Capitolo 2

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Pov TEA

Due occhi rosso fuoco e nient'altro che buio attorno. Nero. Grosse fauci all'improvviso e più niente.

Cerco di togliermi quest'immagine dalla mente concentrandomi sulle lezioni di oggi. Era solo un brutto sogno. Solo questo. Ma ogni volta che ci ripenso ho sempre più la sensazione che non lo fosse, che fosse un ricordo. Rabbrividisco al solo pensiero.

《Tea. Tutto bene?》 mi ritrovo la prof di chimica davanti al mio banco. Non me n'ero accorta.

《Sì sì. Mi scusi, ero distratta》 rispondo abbassando lo sguardo.

《Ho visto. Sei sicura di stare bene? Stai tremando.》

Annuisco e lei ricomincia a spiegare alla lavagna. Sarebbe meglio seguire così la mia mente non continua a ritornare su quello che mi è successo. Apro un quaderno e inizio a copiare tutto quello che la prof Walker ha scritto.

《Tea, fammi vedere i tuoi appunti.》 mi ferma la prof. Così le porgo il quaderno. La sua espressione diventa strana alla vista dei miei appunti, come se non capisse niente.

《Che cosa vuol dire questo?》 mi fa vedere il quaderno e noto che i miei appunti non sono degli appunti. Non c'è neanche una parola che riguarda la chimica. Nessuna. Prendo il quaderno. C'è un disegno che non ricordo di aver fatto. Linee nere che formano un fiore.

《Non è il momento di distrarsi disegnando fiori, Tea! Ti meriteresti una nota, ma oggi sono buona e te la risparmio.》mi urla in faccia. Non reagisco. Mi tormentano solo due domande nella testa. Che fiore è questo e perché l'ho disegnato?
Sento gli occhi di tutti puntati addosso, come fari luminosi che mi accecano. Non li sopporto.
La campanella suona e tutti si alzano ed escono.

《Vorrei solo sapere una cosa. Che fiore è questo?》 le chiedo mostrandole di nuovo il quaderno.

《Strozzalupo. Perché? 》

《Niente...》 dico sussurrando come se non volessi che lei sentisse. Mi alzo dal mio banco ed esco in corridoio. Ho un'ora buca.

Apro il mio armadietto e infilo tutto dentro. Stamattina appena arrivata a scuola ci ho nascosto i vestiti sporchi di sangue, e la collana che metto in tasca. Lo chiudo a chiave. Qualcosa di metallico sbatte con un violentissimo rumore, sobbalzo per lo spavento. Ma nessuno intorno a me si è spaventato. Com'è possibile? Era fortissimo. Ne sento un altro, e un altro. Scopro che è il rumore degli armadietti che vengono chiusi. Ma io li sento amplificati. Come se fossero davanti a me. Mi tappo le orecchie con le mani e corro in biblioteca.

Sembra non ci sia nessuno, chiudo la porta per non sentire più gli armadietti sbattere, e ci riesco. Mi siedo ad un tavolo ancora stordita. Sento uno strano profumo familiare, sembra il profumo di..

《Tea! Ora buca?》 Catherine. Sì è il suo profumo. Il solito suo entusiasmo ogni volta che mi vede, con la sua camminata da modella, i suoi lunghi capelli biondi che le incorniciano il viso e i suoi occhi verdi che brillano, mi mettono sempre allegria. Indossa un fantastico vestito rosa con un maglioncino verde smeraldo. E' sempre bellissima. Ci conosciamo da tantissimo tempo, da quando avevamo 6 anni. E' la mia migliore amica e non la cambierei con nessun'altra al mondo, mai.
Si siede di fronte a me con una pila di libri, adora leggere.

《Sì. Quanto profumo ti sei messa? L'ho sentito fino a qua!》le dico sentendolo ancora nelle narici.

《Stamattina non ho messo il profumo, ieri sera mi sono fatta una doccia e non mi sono messa niente. Come fai a sentirlo?》

《Cosa? E allora come...》mi era successo anche ieri quando mi sono messa a correre.

《Ehi stai bene? Tea?》 mi tocca il braccio. Sbatto le palpebre intensamente e mi riprendo dal sovrappensiero.

Wolf's Whisper (Italian) #Wattys2015Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora