Sciocco pirata.
Questo continuava a mormorare una vocina nella testa di Marianne, mentre cammiava a passo svelto tra i corridoi, dopo essere andata via lasciandosi il vecchio pirata e la strega alle spalle.
Ecco che cos'era quell'uomo: solo uno sciocco pirata.
Benché le conseguenze della decisione del vecchio bucaniere avrebbero avuto maggior impatto sulla ragazzina che su di lui.
Dal momento che i nemici dell'uomo erano stati maledetti, automaticamente la fortuna gli aveva letteralmente baciato gli stivali.
La giovane apprendista pirata rafforzò sempre di più la propria convinzione di non lasciarsi più coinvolgere nel piano che Henry aveva escogitato, non aveva alcuna intenzione di farsi guidare da un pirata ubriacone, inseguito da un esercito di morti assetati di vendetta e per di più perseguitato dalla sfortuna.
La bussola.
Marianne non riusciva a togliersi dalla mente quella dannata bussola: con essa avrebbe raggiunto qualsiasi obiettivo senza la minima difficoltà, ma solo se usata in maniera corretta, altrimenti le conseguenze sarebbero state le peggiori per chiunque e quello che aveva sentito riguardo a Jack Sparrow ne era la prova concreta.
Ora c'erano delle priorità da ricalcolare.
Dal momento che Henry aveva intenzione di allearsi con Sparrow, lui e tutti quelli che lo accompagnavano si sarebbero infilati con le loro stesse mani nella rete di Salazar, cosa che lei non aveva alcuna intenzione di fare.
Non avevano possibilità di vincere contro un fantasma.
Non senza il tridente di Poseidone.
La sola cosa che Marianne voleva era trovare il tesoro del mare; non le importava un granché delle persone con cui aveva stretto accordi o i mezzi estremi che avrebbe usato per raggiungere i propri scopi.
Era questa la decisione da prendere se voleva diventare una piratessa a tutti gli effetti.
Dopotutto, quale pirata che si rispetti avrebbe esitato a tradire i propri compagni per salvare la pelle?
Il suo prossimo obiettivo era impossessarsi di quella bussola, ma per riuscirci, prima di tutto, doveva escogitare un piano di riserva.
Henry si ricongiunse con il resto dei compagni poco tempo dopo, rimanendo meravigliato di trovare Marianne esattamente nel luogo l'aveva lasciata e, soprattutto, senza che avesse combinato alcun genere di guaio... almeno in apparenza, ma ad ogni modo preferiva non conoscere i dettagli.
La ragazzina, comodamente semisdraiata su di un ramo d'albero, ricambiò brevemente il suo sguardo, chiusa in uno strano silenzio, come a rispondergli: credevi forse di non trovarmi qui?
"Sei riuscito a trovare Jack?" si fece avanti Gibbs per primo, rompendo quel breve attimo carico di riflessioni.
"Si" annuì il ragazzo "Dobbiamo solo escogitare un piano per salvare lui e Carina dall'esecuzione"
"Carina?" proferì un altro membro della ciurma; prima di rispondere, Henry buttò un'altra occhiata in direzione di Marianne, la quale aveva ancora lo sguardo indecifrabile stampato sul viso, rivolto a sua volta verso di lui.
"Vi spiegherò dopo. Ora pensiamo al piano" il giovane si spostò al centro, in modo tale da avere l'attenzione di tutti i presenti e prese un profondo respiro "All'esecuzione nessuno riuscirebbe ad avvicinarsi ai prigionieri senza incappare nei soldati. Solo un pazzo rischierebbe di farsi catturare..."
"Questo lo sappiamo già, dicci piuttosto qualcosa su come evitarlo" replicò Gibbs, irritato.
"Questo: solo un pazzo rischierebbe di avvicinarsi. Loro si aspettano un intervento diretto ed è quello che farò. Dopodiché, dopo che vi avrò dato il segnale, farete fuoco" notando le facce perse dei suoi interlocutori, il giovane Turner roteò gli occhi, spiegandosi meglio "Ci procureremo dei piccoli cannoni per distruggere il patibolo. Lo farete alle spalle della folla"
"Ma quale patibolo? Quello della ragazza o del capitano?" s'inserì nel discorso Scrum.
"Già. Chi dobbiamo salvare per primo?" aggiunse un altro, imitato da un terzo.
"E salviamo entrambi contemporaneamente?"
"No, bast... basta. Salveremo prima... vedremo come si mette la situazione" sbottò Henry, non riuscendo più a reggere la stupidità dei suoi compagni pirati, maledicendosi per non aver intrapreso l'impresa in solitaria.
Il mattino seguente ognuno si posizionò alla propria postazione, senza farsi naturalmente vedere dalle guardie, mentre Henry salì fin sopra la cima del piccolo campanile che dava sulla piazza dove sarebbero avvenute entrambe le esecuzioni, aspettando il momento giusto per fare la prima mossa.
Giunti i carri che scortavano i prigionieri, sia Jack che Carina vennero condotti nei rispettivi patiboli: lei sarebbe morta per impiccagione, mentre il pirata avrebbe subito un morte più brutale con la ghigliottina, nuova invenzione provveduta per le condanne, la quale consisteva nel posizionare il malcapitato, completamente legato, a pancia in giù su di una trave di legno e bloccargli il collo in un ceppo; mentre al di sopra della propria testa una grossa quanto affilatissima lama si sarebbe occupata di staccare la testa dal resto del corpo, scendendo a tutta velocità quando il boia avrebbe mollato la fune che la teneva sù.
Henry poté solo sperare che tutto sarebbe andato secondo il piano.
Quando giunse il suddetto momento, si aggrappò ad una corda che aveva provveduto appositamente, dando inizio alla sceneggiata: afferrò la fune e si gettò senza esitare sui soldati, i quali non ebbero alcuna difficoltà a bloccarlo, non aspettandosi comunque di essere stati raggirati quando il ragazzo, rivelandosi al capitano delle guardie come un semplice diversivo, diede il segnale ai compagni.
Gibbs accese la miccia del cannone che sparò in direzione del patibolo di Jack, mandando in pezzi una trave di sostegno appena in tempo prima che la minacciosa lama, lasciata andare dal boia, tranciasse di netto la testa del povero capitano, con l'unico problema di lasciarlo roteare a vuoto per diversi minuti con l'arma che si allontanava ed avvicinava pericolosamente.
Marianne si gettò a sua volta nella mischia, respingendo diversi soldati usando astuzia più che la spada; tuttavia, a causa di un colpo che ricevette improvvisamente alla schiena, sbatté così forte di pancia sul terreno che le salirono le lacrime agli occhi.
Stringendo i denti per il dolore tentò di alzarsi, ma le fu impedito da un soldato, il quale la costrinse a non muoversi schiacciandole la schiena a terra con il piede.
La vista di Marianne tornò nitida man mano che il dolore si attenuava e le pulsazioni all'altezza delle tempie sparirono, sebbene non del tutto; venne afferrata di peso dal soldato e costretta ad allontanare le mani con cui si manteneva lo stomaco, ed a portarle dietro la schiena per essere legata.
Circondata presto da altri soldati, tra loro si fece avanti il capitano che le sorrise beffardamente.
"Sei in trappola ragazzina. E sola"
Mentre veniva scortata via, proseguendo nel suo mutismo, Marianne notò il gruppo dei suoi ex compagni fuggire all'interno della boscaglia assieme a Carina e Sparrow.
Chissà se si erano accorti della sua cattura o se semplicemente l'avevano lasciata al proprio destino.
Era questo che facevano i pirati dopotutto.
Sul viso della ragazzina si delineò un piccolo sorriso.
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Pirati dei Caraibi: Vita da pirata
FanfictionSequel di "Pirati dei Caraibi: Il segreto dell'isola fantasma" (Eventi basati su: La vendetta di Salazar). Riavuta la Perla nera, per il capitan Jack Sparrow e Rain Barbossa le prospettive piratesche e di vita apparivano ben più che rosee; ma così...