Vicoli universitari

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Trovammo rifugio dietro l'angolo del vicolo dove fino a pochi secondi prima
avevamo riso e scherzato assieme ad i nostri amici.

Dopo qualche bevuta
ed uno sguardo malizioso di troppo
avevo preso Leo per un braccio
ed arrivati in fondo alla via
avevo girato con lui l'angolo
trovandoci in un piccolo giardino interno,
un vicolo cieco
di buio silenzio
e di vibrante ardore
in cui per la prima volta ci eravamo abbandonati l'uno tra le braccia dell altro
in un vortice di passione...

Lontano dalle fiaccole vivaci
e dalle risate della festa
che si svolgevano nella strada  proprio accanto a noi
le ombre danzavano sulle pareti
illuminate solamente dalla fioca luce della luna
che quella sera ci si faceva complice
celandosi spesso dietro a solide nubi...
Ci appoggiammo al muro
e ci ritrovammo estremamente vicini,
sentivo il respiro di Leo sulla pelle
mentre
lentamente
si faceva sempre più stretto al mio corpo;
il suo profumo , dal sentore fresco e speziato,
mi inebriava le narici
provocandomi lunghi
e languidi brividi
che scorrevano il mio corpo
impietosi
scuotendo gli ormoni
e costringendomi a lui
che mi cingeva la vita
e mi attirava a sé,
mentre le sue labbra si poggiavano lievi ed umide sul mio collo
io
mi sciolsi in quel tepore...

Per tutta la sera mi aveva osservata intensamente
rivolgendosi a me sempre calmo
ma con tono profondo e provocante,
mi aveva fatto impazzire,
poi avevamo riso,
avevamo riso così tanto
e
dopo l'ennesimo drink
mixato a quel sorriso intrigante
non avevo resistito e lo avevo trascinato via.

Adesso
in balía dell alcol
e della frenesia dei sensi
tutto ciò a cui riuscivo a pensare
era a quanto desiderassi che Leo mi prendesse,
lì,
in questo momento,
nonostante la vita continuasse ad esplodere dietro l'angolo
e la possibilità di venir visti fosse più che concreta
non riuscivo a smettere,
smettere di desiderare le sue mani sul mio corpo
ed i suoi baci sulla mia pelle...
Le sue labbra si mossero lentamente
dal mio collo
alle Mie,
in un bacio ardente e frenetico
in cui le nostre lingue si intrecciarono
riempiendo il mio corpo di calore
e facendomi bagnare l'adorabile perizzomino blu notte
che avevo deciso di indossare quella sera.
Fú cosi che
mentre nelle nostre bocche si consumava quell'unione carica di desiderio,
Leo,
con un movimento deciso
insinuò la sua mano sotto la mia minigonna
infilandosi tra le mie cosce
e carezzandomi dolcemente il clitoride
da sopra il tessuto in pizzo
che mi trasmise
immediatamente
una fusione di ardenti sensazioni...
Le sue labbra
poggiate alle mie
spezzarono il mio gemito di sorpresa
e le sue dita sapienti si fecero sempre più spinte,
pressanti,
sino ad insinuarsi all'interno della mia fi*a
scansando il perizzoma che le intralciava...

Il cuore batteva a mille,
il profumo di Leo mi rendeva ancora più ubriaca
mentre i fumi dell alcol
aumentavano aimé
ogni mia fisica sensazione
rendendo il suo avido tocco
elettrico
e terribilmente godurioso...
Eccitata come non mai
afferrai con la mano destra l'elastico dei suoi pantaloni grigio scuro,
li abbassai leggermente
e mi infilai al loro interno
trovando immediatamente
tra le mie dita
il rigido ca*zo di Leo
che prontamente
mi riempì il palmo
provocandomi un'ulteriore scarica di piacere ed eccitazione tra le gambe...

Questo mio gesto scatenò qualcosa;
Leo staccò le sue labbra dalle mie
e con entrambe le mani
prese le mie mutandine e me le abbassò del tutto
per poi prendermi per le spalle,
girarmi di schiena
ed avvicinarmi completamente a ridosso del muro in mattoni
che fungeva da angolo
e ci nascondeva
agli occhi dei tanti ragazzi universitari che come noi, quella sera, erano usciti a bere e a far festa...
Se mi fossi voluta affacciare
avrei scorto a meno di una 15ina di metri i nostri amici
intenti a ridere e a scherzare,
potevo sentire le loro voci
mentre Leo mi metteva a novanta
cingendomi la vita con un braccio
e con l'altro mi sollevava la gonna...

Sentì il suo ca*zo poggiarsi tra le mie natiche
e scivolare, lento sino al mio ingresso segreto,
d'istinto provai a sbirciare dietro il muro
per controllare che non arrivasse nessuno
ma
Leo non me lo permise,
si inserì prepotente
deciso
dentro di me
con un colpo secco...
Urlai
ma non mi sentirono,
prontamente mi fù tappata la bocca
e mi ritrovai a ridosso della parete in mattoni,
il seno premuto contro la pietra dura
ed il ca*zo di Leo
caldo
e rigido come il marmo
che mi penetrava ora più lento
ma deciso, incurante del rischio che stavamo correndo...

Lui si strinse a me
poggiandomi nuovamente le labbra sul collo,
da dietro,
entrando sempre più in profondità dentro la mia fi*a
calda e bagnata
che fremeva e palpitava
ad ogni suo colpo...
Mi portò a sé
ancora più forte
stringendomi la vita
e
mentre con una mano mi prese il seno
il suo ritmo aumentò
ed iniziò a scoparmi violento,
forte,
con il brusìo di voci non troppo lontane
che aumentava
e le ombre scure e minacciose
che si allungavano al nostro fianco;
più forte
più veloce
lo sentivo entrare ed uscire dentro di me,
penetrarmi con fervore
mentre il rischio
di qualcuno che nell'imminente svoltasse l'angolo
aumentava
rendendo tutto terribilmente urgente
ed eccitante.
Il ca*zo di Leo mi riempiva
duro ed energico come non mai
mentre la mano
che fino a quel momento mi aveva cinto il seno giocando col mio capezzolino
scendeva ora
tra le mie gambe
allargandomi le cosce
e tornando al mio clitoride
bagnato,
caldo
ed in tensione,
estremamente sensibile...

Fu un attimo,
durò tutto pochi minuti
che per me però
furono interminabili momenti di estremo piacere
in cui sentì Leo venire
ed in cui venni anch io,
bagnando con lui il pavimento in ciottoli romani
che componeva quella strada antica dove sicuramente
in passato
altri amanti fugaci come noi
si saranno saziati del loro amore senza badare alle genti attorno,
nelle buie notti di luna giocosa come quella...

Le voci dei nostri amici divennero distinguibili e più vicine,
Leo si sistemò
veloce
per poi intimarmi di passargli le mie mutandine...

Io appoggiata al muro mi chinai,
le sfilai,
mi voltai e gliele diedi...
Lui le mise nel suo marsupio,
mi passò poi delle salviette umide e profumate,
mi strinse forte forte a lui
e mi baciò avidamente
con passione...

Pochi secondi,
i nostri amici dietro l angolo...

"Sistemati con calma,
ti aspetto con loro così guadagno tempo..."

Leo scompare dietro l'angolo,
la sua ombra allungata si unisce a quelle dei nostri compagni
ormai a ridosso del nostro nascondiglio.
Mi sistemo veloce,
appoggiata al muro di mattoni
che pochi attimi prima ha sorretto il nostro incontro di proibita
e celata passione,
butto i fazzoletti in un cestino
accanto alla porta di un appartamento poco più avanti nascosto nell'ombra,
sistemo la gonna
ancora arruffata e tirata su, troppo alta,
ricompongo i capelli,
ancora umida e con le gote arrossate prendo un respiro profondo
e sorridendo giro l'angolo...
I nostri amici in gruppo non si sono accorti di nulla,
tra le risa e i discorsi ricomincia la serata,
si sta parlando di cibo, della prossima tappa locali,
della musica ma
io non sento nulla oltre ad un sottofondo allergo
di incomprensibile vociare,
perché Leo mi sta guardando,
guarda solo me,
mi guarda
e sorride...

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⏰ Ultimo aggiornamento: 2 days ago ⏰

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