6- La fortuna non è mai dalla mia parte

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Heric

Sono convito esistano situazioni del cazzo, potenzialmente mortali e preferibilmente da evitare. Ne sono quasi certo, mi correggo. 

Ma se ne sono consapevole, per quale motivo mi infilo sempre in queste situazioni?

Probabilmente è la mia poca attenzione, e il fatto che sia corrompibile con poco. Certo la vita vale di più di qualche mojito e delle Ceres. 

Fatto sta che in quel momento, assorto in una partita di Candy Crush, non ho pensato alle conseguenze del patto che ho fatto con Kai e Alex. E quei due bastardi ne erano a conoscenza. 

Per questa ragione ora mi trovo qui, nella nostra vecchia casa, nonchè il luogo considerata base. Dove teniamo tutte le cose riguardanti i nostri genitori e i loro affari. Eravamo convinti che una volta morti loro non avremmo più messo piede in questo posto. Per alcuna ragione. 

E invece, per colpa di Charles, ci troviamo qui. Anzi no, mi trovo qui. 

Loro sono rimasti fuori, in macchina al calduccio con i loro auricolari. Anche io ne sono munito, ma per stare qui dentro e avvertirli se ci rimango secco. 

<Ci sei Heric? Non devi distrarti!> Esclama Kai dall'altro capo. Lo so, non sono decisamente la persona adatta per questo compito.

<Si! Dovevo bere un po di vodka prima di venire qui, mi sta salendo il vomito.> Gli dico. 

<Probabilmente ti sta salendo proprio perchè ti sei scolato una bottiglia> Mi dice ironico Alex. 

Sbuffo e salgo i gradini. Il più lentamente possibile. Ho paura ad arrivare in cima. 

Sono quasi li quando sento dei rumori provenire dall'ufficio. 

<Kai, c'è qualcuno> Sussurro. 

<Cerca di nasconderto, è arrivato prima Charles.> mi risponde. Era scontato mi sarei nascosto, su quello non c'erano dubbi. 

Mi infilo in una delle nostre vecchie stanze, e sto nascosto. 

<Calmati Heric, qui rischiamo seriamente di rimanerci secchi.> 

<Cosa?> Mi chiede Alex. Io scuoto il capo. 

<Niente era un discorso fra me e me.> Rispondo a Alex.

Non posso continuare perchè sento dei passi avviccinarsi. Porca troia.

Socchiudo gli occhi e resto in silenzio. 

Una chioma bionda fa capolineo davanti ai miei occhi. 

Sono spacciato. 

Ma proprio quando mi aspetto che lei avvisi gli altri, mi stupisce. 

<Non c'è nessuno, possiamo continuare.> Afferma, lancindomi un ultima occhiata e sorridendomi leggermente. Chiude la porta cosi che non possano vedermi e torna nell'ufficio. 

<Kai> Lo richiamo. 

<Si?> Mi chiede, probabilmente non ha sentito la sua voce. 

<Ma tu sei proprio sicuro Hazel c'è l'abbia anche con noi? O è una tua idea?> Sono sicuro di averli fatto salire il dubbio, mentre a me è diminuito il senso di colpa. 

A ritmo del mio cuore Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora