti, provenienti da un'icona della danza, significavano tutto per lei. Stava ancora cercando di metabolizzare le parole, quando Maria intervenne.

"Sai, Aurora," disse Maria con un sorriso complice, "mentre ti esibivi, al primo banco c'era qualcuno che ti guardava sorridendo come uno scemo."

Aurora si voltò sorpresa verso i suoi compagni, e i suoi occhi incrociarono quelli di Vybes, seduto lì, con un sorriso grande quanto una casa. Si stava chiaramente trattenendo dal ridere, imbarazzato ma allo stesso tempo quasi felice di essere stato scoperto.

Vybes, aveva seguito ogni suo movimento con attenzione, come se fosse stato ipnotizzato. Aurora non poté fare a meno di ridacchiare, arrossendo leggermente. Era una sensazione nuova per lei: non era abituata a essere al centro di attenzioni così palesi, e soprattutto non da parte di qualcuno come Gabriel.

Maria continuò, sempre divertita: "Forse c'è qualcosa che non sappiamo?"

Aurora cercò di riprendersi. "Vybes è un amico," rispose con un tono leggero, cercando di spostare l'attenzione. Ma la verità era che sentiva una connessione particolare con lui, anche se non l'aveva ancora del tutto esplorata.

Eleonora sorrise. "Chiunque sia, Aurora, continua così. Il tuo talento merita tutta l'attenzione possibile."

Aurora annuì, ma il suo cuore batteva ancora forte. Sapeva che da quel momento, non sarebbe stata solo la danza a metterla sotto i riflettori.


Dopo l'esibizione di Aurora, l'atmosfera nello studio continuava a vibrare di energia. I concorrenti si alternavano sul palco, e ben presto fu il turno di Vybes. Il pubblico si animò quando il suo nome fu annunciato, e Aurora si trovò a seguirlo con lo sguardo mentre si preparava a cantare.

Vybes scelse di esibirsi con "Sciamu a ballare", un brano che mescolava ritmo e passione, portando un'energia trascinante che il pubblico amava. Aurora, seduta al suo posto, lo osservava attentamente. Nonostante la forza della canzone, riusciva a cogliere qualcosa di più: la dedizione di Vybes, la sua capacità di vivere la musica come fosse una parte di sé.

Mentre cantava, Aurora provò una strana sensazione di orgoglio. Non voleva ammetterlo nemmeno a sé stessa, ma vedere Vybes brillare sul palco le dava una soddisfazione speciale.

Quando finì, la folla esplose in applausi e Vybes tornò al suo posto tra i concorrenti. Passò accanto ad Aurora, che si chinò leggermente verso di lui. "Bravo, hai spaccato," gli sussurrò piano, cercando di non attirare troppa attenzione.

Vybes si fermò per un attimo, sorpreso. Il suo volto si fece rosso, e per un istante il ragazzo sicuro di sé che era sul palco lasciò spazio a un ragazzino imbarazzato, ma chiaramente felice. "Grazie," rispose con un filo di voce, prima di tornare a sedersi.

Dopo tutte le esibizioni, arrivò il momento delle classifiche. Maria annunciò i risultati tanto attesi: nel ballo, Aurora e Teodora erano arrivate prime a pari merito. Una gioia immensa riempì Aurora, che cercò lo sguardo di Teodora. Le due negli ultimi due giorni iniziarono a parlare di più, e scoprirono di essere molto più affini di quello che pensavano. Erano entrambe così felici di condividere il primo posto.

Nel canto, invece, la vittoria andò a Nicolò, che aveva colpito i giudici con la sua performance potente e sentita.

Maria annunciò che in sfida sarebbero andate Sienna e Alena. Aurora apprezzava in maniera particolare la ballerina, pensava che avesse una carica ed un'energia veramente assurda. Invece sulla cantante non aveva un vero e proprio pensiero, non avevano parlato quasi mai, il che è strana poiché la ballerina era capace di parlare anche coi muri, e anche artisticamente parlando non l'aveva mai colpita più di tanto.



Dopo le esibizioni e le classifiche, Maria decise di alleggerire l'atmosfera con un gioco divertente. I ragazzi avevano scritto bigliettini anonimi, positivi o negativi, sui loro compagni, e li avevano nascosti dentro dei palloncini. Il gioco era semplice: scoppiare il palloncino e leggere il biglietto ad alta voce, scoprendo cosa pensavano gli altri di te. Il gioco dei palloncini era sempre un momento di tensione mista a curiosità.

I primi a essere chiamati furono Rebecca e Trigno. Scoppiarono i loro palloncini e lessero i bigliettini. Tra risate e qualche imbarazzo, le parole scritte riflettevano ammirazione e, in qualche caso, anche qualche piccola critica.

Dopo di loro, Maria chiamò Aurora. Scoppiò il suo palloncino e prese il biglietto che vi era nascosto. Respirò a fondo e lesse ad alta voce:

"Non ti rendi conto di quanto sei speciale. La tua autenticità e il tuo cuore aperto fanno di te una persona che tutti vorrebbero avere vicino."

Gli occhi di Aurora iniziarono a brillare, penso fosse una cosa estremamente carina, fu proprio una carezza al cuore. Si sforzò comunque di non lasciar trasparire troppe emozioni mentre lo leggeva.

Maria, con il suo solito sorriso malizioso, intervenne. "Ecco un bel messaggio. Aurora, hai qualche idea di chi possa averlo scritto?"

Aurora esitò per un momento, poi, con le guance leggermente arrossate, rispose: "Mah... forse sì."

Maria non si lasciò sfuggire l'occasione di prenderla un po' in giro. "Ah, forse sì? O forse speri che sia qualcuno in particolare?"

Aurora ridacchiò, visibilmente imbarazzata, cercando di distogliere lo sguardo, ma il suo rossore parlava da solo. "Non lo so," disse, cercando di uscire dalla situazione con un sorriso timido.

Maria la guardò con sguardo complice. "Magari c'è qualcuno di cui ti importa un po' di più, eh?"

Aurora scosse la testa ridendo, ma non riusciva a nascondere del tutto il fatto che il pensiero che quel bigliettino fosse stato scritto da una persona in particolare l'aveva colpita. E forse, in cuor suo, sperava che fosse stato proprio Vybes a scriverlo.


 E forse, in cuor suo, sperava che fosse stato proprio Vybes a scriverlo

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