"Le persone si feriscono sempre.
Direi che è il grande pericolo della civiltà."~ 𝓛𝓲𝓵𝓲𝓽𝓱 ~
Mi gira la testa.
Ho solamente bevuto un drink.
Com'è possibile che già tutto comincia a ruotare?Le gambe le sento sempre più deboli, gli occhi iniziano a pesarmi e il respiro diventa man mano sempre più affannato.
"Ehi Alan..." mi passo una mano tra i capelli mentre rallento dal ballare.
"Io vado a sedermi, non mi reggo in piedi." lo avverto e quando sto per andare verso lo sgabello vicino al bancone dove prima ci hanno serviti, lui mi tira a se.Per non perdere l'equilibrio le mie mani vanno a posarsi sulle sue spalle.
L'ho conosciuto all'università di musica.
È sempre stato educato e gentile nei miei confronti, mi ha perfino aiutata a orientarmi tra i corridoi per impedirmi di arrivare in ritardo alle mie lezioni.Proviene da una famiglia molto ricca e so che ben presto prenderà il posto di suo padre in una delle aziende più conosciute qui a Washington.
"Alan, io non mi sento bene. Voglio sedermi per cinque minuti e-" non mi permette di finire la frase che lui fa andare una mano sulla mia nuca.
Lo guardo confusa.
"Solo uno..." sussurra.
Poi si avvicina e quando capisco dove vuole andare a parare allontano il mio viso dal suo.Alan è un bel ragazzo, non posso dire il contrario ma tutto ciò sta andando fin troppo oltre.
Eppure nonostante un mio rifiuto, lui non si arrende e cerca ancora le mie labbra."Alan...no."
Cerco invano di allontanarlo, finché in un attimo qualcuno incombe su di noi.Le sue mani vengono scacciate via dai miei fianchi e rimpiazzate da altre, in una presa più ferrea.
"Ancora tu? Che cosa vuoi ancora? Ci stavamo divertendo. Ti hanno mai detto che sei proprio un guasta feste?" inveisce Alan contro la persona alle mie spalle che non si risparmia nel dire la sua.
"Vedi di andartene adesso, prima che sia troppo tardi."La sua voce.
La riconosco subito.
È così fredda e pacata.
Dovrei dimenarmi e allontanarmi da entrambi eppure non so il perché tra le sue braccia mi sento al sicuro. Sarà l'alcool? Sì, sicuramente è così.Domani probabilmente tornerò a trattarlo come si merita. Lui non si risparmia dal comportarsi in maniera poco cortese nei miei confronti, così ho deciso di ricambiarlo con la stessa moneta.
Apro la bocca per pronunciare qualcosa ma per un istante mi muore in gola.La vista sta peggiorando sempre di più.
"Era solo un drink...solo uno..." riesco a dire con difficoltà, ovviamente biascicando."Tranquilla Lilith, ti accompagno io a casa." afferma Alan avanzando nella mia direzione, pronto a tirarmi via da Chris che velocemente mi mette dietro di se.
Osservo la sua schiena ampia accompagnata da una giacca in pelle nera...ma solo per qualche istante.
La tensione qui ormai si è fatta alle stelle e io mi sento mancare l'aria qui dentro.Sono sudata e stanca.
L'unica cosa che desidero e di farmi un bel bagno caldo e dormire.
E invece sono ancora qui, che non capisco come mai mi senta così.
STAI LEGGENDO
Stairway to Heaven
Chick-LitNella città Washington D.C, Lilith Brenner con l'aiuto di suo zio Bill si ritrova a lavorare come cameriera presso un nightclub. Ogni sera si esibisce un gruppo chiamato i "Rock Thunder". Incontrerà Chris Tucker, cantante del gruppo musicale, che a...