Il giorno successivo Cammy si svegliò prima di tutti. O almeno, così credeva... Si stropicciò gli occhi e si stiracchiò, poi una voce:
Caleb-" Ben svegliata dormigliona..."-
Lei si girò di scatto: il ragazzo aveva le braccia incrociate e aveva aperto solo un occhio, come al solito:
Cammy-" Grazie... Come mai già sveglio a quest'ora?"-
Caleb-" Secondo te?"-
Cammy-" Ehm... Colpo mattutino?"-
Caleb-" Azzecata. Sei perspicace."-
Cammy-" Lo so."-
Subito dopo si svegliarono Sael e Destra:
Sael+Destra-" Giorno..."-
Cammy-" Giorno!"-
Caleb-" Finalmente! È ora."-
Destra-" Di già? Comunque sia, io sono sempre pronto."-
Sael-" Ma Caleb!"-
Indicò Gaiel che stava dormendo sul suo petto, come al solito:
Caleb-" Beh, arrangiati, in qualche modo!"-
Sael-" Ma perché non chiedi a Torch o Gazelle?"-
Il capo li indicò: stavano ronfando come ghiri:
Sael-" Baaahh, va bene, va bene, mi alzo..."-
Si scostò delicatamente e poggiò la ragazza a terra:
Sael-" Scusa Gaiel, tornerò presto."-
Le schioccò un bacio in fronte:
Caleb-" Bleah..."-
L' "angelo" si girò:
Sael-" Che hai?"-
Caleb-" Mica devi partire per un viaggio in America! Tornerai tra mezz'ora al massimo."-
Sael-" E allora? Sta scritto da qualche parte che non posso?"-
Caleb-" Pfui, che esagerato..."-
Sael lo ignorò, dopodiché i tre si armarono e uscirono. Si diressero in un negozio di abiti firmatissimi e costosissimi, entrarono, si coprirono a vicenda, "prelevarono" e scapparono. Tornarono al covo circa venti minuti dopo:
Caleb-" Ecco fatto."-
E sbatté a terra un bel po' di mazzette:
Torch-" Ottimo lavoro, boss."-
Gazelle-" Grandioso!"-
Caleb-" Modestamente ci so fare..."-
Gaiel abbracciò Sael:
Gaiel-" Finalmente sei tornato..."-
Sael-" Ma certo che sono tornato..."-
Caleb-" Mamma mia, siamo stati via venti minuti, VENTI MINUTI!"-
Cammy-" E smettila di lamentarti! Sei proprio petulante!"-
Tutti gli altri si scambiarono occhiate di terrore:
Caleb-" Cos'hai detto? Prova a ripetere!"-
Cammy lo osservò: quando si arrabbiava e metteva il broncio era buffissimo:
Cammy-" Pff... pff..."-
Si coprì la bocca:
Caleb-" Che hai?"-
Cammy-" Scusami..."-
Esplose in una risata e Caleb la guardò stranito e arrabbiato allo stesso tempo:
Caleb-" Ma che ti prende?"-
Cammy-" Il fatto è che..."-
Caleb-" Che...?"-
Si avvicinò a lui e gli sussurrò all'orecchio:
Cammy-"... sei troppo buffo quando ti arrabbi!"-
Il ragazzo sentì un brivido percorrergli la schiena a causa delle parole sussurrate; era una sensazione bellissima...
Cammy si allontanò e lui rimase lì immobile come un baccalà, ma poi, senza che nessuno se ne accorgesse, fece un sorrisetto soffiando e chiudendo gli occhi. Che ragazza incorreggibile... Pranzarono con il cibo comprato poco prima e poi stettero ognuno per i fatti propri. Cammy decise di farsi raccontare le storie delle loro vite dai suoi compagni di squadra:
Cammy-" Hei, Gaiel..."-
Gaiel-" Dimmi Cammy!"-
Cammy-" Volevo chiederti se... sì insomma... volevo chiederti di raccontarmi la tua storia."-
Gaiel sgranò gli occhi, poi sospirò e con una faccia un po' triste accettò:
Gaiel-" E va bene. Ho sempre vissuto con mia madre, mio padre non l'ho mai conosciuto. Quando avevo otto anni, poco dopo il mio compleanno, mamma mi portò al parco a giocare. Nella via per il ritorno siamo state coinvolte in una rapina. Il ladro impazzì e, furioso, sparò colpi di mitraglietta ovunque. Dal nascondiglio che avevo trovato sentii una donna gridare, poi i colpi cessarono. Quando uscii di lì l'unica persona che non vidi più fu proprio mia madre. I servizi sociali non mi vollero dire dove fosse finita, poi, a dieci anni, ho saputo che un colpo ha preso mia mamma dritta in petto. Sono stata affidata ad una casa famiglia, ma non ne potevo più di stare lì, così sono fuggita e sono entrata in questa gang a dodici anni..."-
Cammy-" Cavolo... mi dispiace..."-
La ragazza sorrise:
Gaiel-" Tranquilla... non è niente..."-
Poi alzò gli occhi al cielo:
Gaiel-" Mia madre mi diceva sempre che la stella più vicina alla luna era la sua... e che quando non ci sarebbe stata più... se io avessi avuto bisogno di lei, avrei dovuto alzare gli occhi al cielo... lì l'avrei trovata..."-
Cammy-" Mi spiace..."-
A Gaiel vennero le lacrime agli occhi, ma le asciugò velocemente:
Gaiel-" Tranquilla, non è niente."-
Sael-" Qualcosa non va?"-
Gaiel-" No, tranquillo."-
Il ragazzo capì che qualcosa non andava, così si inginocchiò e la abbracciò:
Sael-" Tranquilla, è tutto a posto... io ti starò sempre accanto."-
Lei ricambiò in silenzio. Cammy preferì togliere il disturbo e si avviò in un angolino appartato:
Caleb-" Sono ancora là a flirtare quei due?"-
Cammy-" Non stanno flirtando, senplicemente si amano ma non riescono a dirselo..."-
Caleb-" Bah, l'amore..."-
Guardò la ragazza:
Caleb-" ... che cosa complicata..."-
Lei scattò in piedi:
Cammy-" Ma che cavolo vuoi da me?"-
E se ne andò, mentre al ragazzo comparve un ghigno in viso. Sussurrò:
Caleb-" Io sarò buffo quando mi arrabbio, ma tu non sei da meno, bambola..."-
Gazelle-" Come, capo?"-
Caleb-" Eh?"-
Torch-" Hai detto qualcosa?"-
Caleb-" No, perché?"-
Gazelle+Torch-" Boh..."-
Caleb-" Ma che avete sempre tutti con me?!?!?"-
E se ne andò. I due si guardarono sorpresi. Intanto Cammy stava avendo a che fare con Destra:
Cammy-" Perché sei entrato nella gang?"-
Destra-" Che ti importa?"-
Cammy-" MI IMPORTA ECCOME!"-
Lui la guardò stupito, poi sospirò:
Destra-" E va bene, e va bene... In questa storia c'entra anche Sael... Nella città in cui vivevamo eravamo ricercati perché siamo fuggiti da un carcere minorile e siamo finiti qua, punto."-
Cammy-" Tutto qui?"-
Destra-" Tutto qui, non c'è altro."-
Cammy gli sorrise:
Cammy-" Grazie per l'informazione!"-
Destra-" Pfui, che noiosa che sei..."-
Non le importava cosa lui pensasse di lei, era soddisfatta dei risultati ottenuti. Si sedette accanto a Torch e Gazelle, detti "i gemelli":
Cammy-" Hei..."-
Torch-" Che vuoi?"-
Cammy-" Come... come mai siete entrati nella gang?"-
I due si guardarono, poi rispose Gazelle:
Gazelle-" Per gioco."-
Cammy-" COSA?!?!?"-
Torch-" Da piccoli, un giorno che passavamo di qua con i nostri genitori, abbiamo incontrato Caleb in un vicoletto. Mentre i nostri parlavano con degli amici ci siamo intrufolati nel vicolo e abbiamo conosciuto Caleb. Era solo, allora. Da quel giorno siamo entrati a far parte della gang."-
Cammy-" COSA???? E i vostri genitori???"-
Gazelle-" Per loro siamo dispersi da ormai... sette anni."-
La ragazza era sbalordita, ma decise di non andare oltre. Si alzò e se ne stette per i fatti propri: mancava solo la storia di Caleb. Sapeva che sarebbe stato difficile farlo parlare, ma ci provò comunque. Andò verso di lui:
Cammy-" Caleb?"-
Alla sua vista comparve un ghigno sul volto del ragazzo:
Caleb-" Non riesci proprio a lasciarmi in pace, eh?"-
Cammy-" Mi racconti la tua storia?"-
Caleb-" Ti ho già detto di no."-
Cammy-" Ma gli altri l'hanno fatto!"-
Caleb-" Beh, io non voglio."-
Lei lo guardò negli occhi e si fece seria:
Cammy-" Caleb."-
Caleb-" Uffaa, e va bene..."-
Lei si sedette comoda:
Caleb-" Sono stato abbandonato nel vicolo dai miei genitori all'età di... cinque anni, forse sei."-
Cammy-" Abbandonato?"-
Caleb-" I miei mi odiavano. Non mi volevano. L'unica cosa che mi hanno insegnato è quella di non farmi mai sottomettere dagli altri."-
Cammy-" Per questo sei il capo?"-
Caleb-" Sì."-
Cammy notò che i suoi occhi grigi e cupi erano lucidi:
Caleb-" Scusa, vado a fumare."-
Si alzò di scatto, uscì dal tombino e poi dalla botola, infine sbucò all'aria aperta. Cammy lo seguì stando nascosta. Poi lo vide. Aveva la testa bassa ed era girato, ma lo vide chiaramente: due lacrime erano cadute a terra. Caleb soffriva. Non lo faceva vedere, ma soffriva. Cammy non resistette e sbucò fuori:
Cammy-" Caleb..."-
Caleb-" Vattene, non ho bisogno di te, né di nessun altro! Va' via!"-
Lei non ascoltò e si avvicinò a lui:
Caleb-" Vattene Cammy!"-
Ma lei gli si piazzò davanti e gli sorrise, poi lo abbracciò forte:
Cammy-" Puoi sfogarti se vuoi. Non aver paura di esprimere le tue emozioni, non tenerle prigioniere di te stesso."-
Lui cercò di staccarla:
Caleb-" Vattene... va' via..."-
Poi si rassegnò e cadde a terra, lei appoggiò la testa sul suo petto e strinse ancora di più. Una lacrima rigò anche il suo viso. Lui si sentì la maglietta bagnata:
Caleb-" Cammy... che stai..."-
Lei alzò gli occhi; pieni di lacrime:
Cammy-" Non posso vederti così! Non posso!"-
Lo strinse ancora e pianse. Per lui:
Caleb-" Cammy non c'è bisogno di..."-
Cammy-" Lascia che mi sfoghi..."-
Una forza sconosciuta lo spinse ad abbracciarla e a lasciarla fare. La maglietta si bagnava sempre di più. Stava soffrendo per lui. Nessuno l'aveva mai fatto prima:
Cammy-" Scu... scusami Caleb..."-
Si staccò da lui e corse per tornare al tombino. Lui rimase immobile, poi si riprese e tornò anche lui. Era sorpreso, ma in fondo felice. Finalmente qualcuno si era preoccupato delle sue sofferenze...
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La ragazza che leggeva gli occhi
FanfictionCaleb è un ragazzo di strada, sregolato, nomade. I genitori l'hanno abbandonato perché non riuscivano a mantenerlo, ma lui crede che l'abbiano fatto per odio. È a capo di una gang che vive di bottino e che non ha pietà per niente e nessuno. Caleb od...