2. Il filo rosso (Lestappen)

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Max aveva sempre avuto un'attrazione particolare nei confronti del ragazzino con gli occhi color del mare e le fossette. Fin da quando erano piccoli e correvano sui kart, aveva sempre nutrito interesse nei suoi confronti. Interesse che poi esternava dandogli fastidio, ma questi sono futili dettagli. Man mano che crescevano, sempre insieme in formula 3, l'interesse non era mutato da quando avevano sei anni, si cercavano l'un l'altro dopo ogni gara e qualifica, scambiandosi pareri e sensazioni sulla gara appena fatta. Sì, era l'alba del loro Maxplaining quotidiano.

Mano a mano avevano cominciato a conoscersi sempre meglio, a parlare di altro che non fossero le monoposto. L'interesse era cresciuto e cresciuto, erano diventati l'uno il migliore amico dell'altro. Tuttavia Max cominciava a sentire formicolare la pelle ogniqualvolta il monegasco lo abbracciava, e si trovava sempre a incrociare lo sguardo con quello di Charles, il quale gli porgeva il suo irresistibile sorriso. Che puntualmente faceva liberare miliardi di farfalle nello stomaco dell'olandese.

Il primo bacio se lo erano scambiato su una collinetta di Imola, dopo il loro primo podio insieme.

Avevano sedici anni e la testa piena di sogni.

Si erano amati in silenzio per un anno, all'oscuro di tutti, poi Max era stato chiamato in Toro Rosso per entrare in Formula 1.

Max dice di non averlo voluto dire subito a Charles per paura della sua reazione.

Charles dice che sarebbe solo stato molto felice per lui.

Eppure litigarono, oh se litigarono, si urlarono in faccia le peggio cose. Il monegasco era convinto che Max se ne sarebbe andato senza dirgli nulla, perché non teneva davvero a lui. Il mezzo belga d'altro canto gli sottolineava il fatto che quella lite era esattamente il motivo per cui aveva aspettato fino a quel punto. Non si videro né parlarono per due anni. 

Da innamorati a sconosciuti.

Erano stati con altre persone. Avevano amato altre persone. Nessuna di quelle altre persone tuttavia faceva sentire loro quelle scintille e quei brividi che provavano quando erano insieme.

Adesso sono entrambi single ed entrambi in Formula 1. Quando Max pensa di non essere visto da Charles, lo guarda come quando erano ragazzini. Quando Charles pensa di non essere visto da Max, lo guarda allo stesso modo. Eppure entrambi si accorgono l'uno dell'altro. Entrambi si chiedono lo amo ancora?  Sanno, nel profondo dei loro cuori, che la risposta è si, ma non sono ancora pronti ad ammetterlo. Perché c'è un filo rosso che ci unisce, non si vede si capisce.

E si sa, entrambi sono piuttosto lenti a capire i sentimenti. Loro e altrui.

Così, dopo un weekend particolarmente difficile per entrambi, si incontrano al bar dell'albergo. 

Max è già seduto da un po' davanti alla sua birra, a rimuginare su chissà cosa. Charles lo raggiunge poco dopo, sicuro di trovarlo lì. Restano seduti uno di fianco all'altro, scambiandosi qualche parola di tanto in tanto. Non sono del tutto sicuri di quello che stanno facendo, del resto negli ultimi due anni si sono a mala pena parlati. Eppure, metti l'amicizia che li ha legati per tutto quel tempo, metti l'alcol che alleggerisce i pensieri, alla fine finiscono a chiacchierare seduti sul divanetto nella hall.

"Ma tu sei proprio sicuro che non vuoi che torniamo amici?" esordisce Max dopo qualche minuto di silenzio.

"Non ne sono mai stato sicuro, Max" risponde Charles.

"Ah. Bè... allora perché non ci siamo più parlati? Da quando abbiamo litigato."

"Perché ero distrutto, Max. Io ti amavo e tu... mi hai fatto male. Molto."

Qualcosa si rompe nel petto dell'olandese.

"Mi amavi? Non mi ami più?" chiede, con un briciolo speranza.

"Io... non lo so più, Max. Suppongo che nel profondo di me ti amerò per sempre. Del resto... non credo di aver smesso in questi quattro anni." confessa il monegasco. Una lacrima rotola sulla sua guancia morbida.

Il mezzo belga si avvicina al moro andando ad abbracciarlo. Gli sussurra un "Non piangere, schatje" all'orecchio, facendolo calmare.

Gli altri che ti guardano non ti guardano come ti guardo io
E anche se ti mancano non ti mancano come ti manco io

"Ti va di riprovarci Char? Quando sarai pronto, non ti sto mettendo fretta."

"Va bene Max. Possiamo riprovarci." Charles abbraccia ancora Max, poi si districa dall'olandese e si dirige in camera sua. E giura di aver visto un sorriso spuntare sul volto del mezzo belga.

Per tutto l'anno seguente Max è super attento a Charles, lo cerca in continuazione dopo ogni podio o qualifica e trova sempre maggior contatto fisico.

Passano insieme buona parte della pausa invernale, ritrovando a poco a poco quell'intimità e quella fiducia che avevano perso. Ricomincia una nuova stagione, tutto da capo, ancora una volta. Prove, qualifiche, gare, avanti e avanti. A Maggio, dopo una pausa di un mese si incontrano nuovamente in Italia, a Imola. Un venerdì sera, dopo le prove, entrambi piuttosto stanchi decidono di trovarsi da qualche parte, solo loro due. Charles sente che è pronto a iniziare un nuovo capitolo con Max, non sono più ragazzini e lui sente di essere maturato molto. Anche l'olandese si sente più adulto di quanto non fosse solo un anno prima.

Si incontrano davanti al loro hotel e passeggiano chiacchierando, senza accorgersi di dove stiano effettivamente andando, fino a quando l'olandese non si ferma perplesso.

"Dove siamo? Mi sembra di essere già stato qui." 

"Io... non ho davvero fatto caso a dove stessimo andando. Anche a me sembra familiare, ma non ricordo-"

La luce dorata del tramonto quasi estivo inonda entrambi, come un sortilegio, come una macchina del tempo che li riporta a quel giorno dei loro sedici anni. Esclamano "Oh, ora ricordo" simultaneamente. È la collinetta dove si sono scambiati il loro primo bacio, ancora in formula 3.

Charles si avvicina ancora al mezzo belga. 

"Max." gli dice. 

"Charles." risponde lui. 

I loro occhi si fondono, verde mare con azzurro ghiaccio. Le fossette che scavano le guance morbide del moro, le labbra carnose del biondo distese in un sorriso.

Il monegasco si alza in punta di piedi andando a posare le sue labbra su quelle dell'olandese.  Max gli accarezza delicatamente il volto, mentre approfondisce il bacio. A entrambi sembra di tornare a respirare dopo quattro anni, nonostante questo dopo poco si staccano per mancanza d'aria. Ma questo non conta, si sono ritrovati, finalmente, e non si lasceranno più andare.

"Ti amo Max"

"Anche io Schatje"

Da sconosciuti a innamorati. 

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Che dire, adoro la canzone e la OS non mi pare troppo male. Che ne pensate?

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