Capitolo 10

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Pov CATHERINE

Mi sveglio con un mal di testa terribile, voglio dimenticare la serata di ieri.
Quella Blake per l'ennesima volta ha rovinato la mia vita. Voleva uccidermi. Ma si dovrà aspettare una vendetta esemplare da parte mia.

Basta. Basta sprecare i miei pensieri per lei. Non ne vale la pena.

Mi suona il telefono e ancora sdraiata nel letto cerco di arrivare con la mano al comodino.
È Ryan.

《Ryan!》mi metto seduta.

《Catherine, scusami se ieri sono scappato così lasciandoti sola..mi ero dimenticato che avevo una cosa da finire prima di stamattina. Com'è andata la serata?》dice lui scusandosi.

Rimango in silenzio, respiro profondamente.

《Ehi Catherine? Ci sei?》

《Sì sì scusa. È andata bene...non preoccuparti》mento.

《Okay. Sono perdonato?》mi chiede con quella sua voce che fa ogni volta che si scusa.

《Certo. Ora devo andare. Ci vediamo》e gli chiudo il telefono.

Ho mentito al mio migliore amico, ma credo di aver fatto bene, non deve sapere niente di tutto questo. Non voglio che venga coinvolto anche lui così tanto come lo sono io ormai.
Mi alzo ed esco dalla mia stanza e mi accorgo che i miei non sono a casa. Potrei approfittarne per scoprire di cosa stavano parlando di così misterioso. Potrei intrufolarmi nella loro stanza e frugare nelle loro cose.
Mi sentirei in colpa..però a pensarci bene anche loro dovrebbero sentirsi in colpa non dicendomi tutto.
E così corro nella loro camera e inizio a controllare nei cassetti del cassettone di fronte al loro letto, ci sono i loro vestiti e qualche documento insignificante sulla casa. Così mi alzo e mi dirigo ai loro comodini.
Prima quello di mio padre, ma non c'è niente di ché. Lo stesso in quello di mia madre.
Forse non tengono le loro cose "segrete" in spazi facilmente accessibili. Forse in una cassaforte? Ma dove potrebbe essere? Ma non so neanche se c'è in casa una cassaforte.
Controllo nel muro, sposto il letto ma dietro non c'è niente. Lo rimetto a posto, sposto tutto ma niente. Nessuna traccia di una cassaforte, e il bello è che non so neanche cosa trovarci dentro, cosa sto cercando precisamente.
Come fanno nei film? Di solito sono nascosti dietro a qualcosa, ma cosa?
Provo a toccare sulle pareti ovunque, ma mi viene un flash. E se fosse dietro a qualche quadro?
Mi dirigo all'unico quadro che c'è nella stanza, rappresenta un vaso di fiori. Cerco l'apertura sul bordo della cornice e di scatto si apre.
Ecco che dietro al quadro c'è una cassaforte come pensavo. E ora come la apro?
Provo la data di nascita di mia madre, di mio padre, la mia. Ma niente non si apre.
Ma sento dei rumori provenienti dal piano inferiore. Oh no. I miei genitori sono tornati.
Rimetto il quadro al suo posto e corro frettolosamente in camera mia. Per fortuna non sono stata scoperta.
Non chiudo completamente la porta della mia stanza per spiare le loro conversazioni e i loro movimenti, li sento salire le scale ma non sento le loro voci. Sento solo i loro passi attraversare il corridoio e entrare in camera chiudendo la porta.
Non posso fare niente se hanno la porta chiusa.

Scendo in cucina e mi preparo una tazza di caffè latte e ritorno in camera mia. Chiudo la porta e mi siedo sul davanzale della finestra, non ho intenzione di andare a scuola oggi.
Fuori dalla finestra sembra tutto tranquillo come un normale giorno autunnale, con il vento che soffia muovendo i rami degli alberi e facendo cadere le foglie secche a terra.
Bevo un sorso dalla tazza, sento il calore scendere fino allo stomaco.

《Buongiorno tesoro》mia madre entra in camera mia.

《Giorno mamma..》rispondo.

《Stai bene? Perché non ti sei preparata per la scuola?》

Wolf's Whisper (Italian) #Wattys2015Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora