4- Ora so cosa devo fare

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<Sicuramente ha capito che siamo qui> Esclama Kathrine, non capisce che il piano è proprio questo. Farli capire che siamo qui. Che siamo tornati.

Entrare nel locale non faceva lo stesso effetto, ci abbiamo pensato. Sarebbe stato privo di senso.

Cosí abbiamo deciso che la cosa migliore era fare in questo modo.

Farli capire piano piano che eravamo pronti alla guerra. Che niente ci avrebbe fatto cambiare idea.

Assolutamente niente.

Tra tutti e tre l'ultimo che credevo se ne sarebbe accorto era Heric. Rivederlo dopo così tanto tempo è stato strano. Ne ho sentito la mancanza, me ne sono resa conto nel momento in cui il mio sguardo si ė posato su di lui.

< Vuoi entrare, Hazel?> Mi domanda dolcemente Charles, ho notato che da un anno a questa parte ha iniziato ad essere più carino nei miei confronti. Tess è sempre stata una copertura, un modo per riuscire a farsi raccontare di più sulle intenzioni del gruppo. Non riesco però a provare più di affetto per lui, nient'altro.

Non ne abbiamo parlato apertamente, ma ho intuito abbia capito da solo le mie intenzioni.

<Si, si va in scena ragazzi.> Gli rispondo avviandomi verso l'entrata. Sono consapevole mi abbia visto, che sappia che sto arrivando.

Sono sicura di trovarlo da solo.

Nessuno dei suoi fratelli verrà a disturbarci. Non so come si sia modificato negli anni, che aspetto abbia adesso.

Se col passare degli anni abbia perso i suoi tratti da ragazzo e abbia assunto quelli da uomini. Ciao che so è che la rabbia cresce in me ad ogni passo che faccio.

Ogni metro mi avvicina a lui. La mia sete di vendetta aumenta, non voglio più aspettare. Il momento è finalmente giunto.

Salgo gli scalini e apro lentamente la porta. Il corridoio è avvolto nel buio, nel silenzio risuona solo il suono dei miei stivali. Come previsto Alex e Heric non si fanno vivi.

Arrivo di fronte alla porta del suo ufficio. Trovo la porta socchiusa, una lieve luce filtra e si riflette contro il muro.

Mi avvicino e apro lentamente la porta.

Lui è seduto dandomi la schiena. Osserva il monitor.

< Ti stavo aspettando, Hazel Carson> Dice, spezzando il silenzio. E voltandosi verso di me.

I suoi occhi verdi si scontrano nei miei, ed è come se questi tre anni non fosserò mai passati.

Nessuno dei due aggiunge niente, come se volessimo goderci il momento.

Come se fosse uno pseudo salto nel passato.

A ritmo del mio cuore Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora